“La giusta distanza”: intervista a Riccardo Tesi
L’organettista e compositore Riccardo Tesi torna ai nostri microfoni per presentare il suo nuovo album, La giusta distanza (Visage Music, 2023).
Ma lasciamo che sia lo stesso Riccardo Tesi a raccontarci come è nata questa nuova avventura musicale e a farci scoprire il significato di ogni brano presente nell’album.
“La maggior parte dei brani dell’album sono stati scritti durante il periodo del lockdown causato dalla pandemia, che ha ridisegnato il concetto di distanza e da qui la mia scelta del titolo. Vista la situazione drammatica e l’incertezza del futuro, che tutti abbiamo vissuto durante il lockdown, ho deciso di usare creativamente il periodo di inattività concertistica, mi sono preso il tempo per riflettere e fare quello che preferisco di più in assoluto: comporre e creare.
Sono nate così queste nuove composizioni, che hanno sempre sullo sfondo il Mediterraneo, ma che riassumono e sintetizzano tutte le mie passioni musicali a 360 gradi. Quando si è trattato di dare una veste a questi nuovi brani ho avvertito forte il bisogno di nuovi stimoli e nuovi collaboratori che mi facessero uscire dalla mia comfort zone: quella del lavoro con Banditaliana, che continuerà in parallelo il suo cammino iniziato 30 anni fa. È così nato Elastic Trio, che costituisce il gruppo di lavoro alla base di questo disco. Alle percussioni Francesco Savoretti, che unisce la sua straordinaria padronanza delle percussioni etniche e dei tamburi a cornice un grande senso del groove ereditato dal suo passato di batterista”.
Biografia
Dagli esordi decisamente folk nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, la storia musicale di Tesi va dalla tradizione toscana al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce, con il jazz, il liscio e la canzone d’autore.
Il suo strumento preferito è l’organetto diatonico, antenato della fisarmonica, al quale ha consacrato il disco Il ballo della lepre (1981). Nel 2002 ha ricevuto a Castelfidardo il premio La voce d’oro.
Collaborazioni musicali: col gruppo sardo-toscano Ritmia, il duo col mandolinista nizzardo Patrick Vaillant, lo spettacolo di canzoni occitane Anita, Anita con Vaillant e Jean Marie Carlotti, il trio di organetti Trans Europe Diatonique con John Kirkpatrick e Kepa Junkera, il trio jazzistico ancora con Vaillant e Gianluigi Trovesi, col malgascio Justin Valì, con la cantante sarda Elena Ledda, con il gruppo siciliano Dounia, la portoghese Amelia Muge, con l’arpista Vincenzo Zitello, con il clarinettista Gabriele Mirabassi, il tamburellista Carlo Rizzo, con il pianista Rocco de Rosa, il flautista lusitano Rao Kyao, con il jazz partenopeo di Maria Pia De Vito, con i chitarristi Beppe Gambetta e Peppino D’Agostino, con l’etnojazz di Daniele Sepe, con artisti dell’area rock come Francesco Magnelli, Ginevra Di Marco (ex CSI e PGR), Piero Pelù, Gianna Nannini e con il DJ Ominostanco fino alla canzone d’autore italiana con Ivano Fossati, Fabrizio De André, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carlo Muratori, Tosca, la Banda Osiris (La canzone dell’amore inventato, Banda.25), Stefano “Cisco” Bellotti, Cristina Donà (Torno a casa a piedi), Giua, Massimiliano Larocca nel suo disco sulle liriche di Dino Campana. [fonte: Wikipedia]
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