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“Welcome To Venice”

“Welcome To Venice”
  • Intro :

 

La California è sempre stata molto ricettiva in fatto di musica e arti in generale e nell’universo musicale del Punk-Rock, non fa certo eccezioni.

Già dagli anni ’70, Los Angeles aveva una florida scena Glam-Rock, che fu molto importante per lo sviluppo successivo del Punk. Quest’ultimo arrivò quando nel “Golden-State” approdarono i Damned, i quali furono il primo gruppo punk inglese a fare un tour negli USA. Dopo pochi mesi dal loro concerto allo “Starwood” (L.A.), si formarono decine e decine di band, e furono gettati i semi di una nuova scena. Gruppi come The Weirdos, The Dickies, Alley Cats, The Eyes, X e diversi altri, costituirono il primo bastione di quello che verrà identificato come Punk-Rock.

Poco dopo, i suoni e lo stile, virarono per una linea più dura. Nacquero band come Germs, The Zeros, The Nuns, Crime, Avengers, The Screamers, The Dils, e i luoghi dove esibirsi già non si contavano più.                                                                                                             Whisky A Go-Go, The Masque, lo stesso Starwood, Ruthie’s Inn, Maubhay Gardens, qualche anno più avanti (1986), aprì il 924 Gilman Street, punto di riferimento importantissimo per tutta la seconda metà degli anni ’80 e tutti i ’90, anche e soprattutto per le nuove di scene, dal Power-Violence al Grind-Core, passando per l’HC melodico, per arrivare fino al Pop-Punk. Correnti musicali che arrivarono in quegli anni.

Anche il contributo delle Fanzine californiane fu molto importante, difatti queste furono tra le più conosciute e seguite, e non solo sulla sponda ovest degli States, ma presto si diffusero anche in Europa. Mi riferisco a Slash, Flipside, Search&Destroy, Maximum RocknRoll.

Ancora un paio di anni e la musica si velocizzò ancora di più, cambiò anche l’attitudine, le situazioni in generale si fecero più dure, anche negli stessi concerti. Cominciò a farsi strada una certa violenza, con risse all’ordine del giorno nei circuiti frequentati da questi ragazzi, per lo più bianchi, maschi e provenienti dalla classe media americana. Da tutto questo, nacque quello che è considerato lo step successivo al Punk-Rock, ossia  l’Hard-Core.                                                                                                                                                                                                                                              Anche in questo caso, sono semplicemente infinite le band da citare così come le scene dalle varie zone geografiche.                                          C’erano quelle del sud della California, conosciute come South-Bay e Orange County.                                                                                                  Dalla prima arrivarono i Descendents, Black Flag, Circle Jerks, Red Kross, Saccharine Trust, Minutemen…Tutti questi combi si radunavano in una chiesa sconsacrata di Hermosa Beach, denominata  “The Church“.                                                                                                     Poi c’erano Bad Religion, dalla San Ferdinando Valley, e la loro etichetta Epitaph.

Gli Youth Brigade (da non confondere con gli omonimi di Washington D.C.), dei fratelli Mark, Adam e Shawn Stern, e la loro               “Better Youth Organization“.

La Posh-Boy Records.

La SS-T, fondata da Greg Ginn dei Black Flag, con suo fratello Raymond Pettibon, responsabile delle grafiche iconiche che uscivano per la stessa label.

Da Orange County invece sicuramente sono da menzionare i Middle Class, visto che ha detta di molti, il loro 7″ “Out Of Vougue”, uscito nel 1978, contiene il primo brano HC mai realizzato, e in effeti, per essere il 1978, la velocità di questa title-track è veramente supersonica, come del resto, gli altri brani presenti nel 7″).                                                                                                                                                                                                                           Poi Agent Orange, Social Distortion, Adolescents, T.S.O.L., Vandals.

Per non parlare di San Francisco e il nord California. Non si possono non citare i Dead Kennedys, ma evito di addentrarmi nella parte nord, altrimenti andrei fuori tema con quello che voglio scrivere in questa occasione.                                                                                                  Ora quindi arriviamo al dunque.                                                                                                                                                                                                  Un altra scena, sempre ovviamente dalla California e precisamente da Venice Beach, fu di fondamentale importanza per il genere Crossover, ossia l’ibrido tra Hard-Core/Punk e Thrash-Metal.

Cominciamo con la band più famosa proveniente proprio da Venice:

 

  • SUICIDAL TENDENCIES :

Formatisi nel 1980 ed attivi ancora oggi, i S.T. hanno come unico componente fondatore, presente dagli albori fino ad oggi, il vocalist Mike Muir. In un primo momento si credeva che questa band fosse associata alle varie Gang che in quegli anni imperversavano in tutta L.A. e zone limitrofe. Questo sia per il vestiario che usavano i membri dei Suicidal, bandana in fronte su tutto, molto comune ai gruppi che controllavano i territori, sia per la violenza che si sprigionava nei loro primi gig, con risse continue tra il pubblico, e diverse volte, anche con la stessa band.

La fanzine Flipside nel 1981 ci andò giù pesante votando i S.T. come peggior band, ma questo non fu abbastanza; riporto di seguito letteralmente la dicitura che scrissero al tempo: “Worst Band/Biggest Asshole”. Ma dobbiamo anche ricordare che subito dopo, ossia nell’anno seguente, il 1982, vennero di nuovo votati, sempre dalla stessa Fanza, ma in questa occasione con esito diametralmente opposto: “Best New Band “.

In questi primissimi anni, oltre al sempre presente Muir, c’erano Mike Ballo alla chitarra, Mike Dunnigan al basso e Carlos “Egie” Egert alla batteria. Quest’ultimo fu rimpiazzato quasi da subito dal fratello di Mike, Sean Dunningan, mentre poco dopo, ci sarà Amery Smith alla batteria, che ritroveremo più avanti. Dopo aver registrato il primo demo, nel 1982,  Sean lasciò i Suicidal e passò ai Skoundrelz, la band di Tony Alva, lo skater pro, nonchè membro originale dei Z-Boys Team* e fondatore della marca di Skate omonima al suo cognome.

Nel 1983 i S.T. riescono a firmare per la label indipendente Frontier, e realizzano il loro primo Full-Lenght, ad oggi considerato un classico della scena Punk/HC. Con questo lavoro, fecero subito parlare tanto di sè, anche perchè registrarono un video per il singolo “Institutionalized“, che finì su MTV. A seguito di questo, arrivarono molte critiche dai loro seguaci che consideravano l’emittente musicale Mainstream, e Mike Muir rispose così: “Credo che è stato fantastico essere su Mtv! Penso che sia meglio vedere noi invece di band come i Duran Duran!”

Inoltre, sempre la song “Institutionalized“, comparve nel 1984 nella colonna sonora di “Repo Man” e nel 1986 in un episodio di “Miami Vice.

Sembrava che stava girando tutto per il verso giusto, quando invece arrivò il “ban”, ossia il divieto per quanto riguardava suonare dal vivo. Sostanzialmente i Suicidal non potevano più fare concerti. E questo era valido per tutta la contea di L.A.. Fu emesso dalla stessa amministrazione della città degli angeli e il motivo furono i gravi incidenti e i seri danni che riportò il locale Perkins Palace, durante un loro show.

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Il primo album, stampa orignale su Frontier. Fronte.

 

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Retro copertina.

 

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Insert con testi e credits.

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Il primo lavoro dei Suicidal è stato prodotto da Glen E. Friedman, il celebre fotografo legato alle scene Punk/HC, Sk8, etc.

Questo album fu più che un ottimo esordio. Musicalmente era furioso, dinamico, veloce, duro, ma allo stesso tempo alcuni dei brani presenti avevano delle linee melodiche che risultavano particolari per una band del genere. Poi c’erano i testi, ricchi di humor, schietti, politicizzati, che fecero capire da subito che Muir sarebbe stato più che un ottimo song-writer.  Riporto alcune strofe di “Fascist Pig”:

“Riot squad, bash their headsKick their ass until they’re deadI want to be a fascist pigLove to fight, what a thrillWe don’t stop until we killI want to be a fascist pig”.
Come potete leggere, la diplomazia e l’abbassare la testa non venivano considerate nei Suicidal. Chapeu, per questo inno contro i fasci.

Di seguito invece alcune strofe della bellissima “I Want More”:
“In times of trouble, I fall to my knees and look to the sky‘Cause me, me I want moreThe classification of my heart’s a sin‘Cause me, me I want more
Don’t wanna pump nobody’s gasI want more!Don’t wanna kiss my boss’ assI want more!Don’t wanna take the first job I findI want more!Don’t wanna dig coal out of a mineI want more!
Slaving in a factoryA different kind of insanityFeels like I’m locked in a cageWorking like a maniacGive myself a heart attackFor a job that pays minimum wage
Don’t wanna work at the golden archesI want more!Don’t wanna was no rich man’s carsI want more!Don’t wanna be nobody’s gardenerI want more!Don’t wanna be a garbage manI want more!”.

Mike Muir negli anni di stasi a causa del banno legato alla sua prima band, non rimase certo con le mani in mano, e formò sia la label “Suicidal-Records“, fondamentale per la diffusione della scena, sia il suo progetto solista, Los Cycos.

La prima uscita della sua etichetta fu la compliation, “Welcome To Venice“, ad oggi, il manifesto di presentazione più importante per le band di Venice Beach. Non è un caso che l’articolo che state leggendo si intitoli nello stesso modo. Omaggio e riconoscenza.

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La prima stampa! Fronte!

 

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Retro!

 

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Il connubio tra Sk8 e la scena di Venice Beach è sempre stato indissolubile. Questo è l’insert che si trova nella stampa originale.

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Dogtown!

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La ristampa uscita solo Unofficial su una fantomatica “Possessed-Records”.

 

 

 

 

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Insert presente nella ristampa!

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Il ritorno dei S.T. avviene nel 1987 con l’album “Join The Army“. La direzione musicale cambiò radicalmente rispetto al loro esordio, e molti fan non digerirono l’apertura verso sonorità Metal, visto che la maggior parte di questi si aspettavano un nuovo album Punk/Hc.

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Artwork by Michael Seiff, che curò diverse uscite nella scena di Venice.
Beowülf, No Mercy, Uncle Same, la stessa compilation Welcome To Venice.

 

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Retro.

Critiche prive di senso, visto che anche questo album è divenuto un grande classico. La song-list presenta dei brani veramente epici, tra cui “War Inside My Head” e quella che è diventato un vero e proprio anthem, “Possessed To Skate“.

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Il 12″ “Possessed To Skate”. Fronte.

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Il connubio Tra S.T. e Sk8 è sempre stato fortissimo. Retro.

 

Poco dopo questa uscita per i S.T. le cose cominciarono a girare per bene. Grazie agli Anthrax, che li presentarono ai talent scout presso la loro label, riuscirono a firmare con la Epic, con conseguente passaggio dal mondo indipendente della Frontier-Records, alla realtà mainstream. Ovviamente altre critiche arrivarono dai seguaci più radicali, in questo caso per la firma su Major. Il primo lavoro sulla nuova etichetta fu “How Will I Laugh Tomorrow When I Can’t Even Smile Today“, uscito nel 1988. Le strutture dei brani si fecero più complesse, le durate delle song aumentarono, così come le influenze musicali.

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Fronte.

 

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Retro.

 

Furono preparati anche 2 video, uno per il singolo “Trip At The Brain”e l’altro per la Title-Track.

 

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Il singolo in Maxi 12″. Fronte.

 

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Retro del singolo
“Trip At The Brain

 

La loro popolarità crebbe velocemente, basti pensare che sempre nello stesso anno, quindi nel 1988, ai “CMA-Awards”, il celebre musicista country Hank Williams Jr., ringraziò pubblicamente i Suicidal. Suo figlio, Hank Williams III, è un loro fan. Quest’ultimo ha ripreso le orme del padre, oltre ad essere anche un amante della musica pesante, visto che ha fatto parte della band Arson Anthem, insieme a componenti degli EyeHateGod e con Phil Anselmo alla chiatarra. Con quest’ultimo condivide anche i Superjoint Ritual, dove suona il basso.

 

Anche il 1989 prosegue molto bene, visto che entra nella line-up un certo Robert Trujillo, si rafforza la legacy con gli Anthrax, che si portano i S.T. in tour nel vecchio continente, ed esce il loro quarto album, “Controlled By Hatred/Fell like Shit…Dèjà Vù“, che poi è la compilation di 2 Ep. Ci sono infatti brani coverizzati dei loro cugini No Mercy, nonchè dei “Los Cycos“, il solo-project di Mike Muir.                        “Controlled By Hatred…”, ha raggiunto il disco d’oro!

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Graffiti, bandana e tipologia di lettering, parlano chiaro rispetto alla provenienza e i riferimenti di questa band.

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Nel 1990 esce quello che da molti è considerato il loro Masterpiece, “Lights… Camera… Revolution! “.                                                                         I brani risultano ancora più complessi di quanto fatto fino ad ora, e per alcune composizioni presenti in questo lavoro, si arriva addirittura a parlare di Progressive Metal, aumentano le influenze Funk, insomma, sembra che i ragazzi californiani stanno musicalmente virando verso lidi più lontani rispetto a quanto fatto uscire fino ad ora.                                                                                                                                                             Di questo lavoro sono usciti 3 singoli, “You Can’t Bring Me Down“,  “Send Me Your Money“,  “Alone” .                                                          Tutti  in Heavy-Rotation su MTV per il programma di musica pesante “Headbanger’s Ball“, ebbero un enorme successo, sopratutto il primo        “You Can’t…”.

Questo li fece entrare ufficialmente nel Mainstream della musica alternativa. Cominciarono ad andare in tour con band come Pantera, Exodus, Jane’s Addiction, White Zombie, e parteciparono all’edizione europea del “Clash Of The Titans“, insieme a Slayer, Megadeth e Testament.

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Fronte.

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Retro.

 

 

 

L’interesse per il genere Funk continuava a crescere e Mike Muir, insieme a Robert Trujillo, formarono il side-project Funk-Metal,  Infectious Grooves.                                                                                                                                                                                                                   Insieme ai 2 citati poco sopra, per completare la line-up si aggiunsero il drummer Stephen Perkins dei Jane’s Addiction, alla chitarra solista Adam Siegeld degli Excel e, alla chitarra ritmica, Dave Kusher dei Wasted Youth.

Con questa line-up e con featuring di alto prestigio come quello dello zio Ozzy, nel 1991 c’è l’esordio con il botto!

The Plague That Makes Your Booty Move….It’s The Infectious Grooves“.                                                                                                                         E con queste premesse, è più che logico che si sentirà parlare di loro un pò ovunque nelle scene alternative del periodo.

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Nello sticker si legge chiaro il nome di Ozzy Osbourne.
Difatti, sarà proprio il principe delle tenebre fece il featuring sul brano “Therapy”, il singolo che lanciò gli Infectious, andando in Heavy-Rotation sull’emittente musicale Mtv.

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Retro.

 

 

Gli Infectious produranno altri 2 album tra il 1993 e il 1994, che usciranno anche in vinile, mentre altre 2 lavori vedranno la luce diversi anni dopo, per uscire soltanto in formato Cd.

Di seguito il secondo e terzo album, rispettivamente “Sarsippius’Ark (Limited Edition) 1993, da dove venne estratto il singolo e altrettanto video, “These Freaks Are Here To Party“, e “Groove Family Cyco (Snapped Lika Mutha)”, 1994.

 

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Nell’artwork è presente “Sarsippius”, il rettile mascotte, che fece anche presenza scenica in alcuni loro live.

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Retro.

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1994

 

Per il loro ritorno su formato disco, si è dovuto aspettare fino al 2021, anno in cui è uscito il 12″ maxi 45rpm                                                     “Take U On A Ride” – Summer Shred Sessions, Vol.1″.

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Fronte.

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Retro.

 

Ma torniamo ai Suicidal. Ormai viaggiano su brani complessi, questo vale sia per gli arrangiamenti che per le strutture stesse delle song.          Basti pensare che nell’album “The Art Of Ribellion”, uscito nel 1992, alcune parti sono eseguiti con il violoncello da Dennis Karmazyn della “Hollywood Bowl Orchestra”.

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Questi sono gli anni che i S.T. fanno tour mondiali, sia nelle arene che negli stadi, condividendo lo stage con band del calibro di Metallica, Megadeth, Guns N’ Roses, DanzigAlice in Chains, Faith No More, etc.

Al massimo della notorietà, decidono di far uscire una nuova verisone dell’omonimo esordio del 1983 ri-registrato, più due song sempre registrate nuovamente, prese da Join The Army. Questo lavoro verrà chiamato “Still Cyco – After All These Years“.

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1993. Fronte.

 

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Retro.

La fama e il successo però, si sa che non sempre portano soltanto positività. E difatti, i nostri, avevano perso ormai spessore nella comunità underground. Questo portò la band a registrare “Suicidal For Life“,  una sorta di dichiarazione di coerenza, come si può facilmente captare già dal titolo. Inoltre, nelle prime 4 song è presente la parola “Fuck”, come se volessero rivendicare il fatto di non essersi ammorbiditi e venduti al maistream. Ma tutto questo non bastò a placare gli animi dei più critici, e anche se questo album abbia venduto discretamente, il malcontento tra i membri della band cresceva. Fu anche in questo stesso periodo che il contratto con la Epic giunse al termine.           Risultato: la band si sciolse.

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La versione in CD.

 

Muir negli anni in cui la sua band principale era ferma, continuò sia con gli Infectious Grooves che con il suo progetto solista Cyco Miko.

 

Nel 1996, per fortuna, i Suicidal si riunirono di nuovo, facendo uscire alcuni lavori, tra compilation e materiale già edito, ai quali non si diede troppo risalto. Si dovrà aspettare il 2013 per il loro ritorno ad un certo livello, e soprattutto con materiale indedito. Infatti è in questo anno che vedrà le stampe “13”, primo album dopo 13 anni con brani vergini.

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La versione in Picture!

 

La line-up della band continua a cambiare radicalmente, ma questo è sempre stata una costante del combo di Venice. L’11 maggio 2014, dall’account IG di Thomas Peridgen, il batterista fondatore dei Mars Volta, arriva la news della sua entrata tra le fila delle tendenze suicide.

Il 27 agosto dello stesso anno, i S.T. annunciano la morte del loro bassista Tim Williams.

Mentre il 20 febbraio del 2016 viene sganciata un altra bomba! Arriva l’annuncio che alla batteria viene chiamato, rullo di tamburi (in questo caso letteralmente), Mister Dave Lombardo. Amico e da sempre supporter della band californiana.

Con Lombardo esce a fine settembre 2016 il nuovo LP “World Gone Mad“.

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Il primo lavoro dei S.T. con Dave Lombardo alla batteria! Fronte.

 

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Retro.

 

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Questo è stato anche il primo LP dei Suicidal, ad uscire in versione Gatefold.

 

Per la promozione di questo ultimo Full-Lenght, la band andrà girovagando negli Stati Uniti con Megadeth, Amon Amarth e Metal Church, nel “Dystopia Tour“, mentre per quanto riguarda l’Europa, si imbarcheranno da Headliner nel “Persistence Tour“, in compagnia degli Agnostic Front.

 

Arriviamo così alle loro ultime uscite, entrambe datate 2018. Viene dato alle stampe nel marzo del 2018, l’EP “Get Your Fight On“,

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Da diversi anni gli artwork dei S.T. sono sempre più iconici e riconoscibili. Fronte.

 

mentre a settembre, quello che al momento è l’ultimo lavoro ufficiale in studio, l’album “Still Cyco Punk After All These Years“, anche se tutti i brani, eccetto uno (” Sippin’ from the Insanitea “), arrivano dal solo album di Mike Muir uscito nel 1995, “Lost My Brain (Once Again)“.

Dalla fine del loro contratto con la Epic-Records, tutte le uscite dei loro lavori, sono state fatte sulla label dello stesso Mike Muir, la Suicidal-Records.

 

Per concludere, i S.T. sono stati una band di massima importanza nel panorama underground e non solo. Un gruppo che ha attraversato vari generi, che ha fatto da ponte tra l’Hard-Core, il Punk, il Crossover, il Funk, il Thrash, il Metal. Sono stati anche un importante connessione con il mondo dello skateboard, che fin dagli anni ’80 ha avuto un forte legame con le scene alternative già citate.

 

 

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L’unica compilation dei S.T. ad uscire in formato vinile.

 

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S.T. Stickers.

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Ormai un marchio di fabbrica!

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La somma di tutto!

 

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Il Dvd del live all’Olimpic Auditorium di Los Angeles.

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L’Insert presente nel Dvd.

 

  •  NO MERCY :

Un altra band della scena di Venice, con diverse connessioni con i Suicidal, sono i No Mercy. Formati nel 1982, oltre ovviamente a venire dalla stessa località, questo gruppo ha visto tra le sue fila sia Ric Clayton, colui che disegnò il primo logo dei Suicidal, nonchè le grafiche sulle T-shirt presenti nell’artwork del primo album. Anche lo stesso Mike Muir militò nelle file dei No Mercy a fasi alterne. Il loro unico album, del 1987, “Widespread Bloodshed/Love Runs Red”, è uscito su “Suicidal Records” dello stesso Muir.

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Artwork by Michael Seiff. Fronte.

 

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Si vede benissimo la connessione con i S.T. Retro.

 

 

Dopo il loro esordio, sembrava fosse pronto un secondo album, con già diverse song scritte, ma Muir, invece di continuare con i No Mercy, prese il chitarrista Mike Clark da questi, e lo portò nei Suicidal, che nel frattempo aveva riunito. Così quello che doveva essere il secondo lavoro dei No Mercy, diventò “How Will I Laugh Tomorrow / When I Can’t Even Smile Today“.                                                                                                                                                                                                                                         Anche sul successivo “Controlled By Hatred/Feel Like Shit…Dejà Vù”, troviamo alcuni brani provenienti da                                                “Widespread Bloodshed …”. Credo che si possa benissimo parlare di incesto :).

 

Per concludere la breve parabola di questa band, ricordo che si trova loro materiale anche nella varie compilation uscite post 2000, come ad esempio “Suicidal Friends and Family -Vol.2” (2001), “Year Of The Cycos” (2008) e “No Mercy Fool!/The Suicidal Family“(2010), uscito addirittura sotto il monicker Suicidal Tendencies.

 

 

  • EXCEL :

Un altra band proveniente dalla spiaggia di Venice, sono gli Excel. Nati come Chaotic Noise nel 1983, cambiarono nome nel 1985 con l’entrata in line-up di Shaune Ross, che prese il nome dalla KSN (Kings Stop at Nothing), crew di graffiti di Los Angeles.                                   Dopo tre demo fatti uscire con il nuovo moniker, nel 1987 partecipano alla compilation uscita solo in cassetta “Thrasher Skate Rock 5: Born to Skate”, ennesimo esempio di come questa scena era connessa con il mondo delo Sk8. Sempre nel 1987 escono finalmente con il loro esordio su vinile. “Split Image“, e non è un caso, è uscito sulla label di casa, “Suicidal-Records.

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Qui in foto, in alto la prima stampa US orignale del 1987. Sotto la ristampa su CD ad opera della Southern-Lord, comprensiva dei demo. L’artwork è sempre del fido Micheal Seiff.

 

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Insert.

 

 

Dopo aver esordito anche come live band (il loro primo gig fu proprio nel 1987), fanno uscire un singolo su maxi 12″. Hanno la brillante idea di coverizzare “Message In A Bottle“, originariamente prodotta dai The Police, e presente nell’album “Regatta De Blanc“.

Il 20 giungo del 1989 esce il secondo album, “The Joke’s On You“,

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Front.

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Insert.

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Hardcore-Thrash-Crossover, Graffiti, Skateboarding..In questa foto sul retro copertina c’è tutto

 

Finalmente nel 1989 riescono per la prima volta a raggiungere l’Europa, facendo diverse tappe nei paesi bassi.

Il 16 marzo nel 1990 fanno uscire un altro singolo maxi 12″, “Blaze Some Hate“.

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Fronte.

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Retro.

 

Nei primi anni ’90, come abbiamo già letto sopra, il chitarrista fondatore Adam Siegel, comincia l’avventura, insieme all’onnipresente Mike Muir, nel progetto Infectious Grooves.                                                                                                                                                                                  Gli Excel hanno anche intentato una causa legale niente poco di meno che, verso i Metallica. A detta dei ragazzi di Venice Beach, il pezzo “Enter Sandman” presente nel Black Album (1991), si rifaceva spudoratamente al loro brano “Tapping into the Emotional Void“, uscito su “The Joke’s On You“, e quindi 2 anni prima dei “The Four Horsemen“. Il risultato di questo affronto non portò a nulla per causa legale impropria. A parer mio, delle similitudini ci sono eccome, ma, come sappiamo bene tutti, le note musicali sono soltanto 7, gli accordi molti di più, ma soprattutto i soldi dei Metallica sono infiniti. A buon intenditor, poche parole…

Per questi impegni, sia sul fronte musicale con altri progetti, sia in sede legale, gli Excel non fecero uscire nulla per diversi anni, per arrivare al 1995, e dare alle stampe il loro ultimo lavoro, il poco conosciuto “Seeking Refuge“.

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Il legame di ferro tra Sk8 e la scena di Venice Beach.

Per la promozione di questo album, la band si trovò a fare da opener per diversi show a Marilyn Manson, davanti a un audience che mai avrebbero immaginato.

Purtroppo dopo qualche anno ci sarà la morte a soli 25 anni per aneurisma celebrale del chitarrista, nonchè fondatore, Brandon Rudley, e questa grande tragedia, ha segnato la fine ufficiale dei validissimi seppur sfortunati Excel.

 

  • BEOWÜLF :

Una delle prime band di Venice sono i Beowülf, nati nel lontano 1981, con il monicker Black Sheep.                                                              Anche se non hanno mai raggiunto la notorietà e sono considerati una band minore rispetto anche agli stessi Excel, i loro primi 2 album usciti negli anni ’80, sono, ad oggi, un culto, anche perchè sono gli unici registrati con quella che viene considerata la line-up classica.

Anche loro fortemente connessi con il mondo dei graffiti, tanto che inizialmente il loro nome veniva scritto solo con 3 lettere, BWF, e la F finale  veniva invertita, proprio come si usava nello slang dei graffiti di Venice.

I primi brani ad essere incisi furono 2, “Taste The Steel” e “Unicorn“, ed uscirono per la solita compilation “Welcome To Venice“.

Mentre il loro album di esordio, ominimo, viene dato alle stampe nel 1986. Come sempre quando si parla di uscite legate alla scena di cui sto scrivendo, la label di riferimento è sempre la stessa: “Suicidal-Records” del distinto sig. Muir.

Questo lavoro sembra proto “Metal-Punk“,una sorta di “Speed-Punk” al vetriolo, il genere ibrido per eccellenza tanto in voga ai giorni nostri. Complice di questo, oltre ovviamente la direzione musicale del gruppo, la voce molto simil Lemmy, di Dale Henderson, il vocalist dei Beowülf.

 

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Artwork stupendo! Qui il solito Micheal Seiff si è davvero superato. Fronte.

 

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Stesso discorso vale per il back di questo lavoro.
Retro.

 

 

Il secondo album, “Lost My Head…But I’m Back on the Right Track“, uscirà nel 1988. Questa volta per la “Caroline-Records”. Un altra mina totale. Prendete i Motörhead shakerati insieme ai G.B.H. Il risultato che viene fuori è esattamente quello che ascoltate su questo disco.     11 tracce al fulmicotone, si rallenta soltanto nel brano cover posto come brano di chiusura, “Cruisin’“, originariamente scritta da William Smokey Robinson, dei The Miracle. Provate ad ascoltare l’originale e poi mi dite come non definire geni questi ragazzi di Venice.

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Fronte.

 

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Retro.

 

 

Poi arrivano gli anni ’90, e come succede a moltissime band, complici diversi fattori, i Beowülf si sciolgono.

Henderson riesce a tenere il nome della band, e con vari cambi di line-up, continuerà a far uscire materiale inedito, ma siamo lontani dal sound degli esordi. Nel 1995 viene scelto il brano “2 ¢”, (che è anche il titolo dell’album uscito nel 1995, solo in cd),  dalla regista Rachel Talaly, per il suo “Tank-Girl“, che oltre ad inserirlo nella colonna sonora del film, gira anche il video per il singolo. Purtroppo sempre nello stesso anno, il bassista nonchè fondatore Paul Yamada, muore di overdose. Stessa sorte per l’altro fondatore, il chitarrista Mike Jensen, che il 13 febbraio del 2000 morirà per lo stesso motivo.

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Gli unici due 7″ dei Beowülf, usciti nella prima metà degli anni ’90.

Dal 2011 al 2019 al basso c’è Christian Olde Wolbers, bassista dell’ Industrial-Metal Fear Factory (1995-2005), fondatore della Rap-Metal/Nu-Metal Powerflow e che in questi ultimi anni si è arruolato anche nei Thrasher Vio-Lence.

Al momento sono ancora attivi, continuano a far uscire album, e da poco hanno anche a ripreso con l’attività live.

 

Queste viste fino ad ora, sono tutte le band presenti nella complilation “Welcome To Venice“, e sono quelle strutturali, le più importanti di questa scena. Ma rimangono altre 2 band, sempre di Venice, sempre attive in quegli anni, ossia a cavallo della metà degli anni ’80, con varie connessioni con tutto quello che abbiamo letto fino ad ora, ma che non fanno parte della compilation.  Mi riferisco ai The Brood, nati nel 1984, e che registratono soltanto un album, omonimo, nel 1986, prima di cambiare nome e diventare gli Uncle Slam. Alla batteria, in entrambi i progetti, troviamo Amery Smith, che mosse i primi passi proprio con i Suicidal, ed è presente nel loro primo album.

 

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Curiosità: la grafica del monicker è stata disegnata da Pushead.

 

Una volta divenuti Uncle Slam, diedero alle stampe “Say Uncle“.

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Quì, a mio parere,  il solito Micheal Seinn si avvicina molto all’artwork di “Join The Army” dei S.T., sempre ovviamente disegnato da lui.

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Retro.

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Insert.
Anche qui, la vicinanza grafica con i Suicidal è molto forte.

 

 

Gli Uncle Slam continuarono la loro attività fino a metà degli anni ’90, facendo uscire altri 2 lavori, “Will Work For Food” del 1993, e “When Go Dies“, del 1995, entrambi su Restless-Records, e solamente in formato CD.

 

Per concludere, questa è stata una scena fortemente legata al mondo dello skateboarding. In quegli anni, ossia gli eighties, il connubio tra Punk, Hard-Core, Crossover, e il mondo dello Sk8, era un tutt’uno. E non solo in California. Io stesso da adolescente facevo skate, e con i miei amici e la crew “WBNE”, si ollava e si scappava dalle guardie (che avrebbero voluto sequestrare le nostre tavole), accompagnati dal sound della scena di Venice Beach!

 

Questo articolo è dedicato a tutti gli Skaters che hanno vissuto quel periodo e si ritrovano in questo scritto.

 

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Questo è il film del 2005 riguardo la nascita dei Z-Boys, crew che rivoluzionò il mondo dello Skateboard, nata proprio in quel di Venice.
Consiglio anche il documentario, “Dogtown and Z-Boys”, del 2001.

 

P.s. Tutte le immagini che vedete nei mie articoli, dischi, Cd, Dvd, Poster ecc. provengono dal mio archivio personale.

 

 

Pubblicato il: 29/09/2023 da Alessandro Cola