The Wicker Man
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi si occupa di The Wicker Man di Robin Hardy.
Il sergente della polizia scozzese Neil Howie, su segnalazione anonima che segnala la scomparsa di una bambina, si reca su di una isola sperduta delle isole Ebridi per indagare. Si imbatte in una comunità che venera le antiche divinità celtiche, e che nega risolutamente la scomparsa di essa. La pratica di una sessualità libera ed all’aperto offende però la sensibilità religiosa del sergente, devoto cristiano. Dopo aver conosciuto Lord Summerisle, il leader della comunità celtica, egli, convinto che la bambina sia stata sacrificata in una cerimonia rituale, intraprenderà’ un tragico ed allucinante viaggio nell’incubo.
Un’opera di culto, considerata una delle più importanti di sempre nel cinema britannico, che racconta con feroce ironia il viaggio nell’abisso di un uomo probo, ma incapace di relazionarsi con un ambiente sconosciuto. Un film visionario e potente, fortemente trasgressivo dal punto di vista concettuale, che ebbe problemi di produzione, tagli e distribuzione, ma che Christopher Lee apprezzò talmente da non voler richiedere alcun compenso. Musiche suggestive, in parte derivanti dalla tradizione celtica, rielaborate ingegnosamente da Paul Giovanni.
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