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Max Manfredi ospite a Valori in Corso del 19.1.24

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Puntata speciale di Valori in Corso venerdì 19 gennaio con Ludovica Valori.

Ospite in studio il cantautore genovese Max Manfredi che ha presentato agli ascoltatori il proprio ricchissimo percorso artistico oltre a una sua personale scelta di brani musicali.
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Max Manfredi – foto di Renzo Chiesa

Vagabondo musicale da più di quarant’anni, autore di 7 album dal 1990 ad oggi, Max Manfredi è considerato uno dei cantautori più interessanti a cavallo del millennio.
Ha vinto due Targhe Tenco e numerosissimi premi. Ha pubblicato cinque libri di versi, prosa e un audiolibro.
Il suo linguaggio personalissimo lo ha reso oggetto di studi e tesi universitarie.
Ma tutto questo si dimentica quando è sul palco: a chi gli presta attenzione, è in grado di procurare emozioni antiche e nuove e la sensazione di ascoltare ciò che non ci si aspettava ma che si presagiva segretamente . O, per chi già lo conosce e lo ama, farsi condurre ospiti in un mondo scosceso e luminoso, inequivocabilmente suo.
Sperimentatore da sempre, si tende invece a considerarlo uno degli ultimi (grandi) cantautori.
Un suo concerto è un misto curioso e minimale di teatro, musica, Reading poetico, persino, a volte, discreto cabaret.

Chi diffidasse dei comunicati stampa e non lo conoscesse già potrebbe prendere in considerazione la definizione che diede di lui De Andrè, quando gli fu chiesto chi, fra i giovani (allora) cantautori genovesi, gli sembrasse il più degno di interesse : “Voi qui avete il più bravo di tutti, Max Manfredi”.
Fabrizio volle cantare poi in un disco di Max, proprio per dimostrargli la sua stima, la canzone “La fiera della Maddalena”.

Biografia

Nato a Genova il 7 dicembre 1956, inizia a comporre canzoni all’età di 13 anni. Durante il periodo scolastico e universitario intraprende il suo percorso artistico in campo teatrale, come attore e regista di compagnie filodrammatiche e come musicista, dedicandosi alla musica folk con il gruppo Quelli di Villa Bell’Eri, formazione specializzata nella musica dei trovatori, che si trasformerà, in seguito, nel Gruppo Genovese di Musica Antica.

In seguito fonda il gruppo di improvvisazione Kind und Kegel, pur continuando l’attività concertistica in proprio.

Nel 1985 viene invitato da Amilcare Rambaldi al Premio Tenco come artista emergente.

Nel 1990 pubblica, nella collana Cantare in italiano curata da Edoardo De Angelis, il suo primo album, dal titolo Le parole del gatto, con cui si aggiudica la Targa Tenco per la migliore opera prima. Nello stesso anno vince la prima edizione del Premio Città di Recanati, manifestazione dedicata alla canzone d’autore, con la canzone Via G. Byron Poeta.

Nel 1994 esce la seconda opera discografica, Max, con la partecipazione di Fabrizio De André che duetta con lui nel brano La fiera della Maddalena, utilizzato come sigla di diversi programmi e rassegne, nonché per la scena finale del film-documento Faber. Tre anni dopo, nel corso di un’intervista, lo stesso De André definirà Manfredi “il più bravo” tra i cantautori italiani.

Ma Manfredi non limita alla musica la sua attività di autore. Con Manuel Trucco pubblica il Libro dei Limerick per Vallardi, illustrato da Serena Giordano e contenente anche un saggio sul nonsense di Paolo Rinaldi. Come attore, svolge diversi reading di poesie, sue e soprattutto dei suoi autori preferiti, da Dante a Gozzano, da Pascoli a Petrarca.

Nel 1997 riceve dalla Regione Liguria il premio come “capostipite della nuova generazione dei cantautori genovesi” e presenta al Teatro Modena di Genova il concerto-spettacolo La leggenda del Santo Cantautore. In quegli stessi anni si infittiscono gli impegni nel campo della musica antica, in particolare medioevale, rinascimentale e barocca, con l’Accademia Viscontea di Milano e nella rielaborazione folcloristica con il gruppo genovese La Rionda.

Dal 2000 Manfredi si esibisce in vari concerti anche all’estero da Saint-Malo a Monaco e Berlino. Nel maggio 2001 pubblica un terzo CD, L’intagliatore di santi. Nel settembre del 2002 viene invitato, come rappresentante della musica italiana, alla Biennale di Belem, in Brasile.

Nel novembre 2002 pubblica un libro in prosa, Trita Provincia (novella discreta), per l’editore genovese Liberodiscrivere, e collabora attivamente con la Academia do Fado del chitarrista Marco Poeta, anche come coautore per l’album Il poeta e la chitarra. Nel tempo Manfredi ha scritto brani anche per Le Voci Atroci.

Nel 2004 esce il CD Live in Blu, registrato dal vivo al Teatro Blu di Milano il 28 giugno con la direzione artistica dello stesso Manfredi e di Federico Bagnasco. Con il cantautore ligure c’è la Staffa, il gruppo che da tempo lo accompagna dal vivo, con l’aggiunta di Matteo Baccani detto “il Bacca” al vibrafono. Nell’anno successivo riceve altri tre importanti riconoscimenti: Premio Lunezia, Premio Lo Cascio, premio come “miglior solista” al Meeting Etichette Indipendenti di Faenza. Sempre nel 2005, la tv tedesca Bayerischer Rundfunk realizza un documentario su di lui con una lunga intervista attraverso i luoghi tipici di Genova, in una serie televisiva chiamata Bella Italia, trasmessa in tutti i paesi di lingua germanica.

Nel 2006 presenta alla Galleria d’Arte Moderna di Genova la sua “silloge gracidante” Batrax: una propria lettura de Le ranocchie turchine del poeta futurista Enrico Cavacchioli. Nella primavera 2007 collabora, in veste di musicista e attore, con il Teatro della Tosse di Genova, per il recital Poeti vs. Cantautori con la regia di Tonino Conte, mentre in autunno tiene un intero tour in Francia, Belgio, Svizzera e Germania. L’attività live naturalmente continua, intensissima, anche in Italia (nell’estate 2007 si è esibito in un breve tour in Sardegna, suonando tra l’altro nell’anfiteatro di Orosei e nella casa di Grazia Deledda a Nuoro).

Nel novembre 2007 è nuovamente ospite del Premio Tenco, dove presenta l’inedita Il regno delle fate, a detta di molti (ad esempio Gianni Mura su Repubblica) “una delle più belle canzoni scritte in Italia negli ultimi anni”. Nel 2008 partecipa allo spettacolo teatrale Viaggiatori viaggianti di Sergio Maifredi e mette in scena, in luglio, lo spettacolo Le vie del sale che apre la rassegna L’Isola in collina, tenuta a Ricaldone, sempre in memoria di Luigi Tenco. Di quell’anno è anche il saggio Cantautori novissimi. Canzone d’autore per il terzo millennio di Paolo Talanca (Edizioni Bastogi), che vede Manfredi fra i protagonisti e dove è contenuta un’intervista a Roberto Vecchioni, il quale definisce Manfredi “uno che ha bazzicato col romanzo, con la poesia, col dialettale, con la canzone e senza, è uno spiritoso, un capace, uno che non posso nemmeno limitare con il termine di cantautore: è un intellettuale”.

Tra maggio e luglio 2008, Manfredi registra l’album Luna persa, negli studi Maccaja di Genova. Questo lavoro segna una delle tappe più importanti nella carriera dell’artista, raccogliendo ulteriori consensi da parte di pubblico e critica. Nell’estate del 2009 si aggiudica il Premio Lunezia Canzone d’Autore 2009, mentre il 30 dicembre 2008 ancora Gianni Mura su Repubblica aveva inserito Max Manfredi fra i 100 personaggi italiani più importanti dell’anno[8]. Nel 2009 Luna persa vince la Targa Tenco come miglior disco dell’annata, superando quelli degli altri finalisti Vinicio Capossela, Dente, Ivano Fossati e Bobo Rondelli.

Fra l’estate 2013 e gli inizi del 2014 Manfredi lavora al progetto musicale Dremong: l’album esce il 1º settembre 2014 per Gutenberg Music e Caligola Records. Curato da Primigenia Produzioni, con lo stesso Max e Fabrizio Ugas quali produttori artistici, è un disco in stile progressive con influenze di world music. La copertina del disco è stata appositamente creata dall’artista Ugo Nespolo. Manfredi, nel disco e dal vivo, suona la “chitarra di cartone” Papier Maché realizzata dal liutaio Fabio Zontini.

A dicembre 2021 esce Il grido della fata. Scrive L’isola che non c’era: “Un disco che conferma la grandezza di Max Manfredi ma anche il suo essere assolutamente fuori non solo dagli schemi – chi azzarda paragoni con De André pare davvero fuori strada – ma anche da un tempo e da un luogo determinato. La prima reazione, infatti, quando si ascoltano anche queste nuove dodici tracce è quella di una sorta di spaesamento. L’ascoltatore perde totalmente le coordinate spazio-temporali. Entriamo, in sostanza, in un Mondo Altro, disperso tra i ponti di una nave nipponica in guerra, sale da concerti e ville forse mai davvero esistite”. Il disco entrerà nella cinquina delle Targhe Tenco 2022 assieme a Maqroll di Federico Sirianni, cantautore compagno di strada e di tour di Max.

La scaletta
Liam Gallagher, John Squire – Just Another Rainbow
Hugo Race & The True Spirit – A.M. Radio
Paolo Benvegnù – Canzoni brutte
The Black Keys – Beautiful people (Stay High)
Alessandra Celletti – Love Essence
Thomas Dolby – I Scare Myself
Intervista a Max Manfredi
Max Manfredi – Scimmia grigia
Max Manfredi – Il grido della Fata
Max Manfredi live – Elicriso
Chico Buarque – Construcao
Tom Waits – Burma Shave
Max Manfredi – La Fiera della Maddalena
Leonard Cohen – Famous Blue Raincoat
Michele Gazich e Federico Sirianni – Domani si vive e si muore
Hackedepicciotto – La femme sauvage

VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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