World music in Sardegna, Ravel e il jazz a Valori in Corso del 16.2.24
Nella puntata di Valori in Corso di venerdì 16 febbraio in diretta dalle 12 con Ludovica Valori parliamo di world music e della nuova edizione del Premio Andrea Parodi con la cantautrice sarda Elena Ledda direttrice artistica del premio. A seguire Danilo Blaiotta torna ai nostri microfoni per presentare il secondo volume de IL JAZZ E L’EUROPA dedicato a Maurice Ravel (GaEle edizioni, 2024).
E’ al via il bando di concorso per la 17 a edizione del Premio Andrea Parodi, uno dei più
importanti contest europei dedicato alla world music, le cui finali si terranno a Cagliari
nell’autunno 2024. Il bando di concorso è disponibile su www.fondazioneandreaparodi.it e su
www.premioandreaparodi.it ed è aperto ad artisti di tutto il mondo. La scadenza è fissata al
9 maggio 2024. Per il vincitore e per alcuni dei finalisti sono previsti importanti premi e bonus, a partire da una serie di concerti e di partecipazioni ad alcuni dei principali festival italiani di musica di
qualità. Il Premio è nato per rendere omaggio a Andrea Parodi, musicista sardo di grande rilievo nel
panorama della world music. È realizzato dall’omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda e ogni anno ricorda il musicista scomparso nel 2006 attraverso sue canzoni proposte dai finalisti e dagli ospiti.
Le precedenti edizioni del Premio sono state vinte: nel 2023 da Osso sacro (Campania), nel
2022 da Ual-la (Catalogna, Spagna), nel 2021 da Matteo Leone (Sardegna), nel 2020 da
Still Life (Sicilia/Portogallo), nel 2019 da Fanfara Station (Tunisia, Stati Uniti, Piemonte),
nel 2018 da La Maschera (Campania), nel 2017 da Daniela Pes (Sardegna), nel 2016 dai
Pupi di Surfaro (Sicilia), nel 2015 da Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio), nel 2014 da Flo
(Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011
da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da
Francesco Sossio (Puglia).
Elena Ledda
Nata a Selargius, paese alla periferia di Cagliari, ha frequentato il conservatorio del capoluogo studiando oboe e canto. Nonostante le potenzialità della sua voce da mezzosoprano, ha preferito dedicare la sua carriera al genere folk, sebbene col tempo arricchito di ricerca e sperimentazione. Al 1979 risale il suo album Ammentos, che ha già tra i crediti quel Mauro Palmas che sarà una presenza fondamentale per la sua carriera: con lui forma nel contempo la band Suonofficina, nella quale sperimenterà un’evoluzione della musica sarda che in futuro la porterà dentro l’ambito della cosiddetta world music. Nel 1984 pubblica il nuovo album Is Arrosas e in quegli stessi anni è spesso ospite sul canale regionale Videolina della trasmissione musicale di folk tradizionale sardo Sardegna Canta, di cui un anno ha avuto anche l’onore della sigla d’apertura. Ma accanto a queste partecipazioni che accrescono la sua popolarità, continua la sua ansia di ricerca colta con collaborazioni con artisti quale il re della new Age Andreas Vollenweider. In questo stesso periodo i Suonofficina evolvono nei Sonos, progetto di gruppo aperto con la finalità di sperimentazione della musica etnica sulla base del patrimonio tradizionale della sua isola. Negli anni 90 la carriera prosegue con la pubblicazione di Incanti (1993) mentre continua un’attività dal vivo che porterà Elena ad esibirsi in tutto il mondo. I dischi Maremannu, uscito nel 2001, e Amargura del 2005, confermano lo stato di grazia raggiunto e una consolidata maturità artistica. Quest’ultimo album, che vede la collaborazione di Lino Cannavacciuolo, si arrischia in sonorità a metà strada tra le vibrazioni ancestrali del patrimonio della Sardegna e quello più codificato e melodico di Napoli. Nel 2007 il disco Rosaresolza, registrato con l’amico Andrea Parodi, a Sanremo riceve la Targa Tenco per il miglior disco in dialetto e il premio Città di Loano per il miglior disco di Musica Popolare 2007. Nel 2008 pubblica Live at jazz in Sardegna e nel 2009 Cantendi a Deus. Nell’ottobre del 2016 è ospite nel prestigioso disco di Enzo Avitabile Lotto Infinito. Nonostante Elena Ledda sia originaria della Sardegna del sud, usa con estrema facilità tutte le varianti linguistiche presenti nell’isola. L’artista selargina ha collaborato con Fabrizio De André, Lester Bowie, Don Cherry, Andreas Vollenweider, Savina Yannatou, Maria del Mar Bonet, Paolo Fresu, Noa e Andrea Parodi, Rita Marcotulli, Antonello Salis, Gavino Murgia, Riccardo Tesi. Vincitrice del Premio Loano 2017 per il miglior disco di musica popolare con Lantìas Elena Ledda è da oltre 40 anni alla guida della scena musicale dell’isola e da molti considerata la voce della Sardegna. Una carriera costellata di riconoscimenti, concerti e tour internazionali, collaborazioni con i grandi della musica jazz, folk, world, hanno portato Elena ad essere una delle più apprezzate cantanti nel panorama della Sardegna, colmando il vuoto lasciato da Maria Carta dopo la sua morte come voce femminile dell’isola. (Fonte: Radicimusic)
Maurice Ravel: Paris in Blue
Il secondo volume della collana Il Jazz e l’Europa narra le vicende del celebre musicista francese Maurice Ravel in relazione alla sua fascinazione per la musica jazz degli anni ’20 del ‘900. In particolare, i dieci capitoli che compongono il libro producono un’attenta analisi tanto di alcune partiture leggendarie del compositore come la sonata per violino, il concerto in sol per pianoforte e orchestra e il concerto per mano sinistra (dalle evidenti connotazioni estetiche appartenenti al mondo afroamericano) quanto, più in generale, della vera e propria rivoluzione culturale che avvenne – grazie all’apporto di scrittori, poeti e musicisti statunitensi – nella Parigi del dopoguerra. Nel breve saggio vengono anche esposte le vicende di un celebre viaggio che lo stesso Ravel fece nel nuovo continente per tenere una serie di concerti tra Stati Uniti e Canada, in cui ebbe occasione di conoscere più da vicino le novità del jazz dell’epoca.
Ogni copia del libro contiene un’opera originale della pittrice e restauratrice Aurora Parrella e una prefazione del celebre sassofonista e compositore Claudio Fasoli.
Danilo Blaiotta è pianista, compositore, divulgatore, scrittore e docente. Artista poliedrico, è tra i più interessanti giovani talenti del jazz italiano. Cresciuto come concertista classico (laureato con 110 e lode in pianoforte al Conservatorio e allievo di Aldo Ciccolini e Andrea Lucchesini), a partire dal 2013 intraprende la carriera jazzistica. Frequenta i seminari di Siena Jazz, studiando con Kenny Werner, John Taylor, Franco D’Andrea, Stefano Battaglia, Larry Grenadier e Avishai Cohen.
Colleziona collaborazioni discografiche e concerti in Italia e all’estero: Russia, Stati Uniti, Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Belgio, Lettonia e Romania con artisti come Logan Richardson, Tommy Crane, Byron Landham, Alex Claffy, Fabrizio Bosso, Stefano Di Battista, Pat Senatore etc.
Ha inciso più di 20 dischi, da leader, da sideman e da compositore di colonne sonore, con Ama Records, Alfa Music, Filibusta Records, Picanto Records, Wow Records, Flipper Music.
Compositore raffinato, la sua musica è apprezzata e ascoltata in Italia e in tutto il mondo, recensita dalle più importanti riviste del settore. Tra queste Jazz&Blues News negli USA, UK Vibe nel Regno Unito, Jazz Hyhio in Giappone e da alcune tra più illustri firme dei più importanti quotidiani nazionali come Il Manifesto (G.Festinese, L.Onori), La Repubblica (E.Assante), Musica Jazz, Blow Up, Jazzit ). Nel 2020 il suo album Departures è premiato in Giappone nella classifica dei migliori 10 album jazz al mondo dell’anno, assieme ad artisti leggendari come Keith Jarrett e Peter Bernstein.
Nel 2021 e 2022 la rivista Musica Jazz lo premia nel TOP JAZZ tra i migliori talenti italiani dell’anno. Molto attivo come musicista per il teatro, la radio e la televisione (Rai Uno, Rai Radio1, Rai Radio3, RepubblicaTv) nonché autore e speaker radiofonico in decine di programmi divulgativi musicali (RCA, Radio Vaticana, Radio Rai) e Direttore artistico di rassegne di classica e di jazz. Scrive sulla rivista A proposito di Jazz, pubblica collane di Storia del Jazz per Gaele Edizioni ed è editorialista per RM Area Metropolitana.
E’ stato docente nell’ A.A. 2021-2022 al Conservatorio G. Tartini di Trieste.
VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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