Profondo rosso
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa di Profondo Rosso di Dario Argento.
In un convegno di parapsicologia una medium “sente” una presenza perversa ed assassina: tornata a casa, viene trucidata. Un musicista vede dalla piazza sottostante il delitto e insieme a una coraggiosa giornalista inizia ad indagare, rischiando egli stesso la vita, mentre si verificano atroci delitti nell’ambito delle persone che vengono da lui contattate. Alla fine, dopo un tragico scontro, riuscirà a salvare la vita, utilizzando un ascensore per decapitare l’assassino. La giornalista stessa resterà ferita gravemente.
Thriller visionario, malsano, pieno di dettagli e di ambienti inquietanti, caratterizzato da una cruda, selvaggia violenza. Opera di transizione tra la prima fase parahitchcockiana di Argento e quella occultista e delirante di Suspiria e Inferno. Sceneggiatura solida e semplice, creata con Bernardino Zapponi, parte scenografica genialmente gotica, corredata dalle incalzanti musiche di Giorgio Gaslini e degli esordienti Goblin. Un successo mondiale, che molti cercarono di imitare.
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