Addio a Marianne Faithfull

Well it just goes to show
Things are not what they seem
Please, sister Morphine, turn my nightmares into dreams
Oh, can’t you see I’m fading fast?
And that this shot will be my last

Ci ha lasciati all’età di 78 anni Marianne Faithfull, cantante e attrice londinese, protagonista a soli 17 anni, insieme a Mick Jagger (con cui ebbe una relazione), dell’esuberante Swinging London degli anni Sessanta, e autrice, insieme ad alcuni membri degli Stones, di pezzi meravigliosi come As Tears Go By (firmata Richards, Jagger) e Sister Morphine (firmata Faithfull, Jagger, Richards).

• Quando ci chiediamo perché il mondo dello spettacolo d’una volta producesse personaggi leggendari e quello di ora al massimo Angelo Duro, forse dovremmo tener conto di come non ci sia neanche un fotogramma, neanche una prova, neanche un trending topic piccino picciò di una delle più spettacolari leggende della storia del rock. Marianne che scende la scala nuda sotto la coperta di pelliccia, e i poliziotti che mi piace immaginare ammutoliti. Diceva Marianne decenni dopo che, quando incontrava Keith in qualche aeroporto, si sentiva come se fossero due compatrioti d’un regno ormai svanito, due che non si rassegnano alla scomparsa delle vite di allora. (Guia Soncini@Linkiesta)

Nel corso della sua vita la Faithfull ha vissuto ogni tipo di esperienze: il successo e la celebrità, gli scandali, le droghe, la dipendenza e il declino, la vita in strada e poi, finalmente, la rinascita e il meritato riconoscimento del suo talento e della sua arte. Molti gli album che ha pubblicato e altrettanto numerose le collaborazioni con musicisti del calibro di Billy Corgan e Beck. Alla carriera come cantante ha affiancato quella di attrice, comparendo in molteplici pellicole dopo l’esordio in Una storia americana di Jean-Luc Godard (Fonte: Art Tribune).

Di seguito, Marianne canta Sister Morphine, canzone che scrisse assieme a Jagger e Richards. Il 21 febbraio 1969 pubblicò la versione originale della canzone come B-side del singolo Something Better per la Decca Records. Una versione diversa fu pubblicata due anni dopo dai Rolling Stones per il loro album del 1971 Sticky Fingers.

La versione della Faithfull, registrata durante le sessioni di Beggars Banquet, vede lei alla voce, Jagger alla chitarra acustica, Ry Cooder alla chitarra slide e al basso, Jack Nitzsche al pianoforte e all’organo e Charlie Watts alla batteria.

Il singolo originale della Decca nel Regno Unito accreditava la Faithfull come co-autrice, ma quando la London Records pubblicò il singolo negli Stati Uniti, il suo nome fu omesso, così come avvenne per i crediti su Sticky Fingers. Dopo una battaglia legale, la Faithfull mantenne i suoi diritti come co-autrice.

• Sister Morphine è un testo base per tutti i monkeymen lacerati dalla Jane’s Addiction di cui Perry Farrell sarà rifinito narratore […]. Jagger e Richards ne avevano composto la musica – pare – a Roma nel 1968. Il testo lo scrisse un anno più tardi Marianne Faithfull, all’epoca fidanzata con Mick: fu lei a inciderla per prima nel 1969, ma il 45 giri vendette solo cinquecento copie. Quando finì su Sticky Fingers, due anni dopo, la firma della Faithfull era stata espunta dai crediti: Marianne era tornata single e fu allora che iniziò a drogarsi (ai tempi in cui aveva scritto la canzone, era ancora pulita). Si vedrà riconosciuta come coautrice del brano soltanto nel 1998. Per la copertina di Sticky Fingers Andy Warhol aveva progettato una cerniera lampo apribile sui jeans disegnati. La zip faceva pressione proprio sulla traccia di Sister Morphine, che così su molti giradischi suonava danneggiata. Perfettamente in tema, direi.

Nel meraviglioso video “weird” che segue, David Bowie, vestito da drag per la sua ultima apparizione come Ziggy Stardust, canta I Got You Babe (canzone di Sonny e Cher) con la Faithfull vestita da suora sexy e ribelle:

Il video venne registrato per la televisione americana il 19 ottobre 1973 al Marquee Club di Londra. Il produttore Burt Sugarman aveva invitato Bowie nel suo programma The Midnight Special. Secondo la Ziggy Stardust Companion, Bowie accettò purché avesse il totale controllo artistico per lo spazio di un’ora. Fu così che mise in piedi uno spettacolo in stile cabaret esibendosi in un set futuristico. Bowie lo definì The 1980 Floor Show, richiamandosi al titolo della sua canzone “1984”,  che tra l’altro venne riprodotta durante la sequenza dei titoli di apertura.

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