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PUZZLE (REPLICA) con GIANLUCA POLVERARI

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Jeff Buckley interpreta “Hallelujah” di Leonard Cohen

Jeff Buckley interpreta “Hallelujah” di Leonard Cohen

Memphis, Tennessee, 29 maggio 1997: il figlio del grande Tim Buckley, Jeff, scompare durante una nuotata nel Mississippi.

Il suo corpo viene ritrovato il 4 giugno, tra i rami di un albero sotto il ponte di Beale Street, notato da un passante. È la strada più famosa di Memphis, quella dei locali della musica, quella dove si esibivano le più grandi leggende del blues e del rock, dove anche Elvis Presley era solito bighellonare.

Jeff Buckley, in quel momento storico forse l’artista emergente più famoso del mondo, che con la sua voce angelica aveva conquistato tutti con un solo disco, Grace, l’unico che avrebbe inciso da vivo, viene riconosciuto dal suo tour manager grazie a un piercing all’ombelico e alla maglietta che indossava.

Nessuna traccia di alcol o droghe risultò dall’autopsia.

Anche il padre di Jeff, il cantante Tim Buckley, uno dei più grandi della storia del rock, morì più o meno alla stessa età del figlio, trent’anni, ma di overdose. Una eredità maledetta che lasciò il mondo della musica sotto shock.

Jeff stava incidendo il suo secondo album, dopo l’esordio fulminante tre anni prima con Grace. Dopo la sua morte sarebbe uscito un diluvio di dischi postumi: pezzi abbozzati in studio, live, molti dei quali solo per sfruttamento commerciale.

Oggi lo ricordo con uno dei brani più famosi da lui incisi, una cover di Hallelujah di Leonard Cohen: ebbe così tanto successo che in molti pensavano e pensano ancora oggi l’abbia scritta Jeff.

L’immagine in evidenza usata per questo articolo è uno screenshot copyrighted del video musicale ufficiale di cui sopra.

Pubblicato il: 29/05/2021 da Skatèna