Ricordando Walter Becker degli Steely Dan, gruppo fondamentale del jazz-rock anni ’70
Then you love a little wild one, and she brings you only sorrow
All the time you know she’s smilin’
you’ll be on your knees tomorrow
di Karol Lapadula
Il 3 settembre 2017 ci lasciava all’età di 67 anni Walter Becker, chitarrista, bassista e fondatore, assieme a Donald Fagen, degli Steely Dan.
Di seguito, il messaggio che Fagen ha rilasciato dopo la morte di Becker:
Walter Becker era il mio amico, il mio writing partner e il mio bandmate da quando ci eravamo conosciuti al Bard College nel 1967. Cominciamo a scrivere canzonette sciocche su un piano verticale che stava in una saletta della lobby del Ward Manor, una vecchia e cadente costruzione sul fiume Hudson che il college usava come dormitorio.
Ci piacevano molte delle stesse cose: mi vengono in mente il jazz (dagli anni Venti fino a metà dei Sessanta), W.C. Fields, i fratelli Marx, la fantascienza, Nabokov, Kurt Vonnegut, Thomas Berger e i film di Robert Altman. E anche la musica soul e il blues di Chicago.
Walter aveva avuto unn’infanzia molto dura, vi risparmio i dettagli. Per fortuna era uno tosto, un chitarrista eccellente e un grande autore di canzoni. Era cinico sulla natura umana, compresa la propria, e molto divertente. Come molti ragazzi che escono da famiglie tormentate, aveva un gusto per le imitazioni creative, per leggere la psicologia nascosta delle persone e per trasformare quello che vedeva in arte, brillante e incisiva. Scriveva delle lettere imitando lo stile originale di mia moglie Libby e tutti e tre ne ridevamo come pazzi.
Le sue debolezze ebbero la meglio alla fine degli anni Settanta, e ci perdemmo di vista per un po’. Negli Ottanta, quando stavo mettendo insieme la NY Rock and Soul Review con Libby, ci ritrovammo, ricostruimmo il progetto Steely Dan e mettemmo insieme un’altra band formidabile.
Intendo mantenere viva la musica che creammo insieme fino a quando posso, con la band degli Steely Dan.
Donald Fagen
Nato nel Queens, New York, nel 1950, Becker conobbe Fagen al Bard College nel 1967; nel 1972 insieme fondarono la band,
- che si distinse rispetto alle tendenze musicali del decennio per una notevole raffinatezza e inventiva musicale, che permise loro di mischiare vari generi, soprattutto il rock, il jazz e il folk, e creare un suono molto originale.
Negli anni ’70 gli Steely Dan raggiunsero i vertici delle classifiche con brani come Reelin, Do It Again, Rikki don’t lose that number e Deacon Blues.
Gli Steely Dan hanno all’attivo nove album, di cui l’ultimo, Everything must go, risale al 2003. Il più famoso e riuscito è stato, forse, Aja (1977). Nel 2001 sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame.
Per rendere omaggio alla memoria di Becker, vi propongo una live performance di Do It Again del 1973 per il programma “Midnight Special” (NBC Studios, Burbank, California). Questa la formazione: David Palmer (voce, percussioni); Donald Fagen (voce, tastiere); Denny Dias (chitarra); Walter Becker (basso); Jeff “Skunk” Baxter (congas); Jim Hodder (batteria).
Immagine in evidenza da https://www.flickr.com/photos/vonlohmann/16549462243.
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Pubblicato il: 03/09/2020 da Skatèna