“Anime Salve”: l’ultimo viaggio di De André tra gli spiriti solitari e liberi
[Anime salve] trae il suo significato dall’origine, dall’etimologia delle due parole “anime” “salve”, vuol dire spiriti solitari. È una specie di elogio della solitudine. Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito. Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addirittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.
Con questo non voglio fare nessun panegirico né dell’anacoretismo né del romitaggio, non è che si debba fare gli eremiti, o gli anacoreti; è che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita (non è che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’identità), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l’uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura.
(Fabrizio De André, Elogio della solitudine, tratto da Ed avevamo gli occhi troppo belli)
Il 19 settembre 1996 usciva per la BMG Ricordi Anime Salve, il tredicesimo e ultimo album di Fabrizio De André, progetto realizzato con Ivano Fossati, che è co-autore di tutti i brani.
L’album, oltre che essere un successo commerciale (raggiunse la certificazione di triplo disco di platino in Italia), ottenne un riscontro alquanto positivo da parte della critica, tanto che gli fu assegnato la Targa Tenco nel 1997.
Il disco è considerato il testamento artistico e spirituale di De André, e ciò è confermato dal significato testuale del brano di chiusura dell’opera, Smisurata preghiera.
Coltivando tranquilla
l’orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un’anestesia
come un’abitudine
per chi viaggia in direzione ostinata e contrariacol suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla morte una goccia di splendore
di umanità di verità
Nelle sue canzoni, il cantautore ligure mette sempre al primo posto gli ultimi, gli umili, gli emarginati, perchè la bellezza degli sconfitti supera la fierezza di qualsiasi vincitore.
Il tema prevalente dell’album è l’elogio della solitudine, intesa come condizione che permette di essere liberi: in effetti, le stesse parole “Anime” e “Salve” stanno a significare “spiriti solitari”.
- Fu proprio durante la tournèe concertistica di “Anime Salve” che gli fu diagnosticato il tumore che qualche mese dopo lo strappò alla vita. Seguirono onori, cerimonie, il funerale incredibile, i tributi; ma prima di tutto questo Faber ci aveva offerto un testamento artistico di bellezza cristallina che riusciva a sintetizzare tutti i tratti caratteristici della sua carriera portandoli al massimo compimento, cioè alla sublimazione della parola che diventa potente messaggio.(storiadellamusica.it)
Tutte le canzoni dell’album, arrangiate da Piero Milesi, sono caratterizzate dalle sonorità tipiche sia delle regioni mediterranee e balcaniche, che di quelle delle culture sudamericane, queste ultime predilette da Fossati, ma pur sempre apprezzate da De André.