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Il sound allucinato e decadente di “Strange Days” dei Doors

Il sound allucinato e decadente di “Strange Days” dei Doors

Strange days have found us

strange days have tracked us down

they’re going to destroy our casual joys

we shall go on playing or find a new town

 

25 settembre 1967: esce Strange Days, il secondo album dei Doors prodotto da Paul A. Rothchild.

Il disco ebbe luce nei Sunset Sound Recorder Studios grazie all’utilizzo di strumentazioni moderne e di tecniche di registrazione all’avanguardia (fece per esempio la sua comparsa il synth Moog, anche se Manzarek ha poi usato altri strumenti, come l’honky-tonk piano in People Are Strange e le marimbas in Can’t See Your Face In My Mind).

Caratterizzato da sonorità spesso visionarie e cupe e da atmosfere lisergiche ed alienanti, Strange Days è considerato da molti il miglior lavoro partorito da Morrison e soci.

  • Strange Days dà in pasto al mondo tutta l’alienazione dell’individuo, la sua irreparabile solitudine e desolazione quotidiana. Ma questa tragicità, in cui la voce di Morrison trova la sua definizione, riporta alla luce un fondo di tranquillità, di resa. (losthighways.it)

L’album svettò nelle classifiche dell’epoca raggiungendo la terza posizione e diventando prima disco d’oro e successivamente disco di platino.

La copertina di Strange Days è opera del fotografo Joel Brodsky: non vi compare nessun membro dei Doors, se non sul poster appeso al muro e che si vede sia sul fronte che sul retro della stessa.

La foto venne scattata a Sniffen Court, un vicolo storico della 36esima Strada a Manhattan, tra Lexington e la Terza Avenue.

In primo piano ci sono degli artisti di strada: un sollevatore di pesi, un nano, un giocoliere, degli acrobati e un suonatore di tromba. In realtà, tranne gli acrobati, nessuno era un artista: il suonatore di tromba, per esempio, era un tassista, e fu pagato 5 dollari per comparire sulla foto; il giocoliere era l’assistente del fotografo, il nano era un attore (e aveva un gemello, che appare sulla foto sul retro della copertina) e il sollevatore di pesi il buttafuori di un locale. La donna con abito lungo sul retro della copertina è Zazel Wild, un’amica di Joel Brodsky.

Di seguito, You’re Lost Little Girl, la track che preferisco di tutto l’album (è stata in seguito interpretata anche dalla regina del punk-dark Siouxiee).

Si tratta della trasposizione in musica di Alice nel paese delle meraviglie operata da Robby Krieger, che con la sua chitarra, dilatando i suoni con delicati arpeggi, introduce la voce di Jim che ripete: “You’re lost little girl, tell me who are you”, proprio come fa il Brucaliffo quando chiede ad Alice: “Cosa essere tu?”.

Quello che segue, invece, è il videoclip di Strange Days, la title track del disco, che si riferisce al momento che stava vivendo l’America in quegli anni: la guerra del Vietnam e il movimento pacifista, gli assassini di Kennedy e di Martin Luther King, il Ku Klux Klan e gli intrighi di potere…

Qui sotto, invece, un video in cui viene eseguita dal vivo Moonlight Drive, una delle primissime canzoni scritte da Morrison (risale al 1965, quando viveva ancora a Venice Beach) e che egli cantò a Manzarek per spiegargli la sua idea di musica.

Il brano, che parla di una nuotata al chiaro di luna ma potrebbe esser visto anche come un invito a suicidarsi nel mare, piacque talmente tanto al tastierista che decise subito di formare una band.

Fu in quel momento che la leggenda dei Doors ebbe inizio…

Pubblicato il: 26/09/2024 da Skatèna