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Pink Floyd’: 50 anni per “Atom Heart Mother”

Pink Floyd’: 50 anni per “Atom Heart Mother”

🎵 When the fat old sun in the sky is falling
Summer evenin’ birds are calling
Summer’s thunder time of year
The sound of music in my ears 🎵

 

di Skatèna

Il 2 ottobre 1970 i Pink Floyd rilasciavano su etichetta EMI Atom Heart Mother, il loro quinto album in studio (meglio conosciuto come “il disco della mucca”) che qui sotto potete ascoltare nella versione “remastered” del 2011:

Prima di diventare il titolo di un disco dei Pink Floyd, Atom Heart Mother è stato il titolo di un articolo dell’Evening Standard che parlava di una donna incinta alla quale era stato impiantato un pacemaker sperimentale: la storia fu scovata dal produttore Ron Geesin (compositore sperimentale) e da Roger Waters, che ne rimasero affascinati.

Di seguito, l’immagine della copertina dell’album. Sebbene non esista collegamento alcuno tra la mucca e le tracks, pare che di recente Nick Mason abbia spiegato che la mucca simboleggia la Madre Terra e che quindi vi è un riferimento indiretto alla “madre dal cuore atomico”, sottolineato dall’assonanza fra le parole heart (“cuore”) e earth (“terra”).

L’iconica copertina di Atom Heart Mother, con la celebre mucca frisona (una razza originaria dei Paesi Bassi) con tanto di pedigree, Lulubelle III, appartenente al signor Arthur Chalke e fotografata dal grafico Storm Thorgerson in una campagna al nord di Londra. Ispirata dall’opera di Andy Warhol “Cow Wallpaper” del 1966, in essa non compaiono il nome della band nè il titolo dell’album.

In fase di mixaggio, rilevante e prezioso fu l’apporto di Peter Bown e Alan Parsons, e fondamentale quello di Ron Geesin per l’arrangiamento orchestrale della title track

Atom Heart Mother rappresentò un punto di svolta nel percorso artistico dei Pink Floyd, che dalle sonorità space e psichedeliche degli esordi virarono verso il progressive rock che stava prendendo sempre più piede a inizio anni ’70.

Il disco venne lanciato nel mercato discografico nell’ottobre 1970 sia nel Regno Unito, dove raggiunse la posizione numero uno delle classifiche musicali, sia negli Stati Uniti, dove si attestò alla posizione numero 55.

Qui sotto ho postato una clip di  Alan’s Psychedelic Breakfast, il brano conclusivo dell’album, pezzo strumentale di “musique concrète” diviso in tre sezioni. Parte dei suoni in esso presenti sono registrazioni ambientali di uno dei roadie all’epoca alle dipendenze dei Pink Floyd, Alan Stiles: il collaboratore del gruppo fu registrato mentre si preparava la colazione nella cucina di Mason.

Di seguito, Gilmour esegue Fat Old Sun, brano interamente scritto da lui, durante il celeberrimo live di Pompei. L’ispirazione per questa canzone risale a quando Waters compose Grantchester Meadows, in ricordo della propria infanzia (Ummagumma 1969). Anche Gilmour, dunque, provò a scrivere una sua versione.

Da ultimo, una piccola chicca per voi: sapevate che quel genio di Stanley Kubrick avrebbe voluto usare la title track di Atom Heart Mother per il suo film cult Arancia meccanica? Solo che i Pink Floyd si rifiutarono, perché il cineasta, presentando la sua proposta, aveva premesso che si sarebbe riservato il diritto di “spezzettare” il brano per usarlo in diversi momenti della pellicola. Nonostante il divieto, Kubrick riuscì comunque a inserire il disco nel film, facendone apparire la copertina nella scena in cui Alex DeLarge si reca in un negozio di dischi per ritirare un ordine:

Pubblicato il: 02/10/2020 da Skatèna