The Cult: i 37 anni di “Love”
Il gruppo gothic rock Cult nacque nel 1983 dalle ceneri di un’altra band dark-wave , i Southern Death Cult, di cui Ian Astbury era stato cantante.
Il chitarrista Billy Duffy proveniva dalla scena punk (aveva fatto parte dei Noisebleeds), ma aveva militato per breve tempo anche in un’altra band gohic rock, i Theatre of Hate.
Ian Astbury, fan di Bowie e Iggy Pop, da piccolo si era trasferito con la sua famiglia in Canada ed era diventato un grande estimatore della cultura dei Nativi d’America.
Al basso c’era Jamie Stewart, mentre alla batteria c’era Nigel Preston, anch’egli ex-Theatre of Hate oltre che dei Sex Gang Children, poi sostituito da Mark Brzezicki proveniente dai Big Country.
Il 18 ottobre 1985 i Cult diedero alle stampe per la Beggars Banquet Love, il loro album più venduto (con oltre due milioni e mezzo di copie) e celebrato: un amalgama di dark, new wave, post-punk (generi che andavano per la maggiore all’epoca) e rock psichedelico alla Doors e alla Jimi Hendrix degli anni ’70, con cui Ian e soci raggiunsero le vette del successo internazionale.
Prodotto da Steve Brown, che già aveva lavorato con Elton John e Wham!, Love venne registrato agli Olympic Studios di Barnes e fu trainato dal singolo She Sells Sanctuary, che divenne il più grande successo alternative dell’estate del 1985.
- Con rimandi stilistici che spaziano dal pop impegnato degli U2 al classic-rock dei Led Zeppelin, il disco possiede un suono attuale ed autoriale, ed offre attraverso di esso un coinvolgente catalogo di cieli grigi e volti sbiaditi, storie sfuggenti, struggimento sexy e rabbioso [Metallized]
Di seguito, la clip del secondo singolo estratto, Rain, per il quale Ian Asbury si è ispirato alle danze evocative della pioggia degli indiani Pueblo.