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Rosa “Black Bird” Parks e la sua rivoluzione da seduti

Rosa “Black Bird” Parks e la sua rivoluzione da seduti

Uccello nero che canti nella morte della notte
Prendi questi occhi incavati e impara a vedere.
Per tutta la tua vita tu stavi aspettando solo questo momento per essere libero.
Uccello nero vola, nella luce luce della notte nera oscura.
Uccello nero che canti nella morte della notte
Prendi queste ali spezzate e impara a volare.

di Skatèna

Il 24 ottobre 2005 moriva l’afroamericana Rosa Parks, la madre del movimento dei diritti civili americani.

Nata nel 1913, Rosa, da semplice sarta, diventò celebre quando il 1 dicembre 1955 a Montgomery, in Alabama, si rifiutò di cedere il posto sull’autobus ad un uomo bianco. Venne per questo arrestata, e in seguito condannata per aver violato le leggi di segregazione razziale della città. Il gesto della donna fu talmente potente da innescare un vero e proprio boicottaggio dei mezzi pubblici che durò ben 381 giorni. La protesta, guidata dal reverendo Martin Luther King (“We shall overcome, someday” si cantava durante le manifestazionj) portò la Corte Suprema ad abolire le discriminazioni sugli autobus.
Rosa rimase seduta a quel posto in nome dei soprusi accumulati giorno dopo giorno e della sconfinata aspirazione delle generazioni future. (Martin Luther King)
Nella sua biografia Rosa Parks scrisse: “Molti dissero che quel giorno non mi alzai perché ero stanca. Ma non è vero. Ero invece stanca di cedere.”
Di seguito, Black Bird, canzone scritta da Paul McCartney per Rosa Parks, soprannominata l’uccello nero, nell’interpretazione di Crosby, Stills e Nash a Woodstock nel 1969:

Ecco dunque come un semplice NO è stato in grado di cambiare la storia, facendo nascere il movimento dei diritti civili e contribuendo a mandare in soffitta la politica di segregazione razziale in America.

Pensate che una cinquantina di anni più tardi da quel NO, Rosa Parks intentò una causa contro due “fratelli neri”, anche loro molto famosi, anche se per altri motivi: Big Boi e Andre 3000, il duo degli Outkast, uno dei gruppi rap più famosi al mondo, i quali hanno utilizzato il nome di Rosa Parks per dare il titolo a una canzone dell’album Aquemini del 1998: “Smettetela di fare casino, andate tutti in fondo all’autobus. Vuoi venire a dimenarti con noi? Siamo il tipo di persone che possono spaccare un locale”, dice il ritornello…

La Parks aveva dunque chiesto agli Outkast un risarcimento di 5 milioni di dollari, perché “non ti puoi permettere di far soldi con un nome o con una tradizione“, come ebbe modo di spiegare il suo avvocato. La richiesta venne però respinta e Rosa Parks, dopo il nulla osta della Corte Suprema, ricorse in appello. Le pressioni sulla casa discografica per cambiare il titolo della canzone non ebbero però alcun esito.

 

Pubblicato il: 24/10/2019 da Skatèna