Il 18 dicembre 1967 “L’ora dell’amore” dei Camaleonti era in vetta alla hit parade
Il vuoto della vita
E’ grande come il mare
Da quando se n’è andata
Io non l’ho vista più
di Skatèna
Il 18 dicembre 1967 L’ora dell’amore dei Camaleonti era in vetta alla hit parade. Si trattò del loro primo grande successo: pensate che con esso il nostrano gruppo beat restò in classifica per oltre due mesi, e l’anno seguente ottenne ancora più popolarità, tanto che il 45 giri vendette più di un milione e mezzo di copie.
I Camaleonti in realtà coverizzarono Homburg dei Procol Harum, ma a differenza dei primi, gli inglesi col loro brano non arrivarono nemmeno al settimo posto nella classifica nel loro Paese d’origine.
Melodiosa e suggestiva, L’ora dell’amore seppe mantenere il tocco classicheggiante dell’originale inglese. Nel testo, invece, i ricercati e cervellotici versi di Keith Reid vennero sostituiti da più convenzionali parole sull’attesa dell’amore.
- Nessun tentativo da parte dei parolieri italiani di riprendere in qualche modo il significato del brano originale dei Procol Harum. Che peraltro era sì complesso e pieno di immagini oniriche e inconsuete, ma parlava di una situazione abbastanza comune nelle canzoni: un abbandono. Forse pensavano che le immagini e le espressioni adottate erano troppo raffinate e di non immediata comprensione per il pubblico italiano. Una cosa però l’hanno salvata: l’orologio della piazza. E il titolo originale a cosa si riferiva? Al classico cappello da uomo invernale che noi chiamiamo comunemente “Borsalino”. (Fonte: musicaememoria.com)
Pubblicato il: 17/12/2020 da Skatèna