Buon compleanno Eddie Vedder, il surfista diventato un’icona del rock
The shades go down, it’s in her head
Painted room, can’t deny there’s something wrong
Il 23 dicembre 1964 nasce ad Evanston (Illinois) Edward Louis Severson III in arte Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam, nonché una delle icone del movimento grunge del quale il gruppo ha fatto parte.
Poco prima di divenire una rockstar, Eddie lavorava ad una pompa di benzina ed aveva la passione per il surf, che comunque non ha mai abbandonato nel corso degli anni.
Leggenda vuole che Eddie scrisse i testi delle canzoni contenute nel demo speditogli dagli altri membri dei futuri Pearl Jam, dunque prima che il gruppo prendesse forma, dopo una mattinata trascorsa tra le onde dell’Oceano, e i risultati furono Alive, in cui racconta il suo rapporto con il padre, Once e Footsteps: correva l’anno 1990. Quando poi decise di salire su un aereo diretto verso Seattle, entrò a pieno titolo nella storia del rock. Nel 1991 venne rilasciato Ten, l’album d’esordio dei Pearl Jam, che assieme a Nevermind dei Nirvana divenne il manifesto del grunge, anche se a differenza del secondo presentava spiccate caratteristiche rock e post-punk.
Per festeggiare il suo compleanno, vi propongo l’ascolto di Daughter dei Pearl Jam facente parte del loro album del 1993 Vs, in cui si parla delle difficoltà di una figlia dislessica e del suo rapporto burrascoso con la madre:
A proposito del significato di questa canzone, Vedder ha dichiarato:
“La bambina in questa canzone ha chiaramente dei problemi di apprendimento. Ed è solo negli ultimi anni che sono stati effettivamente in grado di diagnosticare questi problemi di apprendimento, che prima venivano considerati solo come cattivi comportamenti, come se fossero soltanto una forte volontà ribelle. Ma nessuno sapeva cosa fossero in realtà. E questi ragazzi, solo perché sembravano incapaci o riluttanti a imparare, ottenevano solo di essere pestati a sangue. La canzone, sai, finisce con questa immagine delle tapparelle che si chiudono, così che i vicini non possano vedere ciò che accade in seguito. Quel che fa male è che questa merda finisce col rovinare le vite delle persone definitivamente. Dovranno vivere con quell’abuso per tutto il resto delle loro vite. Persone buone, creative vengono semplicemente distrutte.”
Fonte immagine in evidenza: https://www.surfertoday.com/surfing-celebrities/eddie-vedder
Pubblicato il: 23/12/2020 da Skatèna