Tom Waits: 48 anni di Closing Time, il suo album d’esordio

Non riesco a capire coloro che si rifugiano nella realtà perché hanno paura di affrontare le droghe. (Tom Waits)

di Skatèna

Il 6 marzo 1973 Tom Waits pubblica Closing Time, il suo album di debutto (Asylum Records).

Prodotto da Jerry Yester e registrato presso il Sunset Sound di Hollywood, Closing Time consta di 12 tracce, una meglio dell’altra.

• Quanto ci manca questo Tom Waits? Quello che al suo esordio canta come un usignolo gentile, se paragonato all’orco cattivo delle ultime produzioni.
  Ci manca moltissimo, lo sappiamo tutti. “Closing Time”, che inaugura gli anni ’70, una stagione liricamente fertilissima, è un disco che non invecchia mai. Nonostante i suoi trentacinque anni è sempre attualissimo, tanto che ancora oggi sono molti i musicisti che costruiscono la propria ossatura sulle sue canzoni. E non era certo facile, ci riescono solo i geni, ad infilare al debutto discografico (grazie ad Herb Cohen) uno dietro l’altro scuri gioielli notturni come “Ol’55”, “Old Shoes”, “Martha”, “Rosie”, intensi nelle loro interpretazioni e profondi nei loro testi. (Mescaline)

Di seguito potete ascoltare la pregevole e struggente ballata dedicata alla Oldsmobile di Tom Waits (Ol’ ’55):

Nel 1974 Iain Matthews dei Fairport Convention inserì una cover di Ol ’55  nell’album Some Days You Eat the Bear:

Quella che segue è Martha, tristissimo ricordo di un amore svanito nel tempo (venne reinterpretata da Tim Buckley nel suo album del 1974 Seafroni):

Closing Time è un album che parla soprattutto di sentimenti e amore, ma dai toni malinconici e confidenziali, e che si chiude con il pezzo strumentale che gli dà il titolo e che significa tempo di chiusura, a detta di Waits uno dei suoi preferiti: