Franco Battiato e “il senso del possesso che fu pre-alessandrino”
Franco Battiato e “il senso del possesso che fu pre-alessandrino” Pubblicato il: 26/03/2020 da Skatèna
Le tue strane inibizioni
Non fanno parte del sesso
I desideri mitici di prostitute libiche
Il senso del possesso che fu pre-alessandrino
La tua voce come il coro delle sirene di Ulisse m’incatenaEd è bellissimo perdersi in quest’incantesimo
È bellissimo perdersi in quest’incantesimo
di Skatèna
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Il sentimiento nuevo è l’ultima traccia presente su La voce del padrone, album di Franco Battiato prodotto da Angelo Carrara e pubblicato nel 1981 dalla EMI Italiana, il primo long playing che superò il traguardo del milione di copie vendute in Italia che condusse definitivamente alla fama l’artista siciliano, rimanendo il suo più grande successo.
Come si può evincere dal testo, si tratta di un’ode all’amore fisico.
Quel che però non è chiaro ai più, è che cosa voglia dire Battiato con il verso “il senso del possesso che fu pre-alessandrino”.
⬇️ Ecco la spiegazione. ⬇️
L’alessandrino deve il suo nome al poema francese Roman d’Alexandre di Alexandre de Bernay della fine del XII secolo, dove questo tipo di verso venne utilizzato per la prima volta (esempio: Li pui de Tus sunt haut envers le ciel tout droit); si trattava di un poema mitologico sulla vita e le gesta di Alessandro Magno.
Il verso alessandrino, diffuso nella letteratura d’oïl, fu accolto nell’Italia settentrionale nel Duecento in un poemetto didascalico di un autore anonimo veneto, Proverbia quae dicuntur super natura feminarum; fu poi utilizzato da Uguccione da Lodi, Giacomino da Verona, e Bonvesin de la Riva; presto si estese al Centro e al Sud dell’Italia e soprattutto fra i poeti della Scuola siciliana (senza dubbio l’esempio più famoso di alessandrino medievale in lingua italiana è il Contrasto di Cielo d’Alcamo, poeta duecentesco della Scuola Siciliana), avanguardia del Dolce Stil Novo, movimento poetico in cui la persona amata è vista come una divinità, come qualcosa di sacro e inafferrabile. L’amante stilnovista non desidera possedere la sua amata, non osa nemmeno pensarlo: tutto ciò che vuole fare è contemplarla e struggersi. Insomma con lo Stil Novo, e quindi con il verso alessandrino, il senso del possesso cessa di esistere.
Quindi, il senso de “il senso del possesso pre-alessandrino” è quello della cultura greca libera e sensuale, prima dell’avvento della cultura sociale ed estetizzante: è l’esaltazione dell’eros, del coinvolgimento folle (“le sirene di Ulisse“) nel momento in cui i due amanti copulano, si fondono e diventano tutt’uno (“ed è bellissimo perdersi in questo incantesimo“). Perché l’amore e la poesia – ma quella vera, che vive e pulsa! – passano attraverso due menti e due corpi che si uniscono nel piacere, tra il sudore e la meraviglia del sesso. Insomma, è un sentimento istintivo – quasi animalesco – nei confronti dell’oggetto del proprio desiderio, quello di cui Battiato ci invita a riappropriarci.