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Sgomberato il cinema Palazzo: altro passo in avanti verso la morte di Roma

Sgomberato il cinema Palazzo: altro passo in avanti verso la morte di Roma

Dopo vari tentativi, alla fine il Nuovo Cinema Palazzo è stato sgomberato: ennesima operazione legalitaria che va a cancellare un altro presidio culturale e sociale a Roma. Sgomberata anche la sede di Forza Nuova, tanto per dare un sapore bipartisan al tutto.

di Alessio Ramaccioni

Hanno sgomberato il Nuovo Cinema Palazzo. Lo stabile nel quartiere di San Lorenzo, occupato dal 2011, era da tempo sotto attacco: i tentativi di sgombero c’erano stati, che quella occupazione fosse a rischio era nell’aria. Anche perchè questa è la politica oggi, a Roma, in Italia. Legalità e decoro, e poi null’altro. Purtroppo il timore che l’esperienza politica, sociale e culturale del Cinema Palazzo possa terminare oggi è forte: ci sono le elezioni comunali, e sempre in nome della legalità è difficile immaginare soluzioni concordate che riaprano le porte del cinema. Un luogo che, in quasi dieci anni, ha svolto una molteplicità di funzioni sociali impressionante: ha restituito al quartiere un luogo di produzione culturale, ha offerto uno spazio importante a centinaia di artisti molti dei quali indipendenti, ha ospitato momenti di confronto politico e sociale, ha permesso a decine di migliaia di persone di godere di musica, arte, teatro e cultura a prezzi popolari, ha impedito che un quartiere da anni diviso tra identità popolare, studenti fuori sede, movida e gentrificazione vedesse sorgere un casinò (era quello il progetto che l’occupazione del 2011 impedì). Una presenza sul territorio che impediva che piazza dei Sanniti diventasse un altro luogo di spaccio (un problema che San Lorenzo vive). Una esperienza cancellata, in nome di cosa? Legalità? Rispetto delle norme? Normalizzazione? Proviamo ad usare le parole giuste, una volta tanto. Vediamo: può andare bene “ottuso legalitarismo elettoralistico”? Perchè tra pochi mesi ci sono le elezioni, due settimane fa hanno sgomberato la sede degli Irriducibili della Lazio, oggi in contemporanea la seda di Forza Nuova. Forse serviva una bella operazione che restituisse quel senso di bipartisan che tanto serve, sopratutto in campagna elettorale: e cosa c’è di meglio che sgomberare una realtà sociale e culturale, poco conflittuale, che negli anni ha espresso una resistenza ancorata quasi esclusivamente al peso delle idee? La proprietà dello stabile lo rivoleva indietro, circa un anno fa era stato fatto un altro tentativo, meno militaresco di quello di oggi. Addirittura uscì la notizia che i proprietari, pur di riavere il cinema, avrebbero proposto un affitto “calmierato” proprio agli Irriducibili, che “in cambio” avrebbero pensato loro a cacciare via gli occupanti. La notizia uscì sempre un anno fa, su alcuni giornali di Roma. Chissà. Ma non c’è stato bisogno: ci ha pensato la Questura, con il consueto schieramenti di forze a cui ormai siamo abituati.

Virginia Raggi interviene durante un dibattito al Nuovo Cinema Palazzo

Ma non si possono indicare solo le forze dell’ordine ed il Ministero dell’Interno, se si vuole guardare alle istituzioni ed alla politica. Perchè questa città ha un sindaco ed una maggioranza che, a proposito di legalitarismo ottuso ed ipocrita, ne sanno veramente molto. Virginia Raggi c’era andata a far campagna elettorale, nel Nuovo Cinema Palazzo, pensate un pò. Ora è la sindaca che ha contribuito al suo sgombero. E’ la sindaca che parla di periferie e cultura, e l’unica cosa concreta che fa è assumere una giornalista antimafia come delegata alle periferie ed alla legalità e mandarla in giro tra Tor Bella Monaca e San Basilio (parliamo di Federica Angeli, che come cronista di Repubblica ha combattuto per anni le mafie ad Ostia ed ora presidia le periferie mettendo nello stesso calderone dei post su Facebook spacciatori ed associazioni e movimenti di lotta per la casa, ndr). La sindaca che esulta per l’arresto di un writer mentre Roma precipita, sempre più, in un baratro di desolazione culturale, frammentazione sociale, degrado ambientale, impoverimento. E non è per la pandemia, no. E’ proprio per l’indirizzo politico scelto, per la superficialità della visione, per l’ottusità dell’interpretazione. Perchè sia chiaro, chi commenta la giornata di oggi con un “d’altronde hanno sgomberato anche la sede di Forza Nuova”, sappia che è complice della lunga agonia della capitale d’Italia. Chi mette sullo stesso piano un movimento fascista ed un collettivo che ha impedito che un cinema diventasse un casinò e che ha faticosamente restituito cultura e socialità ad una comunità si merita l’incubo che Roma è diventata grazie all’impegno di centrosinistra, centrodestra e Movimento Cinque Stelle.

Pubblicato il: 25/11/2020 da Alessio Ramaccioni