RADIOATTIVO con MASSIMILIANO MONTENZ del 19-01-2021
100 anni fa, il 21 Gennaio 1921, si svolgeva a Livorno il XVII Congresso del Partito Socialista dove ebbe luogo la Scissione che portò alla nascita del Partito Comunista d’Italia per mano – tra gli altri – di Nicola Bombacci, Amadeo Bordiga, Onorato Damen, Bruno Fortichiari, Antonio Gramsci e Umberto Terracini.
Nella puntata ho intervistato il dott. Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, che ha restaurato e messo online (sulla piattaforma Il Cinema Ritrovato) uno straordinario documento d’epoca, la cronaca viva dei giorni di quel Congresso.
“Uomini e voci del Congresso socialista di Livorno” dove si ascoltano le originali Voci degli uomini e donne che presero parte a quell’inizio.
Sappiamo che la Storia del Partito Comunista è lunga ed ha caratterizzato gran parte della storia italiana, difficilmente ripercorribile in 90′ di trasmissione.
Con il direttore abbiamo riassunto brevemente questa lunga Storia che arriva anche ai giorni d’oggi (è di ieri sera la notizia della morte del Senatore Emanuele Macaluso – storico compagno di sempre della sinistra italiana – iscritto al PCI già prima del fascismo) anche con la Professoressa Rita De Petra che per il settimanale LEFT ha curato l’edizione del libro LIVORNO 1921, il tormento di una nascita.
In definitiva un’ultima domanda posta al direttore voleva chiarire il suo pensiero e giudizio sull’operato di colui che è passato anche lui alla Storia per aver sancito la FINE di quel Partito.
Colui che oggi scrive che il .. dopo Covid sarà come dopo la caduta del Muro..
Ovvero Achille Occhetto, ultimo segretario del P.C.I., che 30 anni fa (a proposito di anniversari) propose la SVOLTA durante il Congresso di Rimini del 3 febbraio del 1991 e che, insieme a Walter Veltroni, Massimo D’Alema e Giorgio Napolitano, cambiò il simbolo del Partito con la Quercia; falce e martello furono relegate (in piccolo) alla base della nuova immagine.
Occhetto divenne il primo segretario del PDS, Stefano Rodotà venne eletto come primo presidente.
Queste le Sue parole: «Cari compagni e care compagne, in molti sentono che è giunta in qualche modo l’ora di cambiare» .