“Filles de Kilimanjaro”, il capolavoro assoluto di Miles Davis
di Skatèna
Il 29 gennaio 1969 esce Filles de Kilimanjaro di Miles Davis, album prodotto da Teo Macero.
E’ il canto del cigno per il secondo storico quintetto di Davis, che segna il suo passaggio definitivo al periodo “elettrico”.
In due brani Chick Corea e Dave Holland prendono il posto di Herbie Hancock e Ron Carter.
Nelle belle note di copertina Ralph J. Gleason ci racconta:
Ogni volta che lo ascolto diventa come una nuova colonna sonora per un nuovo film che si proietta nella mia mente. Talvolta vedo il complesso su un palcoscenico, con Miles che scuote lo strumento in attesa di suonare o che ha appena terminato di suonare e sta lasciando il palco. Talvolta lo vedo durante un concerto in una grande sala e tutti i musicisti sono in abito di circostanza. Una volta, ascoltando il disco lo vidi come un concerto per batteria con l’orchestra che circondava Tony Williams e Miles di fronte che dirigeva con brevi gesti e suonava la sua parte.
- Opera seminale e carica di mistero, Filles de Kilimanjaro vive quello stato di confine posto tra l’inizio della nuova stagione “elettrica” e di cosiddetto jazz-rock che Miles stava inventando e la fine di un mondo. Come ben si sa, l’arte ed i suoi figli (e il nostro è stato un figlio indimenticabile) vivono in questi momenti di nascita non ancora avvenuta dei momenti fenomenali: sono le fasi in cui l’enigma della creazione non è stato ancora del tutto risolto. La magia unica che si crea in questi momenti, se ben sfruttata, ricorda l’inizio di una lunga estate. Il disco non a caso è inciso tra il 19 e il 21 giugno 1968, mentre M. Mabry e Frelon Brun sono incise il 24 settembre a New York. (Quaderni d’Altri Tempi)