Gli applausi per Draghi coprono il fallimento della politica italiana [Intervista a Fulvio Scaglione]
di Valentino De Luca
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Nel percorso che ha portato alla formazione del Governo Draghi, un dato poco considerato, al netto dell’autorevolezza del Professore ed ex Presidente della Banca Centrale Europea, è il fatto che in 10 anni esatti è la seconda volta che, de facto, la politica italiana viene commissariata dall’Europa per manifesta incapacità di gestire i propri conti pubblici e dotarsi di un piano programmatico finanziario a lungo termine capace di garantire stabilità e benessere alle nuove generazioni.
Era accaduto nel 2011 quando, complice un berlusconismo da basso impero, lo spread volava ai massimi ed i mercati, ogni volta che il Cavaliere e i suoi rilasciavano dichiarazioni, ci punivano pesantemente facendo aumentare il nostro debito.
Venne allora un altro Mario, fino ad allora commissario europeo, ad amministrare la disastrata situazione economica nazionale e salvarci ad un passo dal temuto default.
Anche in quell’occasione, il Salvatore di turno venne ricevuto con palme ed onori da quasi tutti gli schieramenti politici salvo poi, raggiunto lo scopo, venire scaricato e divenire un’amicizia imbarazzante da rinfacciarsi a vicenda nei talk show televisivi.
Assieme al giornalista Fulvio Scaglione abbiamo ripercorso il comportamento dei vari schieramenti in queste ultime settimane: dai giochi di ruolo di Renzi nel creare una crisi che ha portato alla fine del Conte bis alla Lega che si riscopre europeista, dai Fratelli d’Italia fieramente all’opposizione (forse per poter incassare di più quando verrà il momento di scaricare Draghi…) a un Partito Democratico il cui segretario continua nella strategia dell’attesa…
Nell’incertezza del presente però, due punti fermi:
- l’arrivo dei soldi del Recovery Fund, ovvero centinaia di miliardi di euro il cui corretto investimento potrebbe cambiare le sorti del Paese per le prossime generazioni
- la corsa di TV, radio, internet e giornali nello scrivere l’agiografia di Mario da Bruxelles: dalle eccellenti pagelle scolastiche ai brillanti risultati nello sport, dalle parche abitudini della di lui consorte (nonostante le nobili origini) alle testimonianze piene di ammirazioni dell’ex compagno di scuola Giancarlo Magalli, passando per chi ha avuto l’onore di volare con il Professore in aereo (ovviamente classe Economy)L’ex Governatore sicuramente saprà svolgere con onore e perizia il proprio incarico, ma al netto delle magnifiche sorti e progressive della nazione tutta, appare davvero deprimente come negli ultimi 10 anni, ovvero dal primo Mario mandato dall’Europa, questo Paese si dimostri totalmente incapace di esprimere una classe politica che sappia programmare, dirigere, indirizzare.
Persi nei mille rivoli di alleanze, sgambetti, tradimenti e processi, i Partiti sembrano ormai incapaci persino di immaginare un futuro per l’Italia, galleggiando in un eterno presente fatto di Like, cuoricini, Dirette Facebook, dichiarazioni con la parola “sicurezza” ripetuta a ogni frase ed un grande vuoto che riempie l’orizzonte.