I Daft Punk e un portacassette
di Miro Barsa
1997
È il 1997 ho una fiammante Y10 di seconda mano e sto ancora decidendo se ascoltare Gigi D’Agostino o Kurt Cobain. Non in quel momento, lo sto decidendo proprio come stile di vita.
Mentre mi muovo tra vacanze trasportato da genitori o vacanze in solitaria, passo i consueti giorni del mare dagli zii. E il cugino, che tutti hanno un cugino, ti gira della musica doppiando una cassetta. Prendi la cassetta perché il singolo che gira su MTV è fico, divertente. Lo metti dentro al porta cassette che hai in macchina sotto al sedile del passeggero , magari lo sentirai, magari ti piace. Forse farà colpo su qualcuno, qualcuna, qualcosa.
Un porta cassette, serviva per portare le cassette.
Ti ritrovi spesso con gli amici dentro quella piccola Y10, che corre come poche e che ti consente di andare ovunque. Butti la cassetta nello stereo della Pioneer e via. Il singolo che passano su MTV suona per bene, tranquillo, anche il secondo singolo fila liscio, del resto è accompagnato da quell’altro video che parla di rave illegali e succo di pomodoro. Fa ridere, è ripetitivo ma fico. Diresti che è “roba da discoteca” ma forse è altro. La cassetta gira, niente skip in avanti, niente cambia album.
E poi parte Rollin’ and Scratchin. Dopo 3 minuti l’amico sui sedili posteriori esclama:”Se distorce un altro pò giuro che vomito!”
“Se distorce un altro pò giuro che vomito!”
Nessuno vomitò, ma quell’ascolto definì Homework dei Daft Punk un album difficile. Difficile almeno al tempo.
In poco tempo esplose di tutto: il French touch, l’elettronica, le serate, Agatha, Berlino, Londra, le spiagge della Spagna, l’università e la vita nuova.
2013
Nel 2013 esce Random Access Memory. L’album è perfetto, suonato, arrangiato, quello che vi pare. Articoli a profusione sulla pienezza del suono, sulla giusta precisione e mix, sull’assenza dei compressori. Le pippe da audiofili che non mi piacciono.
Compro il vinile, ormai sono diventato Hipster feticcio del vinile. Probabilmente non ha suonato neanche una volta quel vinile, ma esiste, sta lì. Paradossalmente, ora che i Daft Punk hanno deciso di sciogliersi, mi rendo conto che il vinile non ha valore. Forse il valore vero ce l’ha quella cassetta doppiata nel 1997 che chissà dove è finita, probabilmente in discarica. Non potrò sognare di vederli dal vivo, non potrò comprare un nuovo feticcio.
Questa storia finisce così, con un video e un comunicato a Febbraio 2021. Mentre c’è una pandemia, una crisi economica sanitaria e nessun concerto da non so quanto tempo.
Daft punk official
Pubblicato il: 23/02/2021 da Miro Barsa