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DRIVE IN SATURDAY con ALESSANDRO SGRITTA ed EUGENIO STEFANIZZI

Intervista a Matteo Porteli (Smalto)

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Massive Attack: 32 anni di “Unfinished Sympathy”

Massive Attack: 32 anni di “Unfinished Sympathy”

Like a soul without a mind
In a body without a heart
I’m missing every part

 

Pubblicato come singolo l’11 febbraio del 1991, un paio di mesi prima dell’uscita dell’album di debutto Blue LinesUnfinished Sympathy dei Massive Attack fece da propellente per il trip hop, genere che da quel momento in poi infiammerà buona parte degli anni Novanta.

  • Quando esce Blue Lines, per la musica sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito, il 1991 è stata una data storica; per la prima volta dopo anni infatti, l’Occidente prevarica sull’oltreoceano attraverso la musica. Il perché è molto semplice, negli Stati Uniti, il triumvirato grunge di Seattle dei Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, ha visto i suoi ascoltatori rock voltare la testa verso un nuovo focolaio provinciale di creatività musicale, che ha spostato l’interesse prettamente corporale verso un universo più contemplativo e politicizzato: la musica oscura dei Massive Attack. (Parkett Channel)

Quanto alla genesi di Unfinished Sympathy, nel 1990 mentre Robert “3D” Del Naja, Grantley “Daddy G” Marshall e Andrew “Mushroom” Vowles erano in uno studio di registrazione insieme con il produttore Jonny Dollar, successe che quest’ultimo captò una melodia canticchiata da Shara Nelson, che si trovava anche lei da quelle parti per registrare. Così, quella notte i Massive Attack, il produttore e Shara diedero vita ad una jam che si trasformerà in Unfinished Sympathy, traccia fondamentale per l’evoluzione del “Bristol Sound” e della musica dance in generale.

La struttura ritmica di Unfinished Sympathy è stata costruita attraverso vari campionamenti, ovvero unendo diversi samples prelevati da altre canzoni. Inoltre sono volutamente assenti sia il ritornello che il basso, poiché si è puntato a creare la sensazione di un qualcosa che è sospeso e inafferrabile, come d’altronde dimostra lo stesso titolo che fa il verso alla Sinfonia n. 8 (detta anche l’Incompiuta) di Schubert.

[Fonte: Louder Music]

Questo brano è stato un esercizio di decostruzione. Una volta raggiunta la struttura strofa/ponte/ritornello, abbiamo deciso di tagliare la canzone a metà, togliendo il refrain e lasciando soltanto un gigantesco vuoto. È in questo modo che si è creato lo spazio per un’orchestra, altrimenti non credo che avremmo mai pensato di inserirla. E immagino che sia questo il motivo per cui la canzone suona così dilatata. (Robert Del Naja) 


Fonte immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Massive_Attack,_Saint-Petersburg,_2010-09-26_%28cropped%29.jpg


 

Pubblicato il: 21/01/2023 da Skatèna