#SondaggioRCA – Gli album del 1991: fai la tua scelta
di Matteo Giacchè
Più volte ci siamo soffermati sulla grandezza degli anni ’90 dal punto di vista musicale. A distanza di tempo, sono tanti i lavori che ancora oggi non hanno perso smalto e continuano a suonare nelle casse dei nostri stereo, in macchina, in casa, su disco, su vinile, ma anche in digitale.
Molti di questi album sono gli stessi che, all’epoca, hanno lanciato gruppi o musicisti allora sconosciuti. Per altri, invece, erano conferme alle basi gettate durante il decennio precedente. Oggi, a trent’anni dall’uscita di alcuni dischi epocali, ne vogliamo celebrare quattro, chiedendo a voi ascoltatori quale sia il migliore uscito nel 1991.
NEVERMIND
I Nineties erano appena iniziati, e tre ragazzi di Aberdeen, Washington, gridavano la loro rabbia attraverso la voce di Kurt Cobain e la sua chitarra distorta. Le loro urla di dolore raggiunsero la vetta delle classifiche già con l’uscita del primo singolo: Smells Like Teen Spirit, probabilmente il brano rock più famoso al mondo.
Nevermind è il secondo disco della band, il primo con Dave Grohl alla batteria. L’album che ci consegna i Nirvana così come li conosciamo. Il successo di Smells Like Teen Spirit viene replicato da Come As You Are, e in poco tempo il successo della band è mondiale. Riescono persino nell’impresa di togliere il primato nella Billboard ad un signore che le classifiche era abituato a consultarle cercando il proprio nome partendo dall’alto: Mr. Michael Jackson, che in quello stesso anno usciva con Dangerous. Ma questi non sono gli unici brani memorabili di questo album: In Bloom, Breed e tanti altri scrivono in modo indelebile il titolo “Nevermind” sui libri di storia.
Nirvana – Smells Like Teen Spirit
BLOOD SUGAR SEX MAGIK
Da una band che definisce il suo sound, prendendo la strada del successo, ad una che entra nel mainstream con un cambio di rotta.
Rispetto al precedente Mother’s Milk, i Chili Peppers adottano un sound più pesante, specialmente se si presta orecchio alla chitarra di John Frusciante. I testi sono meno complessi e anche la produzione è differente. Blood Sugar Sex Magik è il primo album della band per la Warner Bros. Kiedis viene incaricato di scrivere testi che potessero imporre una dimensione più commerciale, e in tutta risposta il frontman condisce le canzoni di riferimenti sessuali, in Suck My Kiss, Give it Away e la title track. Ma non solo, processa anche la sua dipendenza da eroina e cocaina, e le conseguenti tendenze autolesioniste in cui si trova invischiato, in Under the Bridge. Con tematiche del genere, ovviamente, il disco è un successo.
Si prende la terza posizione nella Billboard 200 e, nel giro di qualche mese, grazie a singoli come i sopracitati Give it Away e Under the Bridge, i Red Hot Chili Peppers entrano nel mainstream, con uno degli album più belli che abbiano mai scritto.
Red Hot Chili Peppers – Give it Away
ACHTUNG BABY
Poco dopo la caduta del muro, la band di Bono Vox sbarca a Berlino per iniziare le registrazioni del nuovo album. Per l’occasione scelgono di registrare agli Hansa Studios, già culla della trilogia berlinese di Bowie e luogo natale di Lust for Life di Iggy Pop.
Location di rilievo, per uno degli album più influenti degli U2, che dopo un periodo di divisione tra i membri, con Bono e The Edge che desideravano rinnovare il loro sound, mentre Mullen e Clayton aspiravano a un rock più classico. A mettere tutti d’accordo è Brian Eno, che figura come produttore.
Terminata la session berlinese, gli U2 tornano a casa, a Dalkley, dove terminano le registrazioni e confezionano un disco epocale.
Il sound, a conti fatti, cambia eccome. The Fly è l’emblema delle tendenze più elettroniche e industrial dell’album e da anche il nome all’alter ego di Bono, che veste i panni della rockstar in chiave parodistica. Diciotto milioni di copie vendute, un Grammy Award e tanta, tanta qualità fanno di Achtung Baby uno degli album più acclamati della storia del rock.
U2 – The Fly
OUT OF TIME
Così come il precedente titolo degli U2, Out of Time è il settimo album in studio per la formazione di Michael Stipe.
Con questo disco i R.E.M. si tolgono di dosso l’etichetta di band di culto e diventano un successo internazionale, iniziando la scalata che li porterà in cima all’Olimpo del rock.
Il solito sound tra pop e folk viene impreziosito da influenze country, che conferiscono maggiore profondità ad una produzione che continuerà anche in un altro capolavoro assoluto che porta il titolo di Automatic for the People.
Texarkana, scritto e composto (e cantato) da Mike Mills, e Country Feedback sono l’espressione massima di questa nuova freschezza, ma il successo reale è l’immortale Losing my Religion. Il disco vince ben tre Grammy Award, due dei quali grazie a questo singolo che rimarrà fresco e attuale per i successivi trent’anni (e chissà quanti altri ancora).
R.E.M. – Losing My Religion