Chef Ragoo: ecco “Novecento”, il nuovo album tra rime rap e approccio punk
Novecento è il titolo del nuovo album del punk-rapper romano Chef Ragoo, disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 20 maggio e pubblicato da Time 2 Rap.
Dopo l’album del 2011 La compresenza dei morti e dei viventi, Chef Ragoo ritorna con un’altra esplorazione in musica dei lati più oscuri della mente, che parte da semplici riflessioni sul tempo che scorre fino ad arrivare a una cruda riflessione sulla vita e sulla morte.
Un tragitto che viene parzialmente illuminato solo dalla presenza delle scimmie (Ragoo, infatti, ha sviluppato negli anni un singolare rapporto salvifico con varie specie di scimmie, dagli scimpanzè agli oranghi e soprattutto con i cercocebi dal collare) e dalle sue scene musicali di riferimento, quella punk e quella rap. Il tutto immerso nell’humus del secolo scorso, il Novecento.
Un disco necessariamente doloroso e dolorosamente necessario, Novecento è una inusuale versione del rap romano, che si rivolge non solo ai fan dell’hip-Hop ma a un pubblico di fascia d’età più ampia e dai gusti più eclettici. (Chef Ragoo)
La lavorazione di questo album ebbe inizio nel 2012 con il produttore Ugly Shoes. Con il passare degli anni ha visto la partecipazione di molte guest star, dal producer Little Tony Negri al veterano dei beatmaker capitolini Ice One, dal rinnovato sodalizio “strozzapretesco” con gli amici Danno e Suarez fino alla inaspettata presenza di Niccolò Contessa alias I Cani, che produce il brano “Le Botte e Le Strade” e ne canta il ritornello.
Altri partecipanti al disco in ordine sparso sono Kento, Don Diegoh, Aban, Cannas Uomo, Lucci dei Brokenspeakers, Claudio Nobridge e Brusco.
In copertina, un esplicito richiamo all’art nouveau da parte dello street artist Diamond, e sul retro un ritratto del fumettista Giacomo Keison Bevilacqua.
Musicalmente, nelle prime fasi di scrittura Chef si è affidato ai beat di Ugly Shoes (alias Luca Fortino, alias DJ Shot, fratello di DJ Craim, anch’egli presente nel disco con i suoi scratch impeccabili) che si è dimostrato molto ricettivo nella ricerca di soluzioni sonore che assecondassero il mood dei testi. Tanto da arrivare al punto in cui Chef gli racconta come l’influenza che maggiormente ha permeato la scrittura delle liriche derivasse da un classico della tradizione folk americana: l’album “On the Beach” del 1974 di Neil Young. Con Ugly Shoes che in risposta gli cuce su misura un beat che campiona l’omonima canzone di Young, dal quale beat poi nasce la canzone che chiude l’album, “Sulla Spiaggia”, in omaggio al cantautore canadese.
I beat di Little Tony Negri e Ice One, invece, risentono dell’influenza della golden age del rap newyorkese degli Anni ‘90. Quelli di Little Tony Negri sono caratterizzati da batterie secche e compatte con sonorità hardcore; quelli di Ice One, dalla cura del taglio dei sample e della melodia.
Il beat de I Cani, che nei suoni rimanda al primo disco della “band”, è stato invece un regalo di Niccolò Contessa a Chef, il quale però non si è accontentato del beat e ha chiesto al cantante-produttore anche un ritornello per la canzone, alla quale poi si è aggiunta la ciliegina sulla torta della strofa del Danno.
Articolo a cura di Skatèna.
Immagine in evidenza per gentile concessione di NextPress.
Pubblicato il: 30/05/2021 da Skatèna