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#SondaggioRCA: Miglior band Heavy Metal, fai la tua scelta

#SondaggioRCA: Miglior band Heavy Metal, fai la tua scelta

di Matteo Giacchè

Alcuni sondaggi possono sembrare scontati, eppure è proprio davanti a una scelta così istituzionale che spesso ci si trova in difficoltà nel prendere una decisione. Il metal è sicuramente un genere che divide – tra chi lo ama e chi proprio non lo sopporta – ma non ci sono dubbi che gli interpreti che ne hanno colorato il panorama siano tanti e di alto livello artistico.
Per una questione di affinità terremo fuori Slayer, Black Sabbath e altri gruppi dalle sonorità più estreme e variopinte, per concentrarci su quelle band che hanno riscosso un più largo riscontro dal punto di vista delle vendite e del pubblico raggiunto. Non perché è più facile, ma perché se sono diventati così mainstream c’è un motivo: sono bravi da morire.

JUDAS PRIEST

Quando si parla di heavy metal, la band di Rob Halford è un must. Tutt’oggi considerati tra i padri fondatori di questo genere, hanno costellato la loro carriera di album dalla pesante caratura, e singoli che sono rimasti nella storia.
Durante il loro live di apertura agli Iron Maiden al Firenze Rocks del 2018 hanno sentito messo in dubbio il loro peso e il contributo che hanno dato per decenni, e il concerto è durato meno del previsto, seguito poi dalle scuse del frontman. Eppure, nonostante il malumore, l’allora sessantasettenne Halford ha tenuto su il livello con una prestazione vocale sorprendente. Sul finale, sulle ultime note di Painkiller, ho personalmente visto gente abbracciarsi in lacrime.

Il loro ultimo capitolo discografico – Firepower – è la ciliegina sulla torta di una discografia ricca di capolavori.
Quarantasette anni di carriera, diciotto album in studio, tra i quali spiccano Sad Wings of Destiny, con la seminale The Ripper, e British Steel, che ci ha fatto agitare la testa sulle note di Breaking the Law e Living after Midnight. Poi il sopracitato Painkiller, capolavoro senza tempo uscito nel 1990, che ha spianato la strada ad altri sei album, che vedono in coda l’ultimo, bellissimo, sopracitato disco del 2018.

Judas Priest – Painkiller (1990)
https://www.youtube.com/watch?v=nM__lPTWThU

IRON MAIDEN

Ebbene sì. Nel 2018 a Firenze, i mostri sacri di cui sopra, aprivano un concerto degli Iron Maiden. Per giunta insieme ad altre band del calibro di Helloween e Avenged Sevenfold.
Per quanto il Firenze Rocks ci abbia abituato a lineup di estremo valore, vedere dei veterani aprire il concerto di qualcun altro fa comunque effetto. Tuttavia, quando i Maiden sono saliti sul palco, dopo meno di un minuto era già chiaro a tutti il motivo per cui gli headliner fossero loro. Una presenza scenica impressionante, un muro di suono travolgente, e le loro canzoni. Gli Iron Maiden sono tra le migliori live band del panorama internazionale, e sappiamo bene che anche discograficamente si può dire la stessa cosa. Qualche cambio di formazione, tra divorzi e ricongiungimenti, non hanno mai compromesso la qualità dei loro lavori. Attivi da qualche anno prima, fanno il loro esordio discografico nel 1980 con l’omonimo Iron Maiden. C’è bisogno di aggiungere altro?

In realtà sì, perché personalmente faccio fatica a trovare un’altra band che sia riuscita ad inanellare uno dopo l’altro una serie di cinque album perfetti in cinque anni. Iron Maiden (1980), Killers (1981), The Number of the Beast (1982), Piece of Mind (1983) e Powerslave (1984).
Basterebbe questo per sottolineare la loro grandezza, ma i capolavori non sono finiti qui. Fanno passare un anno senza uscite, e poi nel 1986 arriva Somewhere in Time, seguito due anni dopo da Seventh Son of a Seventh Son.

No Prayer for the Dying, uscito nel 1990, è forse il primo album non proprio ispiratissimo della band britannica, che però si fa ampiamente perdonare nel 1992 con Fear of the Dark.
Da lì in poi la loro carriera è stata ancora lunga e i lavori si sono fatti man mano meno ispirati, seppur con picchi eccezionali che hanno sempre dato testimonianza della loro bravura. D’altronde, una band che pubblica nove album perfetti di fila, può anche permettersi di vivere un po’ di rendita.

Iron Maiden – Afraid to Shoot Strangers (1992)
https://www.youtube.com/watch?v=wfcLesynJrc

METALLICA

Il binomio Metallica-Iron Maiden ci accompagnerà ancora per molto, senza trovare una sentenza definitiva. Dunque, inserire la band di James Hetfield in questo sondaggio era doveroso.

Anche loro in quanto a serie positive possono vantare una tripletta d’esordio davvero notevole, tra il 1983 e il 1986. Da Kill ‘em All, con il suo sound sporco e violento, passando per Fade to Black, dove il suono si ripulisce un po’ e si ammorbidisce anche nella title track, fino a Master of Puppets, pietra miliare dove l’innovazione del basso di Cliff Burton è straripante e apre un nuovo capitolo della musica metal. Grazie al suo genio godiamo di brani come Call of Ktulu e Orion.

La sua scomparsa è stata sicuramente un duro colpo, specie per il modo tragico in cui è avvenuta, ma i Metallica hanno tenuto duro, e sono usciti con …And Justice for All e poi con l’omonimo Metallica, il famoso Black Album che funge da spartiacque per i loro fan più fondamentalisti, che vedono in questo lavoro l’ultimo bel disco della band. Eppure qualcosa di interessante ce l’hanno fatta sentire anche negli album successivi, fino all’ultimo Hardwire… to Self-Destruct, che è sicuramente maturo e contiene brani di altissimo livello.

Metallica – Orion (1986)
https://www.youtube.com/watch?v=c8qrwON1-zE

MEGADETH

A leggere che Dave Mustaine sia stato allontanato dai Metallica per i suoi problemi con alcol e droga, fa abbastanza sorridere. In realtà, questi problemi erano solo il contorno di forti attriti con Hetfield e Lars Ulrich.

Lasciati i Metallica, Mustaine si mette in proprio e forma i Megadeth. La storica formazione è diventata diretta concorrente dei suoi ex compagni, e si è affermata nella scena trash metal diventando una delle migliori band di sempre.
A livello discografico, sono forse l’unico gruppo in grado di reggere (quasi) il confronto qualitativo con gli Iron Maiden. Anche loro danno il meglio in apertura di carriera. Dall’85 al ’92 si susseguono Killing Is My Business… And Business Is Good!, Peace Sells… But Who’s Buying?, So Far, So Good… So What!, Rust in Peace e Countdown to Extinction. Ciò non significa che i successivi lavori non siano stati all’altezza, ma si può tranquillamente affermare che i primi cinque rasentassero la perfezione. Un po’ come l’ultimo Dystopia, uscito nel 2016.

Megadeth – Tornado of Souls (1990)
https://www.youtube.com/watch?v=sONL6QUMR9E

La cosa bella di queste quattro formazioni ultra-quarantenni, è che sono ancora tutte attive. Non possiamo far altro che continuare ad ascoltare i loro brani più belli, in attesa di qualcosa di nuovo.

Nel frattempo a voi la scelta: Judas Priest, Iron Maiden, Metallica o Megadeth?

 

Photo credits:

Rob Halford - foto di Ralph Arvesen (https://www.flickr.com/photos/rarvesen/20822129333/in/album-72157658598961946/)
Bruce Dickinson - foto di Zoidberg (2016) (https://www.flickr.com/photos/zoidberg72/28259439786)
James Hetfield - foto di Oddbjørn Steffensen 
Dave Mustaine - foto di Thargol
Pubblicato il: 11/07/2021 da Matteo Giacchè