Intervista a Junior V sul suo ultimo album “Sconosciuti che conoscono l’amore”
Ho intervistato Vincenzo Stallone in arte Junior V in merito al suo ultimo lavoro Sconosciuti che conoscono l’amore, pubblicato lo scorso febbraio da Django Dischi.
Sabato 18 settembre partirà da Milano “Sconosciuti che conosciamo in tour” (#topcitiestour), la serie di concerti del cantautore in formazione a due col batterista Nicolò De Candia, durante cui saranno presentati dal vivo i brani dell’album: “10 tracce che abbracciano un pop d’autore confezionato con elegante spontaneità, coniugando un dream folk tutto italiano senza cadere nella tentazione di arrangiamenti easy listening“.
Perché hai scelto come nome d’arte Junior V? Ha un significato particolare?
Sì, ho dei parenti negli Stati Uniti che hanno una pizzeria che si chiama Junior’s Pizza. Sono stato ad Huntington NYC ogni estate dalla prima media; i miei amici iniziarono a chiamarmi Junior e poi aggiunsero la V, iniziale del mio nome Vincenzo.
Le canzoni dell’album sono ballad frizzanti sospese tra chitarre acustiche, arpeggi e linee melodiche che uniscono un cantautorato contemporaneo
Sono stato ispirato da tutta la scena indie folk/rock australiana. Il loro sound è acustico ma allo stesso tempo “nuovo”. L’artista che mi ha colpito di più è Ziggy Alberts, songwriter australiano che riempe gli stadi con la sua chitarra (open chords) e cassa stompbox.
In questo tuo nuovo percorso, hai abbandonato la lingua inglese per abbracciare l’italiano: con questa tua preferenza, cosa hai voluto sottolineare?
È stata una scelta naturale dovuta al fatto di voler comunicare in maniera diretta il significato delle mie canzoni. Cantare in inglese in Italia è come lanciarsi nell’oceano essendo soltanto un pesciolino. Ormai si può arrivare al mercato internazionale anche cantando nella propria lingua: I Maneskin ne sono la conferma.
Quanto c’è di biografico nelle tue canzoni?
La musica è la mia biografia. Tutto ciò che scrivo è qualcosa che vivo, come se fosse un ricordo tramutato in canzone nel quale la musica fa capire l’umore (triste, allegro, dreamy…), e le parole raccontano i dettagli dell’episodio. Nel disco “Sconosciuti che conoscono l’amore” ho vissuto dei momenti bizzarri che hanno dato vita a dieci canzoni nuove. La mia scrittura è in continua evoluzione poiché, anno dopo anno, trovo nuovi metodi di approccio alla scrittura; di solito parto sempre dalla musica trovando un giro d’accordi perfetto per la melodia vocale.
Leitmotiv dell’album è l’amore, che tu hai cercato di tradurre in musica e parole: sei innamorato?
Mi capita di innamorarmi almeno cinque volte al giorno quando sono in giro. A volte in modo banale ma a volte in modo più profondo. Mi piacciono le personalità bizzarre che mi colpiscono con i modi di fare e stili di vita particolari.
Il videoclip di “Sconosciuti che conoscono l’amore” è stato diretto da Federico Maccabelli con le illustrazioni di Roby il Pettirosso: ad un certo punto, il ragazzo raffigurato sulla sinistra assume le sembianze di Bukowski: forse ti senti un po’ come il famoso scrittore? O aneli ad essere come lui?
No, assolutamente. La ragazza che avevo di fronte al mio posto nel treno leggeva un libro di Bukowski e mi mostrava delle frasi d’amore sottoleineate con un evidenziatore. Arrivati a destinazione è scappata via…
A quale delle 10 canzoni dell’album sei particolarmente legato e senti in maniera più viscerale?
L’ultima traccia “Vivo”. Ho iniziato a scriverla in un viaggio on the road da Giovinazzo (BA) a Vienna. Parla di quanto sia importante il viaggio prima della destinazione. Amo la prima frase della canzone: “Chiedilo all’asfalto dei km che ho fatto…”, infine ho finito di scriverla con Edo Cremonese e Alberto Cazzola de Lo Stato Sociale.
Che musica amavi ascoltare quando eri più piccolo? Quali erano i tuoi artisti preferiti?
Solo reggae music. I miei preferiti erano Clinton Fearon, Groundation, Toots & the Maytals, Black Roots etc…
Ora che sei “più grande” ed hai all’attivo tre album, ritieni che i tuoi gusti musicali siano cambiati?
Decisamente. Essendo un musicista sono anche un ascoltatore che vuole scoprire nuova musica ed avere nuove “vibes” per scrivere nuova musica.
Scegli tre aggettivi per descrivere la Musica…
Determinazione, Talento, Follia.
Quali i tuoi progetti musicali futuri?
Ho scritto nuove canzoni e sono tornato in studio a produrle. Presto uscirà qualcosa!
Il tuo tour parte questo sabato da Milano: sei emozionato? A chi dedicherai il primo concerto?
Moltissimo. Lo dedico a tutto il mio team che lavora sodo per farmi continuare a sognare e a vivere la musica come un ingrediente importante nella mia vita.
Intervista a cura di Skatèna.
Tutte le immagini sono state gentilmente concesse da Nextpress.
Pubblicato il: 16/09/2021 da Skatèna