MY BLOODY VALENTINE: compie 30 anni Loveless, capolavoro shoegaze degli anni Novanta
A distanza di circa tre anni dal debutto con Isn’t Anything, il 4 novembre 1991 gli irlandesi My Bloody Valentine, band dublinese domiciliata a Londra e capitanata dal chitarrista Kevin Shields, davano alle stampe il loro secondo album Loveless, disco fondamentale/pietra miliare della musica rock.
Registrato fra il 1989 e il 1991 sotto la supervisione creativa del geniale Shields, che ne curò nei minimi particolari il sound, che sembra quasi “un incrocio tra Pet Sounds e Metal Machine Music” (fonte citazione: “Rock: 1000 dischi fondamentali. Più 100 dischi di culto” , curato da Eddy Cilia e Federico Guglielmi), Loveless è considerato uno degli album più rappresentativi dello shoegaze, nonché uno dei dischi più importanti ed influenti degli anni Novanta.
Accolto positivamente dalla critica, Loveless ricevette consensi anche da numerosi artisti, da Robert Smith, che dichiarò che l’album era uno dei suoi ascolti preferiti, a Billy Corgan e Trent Reznor, che affascinati dal disco, assunsero Alan Moulder, il produttore di Loveless, per far sì che anche i loro lavori “suonassero i quel modo”.
- I My Bloody Valentine deturpano docili melodie che sovente possono riportare alla mente quelle sessantiane, portando alle estreme conseguenze il discorso iniziato dalla psichedelia beatlesiana, sposata a quella deviata di stampo Velvet Underground, riviste attraverso un percorso parallelo a quello intrapreso dal noise dei Sonic Youth, ma diverso e del tutto particolare. Si impadroniscono di un nuovo linguaggio del pop rifacendosi ai momenti più romantici del dark-pop curesco, finanche azzardando l’aggancio con un folk spettrale, fino ad anticipare alcune intuizioni di certo post rock. Poi si inabissano in acque lisergiche abitate dagli Spacemen 3 e a volte ne fuoriescono con la carica vitale dei Primal Scream. Infine, si adagiano nei paradisi musicali evocati dai Cocteau Twins. (Storia della Musica)
- […] un macigno di suoni caotici, stratificati e sovrapposti, che non concede pause, che trascina in un viaggio che è insieme infernale e celestiale. Il tutto orchestrato dal luminoso e folle genio di Kevin Shields, che ha scritto, arrangiato e prodotto l’album: ed è sempre lui che, facendo largo uso di campionamenti e manipolazioni di ogni genere, è riuscito a deformare la musica fino a renderla un unico, compatto, muro di suoni stranianti e martellanti, toccando spesso e volentieri la pura avanguardia. (Onda Rock)
Di seguito, il videoclip ufficiale di Only Shallow, la traccia di apertura del disco, caratterizzata da “campionamenti fischianti sopra un caos di rumore vibrante” (Fonte citazione: Wikipedia), addolciti dal cantato soffice ed etereo di Bilinda Butcher.
Articolo a cura di Skatèna.
Fonte immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/deepskyobject/30542380426
Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)
Pubblicato il: 04/11/2021 da Skatèna