PRESS CORNER : “30 anni da Mani Pulite”
ARTICOLI COMMENTATI oggi a cura di Massimiliano Montenz – La Redazione Giornalistica di Radio Città Aperta presenta PRESS CORNER : Notizie a piede libero
Immaginiamo che un ventenne trovi sul giornale la notizia che il 17 febbraio 2022 è il trentesimo anniversario di Mani Pulite e preso dalla curiosità cerchi informazioni. Che farà? Potrebbe facilmente rivolgersi alla ricca bibliografia esistente ma, prima ancora di aprire i libri, Wikipedia gli mette a disposizione un riassunto rapido ed efficace. Così scorrerà davanti ai suoi occhi una storia sorprendente.
Cosi apre l’articolo di MicroMega a cura di Pancho Pardi.
E ha tutte le ragioni per ricordare anche a chi non c’era, che Mani Pulite fu una stagione tormentata e contrasta dove un pool di magistrati (Colombo, Di Pietro, Davigo, Boccasini capitanati da Borrelli) dovette portare avanti indagini su indagini – non si poteva fare altrimenti – per scoperchiare una prassi malavitosa che vedeva (nei casi migliori) una larga parte della classe politica fare affari con imprenditori disonesti che volevano acquisire potere e soldi a scapito delle aziende sane escluse dal gioco. I partiti si facevano concorrenza a forza di voti di scambio sull’onda del così fan tutti (resta storico il discorso di Craxi che fra i più coinvolti mise con le spalle al muro il parlamento tentando di far passare l’idea – tutti corrotti/nessuno corrotto).
foto da sottolapietra.blogspot.com
Quella storia mise il nostro paese sotto la lente di ingrandimento dell’establishment mondiale e sancì la fine della Prima Repubblica.
Sintetizzando per i giovani – ma anche per chi si domanda se è cambiato qualcosa e ha cosa è servito il Mega processo alla prima repubblica se oggi non è cambiato molto – segnalo le parole di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano che scrive nel suo editoriale:
Ma oggi, trent’anni dopo, possiamo dire che Mani Pulite rimane scolpita nella memoria collettiva come l’unico serio tentativo di applicare l’artico- lo 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. E tanto basta per affermare che quel tentativo è perfettamente riuscito. Sono miseramente falliti, invece, quelli di farlo dimenticare o, peggio, di farlo ricordare come l’opposto di ciò che era: cioè come un’operazione politica di magistrati ideologizzati per colpire gli innocenti di una parte e favorire i colpevoli dell’altra.
Ascolta Press-Corner del 18 febbraio 2022, a cura della redazione RCA
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