I conflitti dimenticati in Europa dall’Irlanda alla Bosnia e il cantautore Federico Sirianni a Valori in Corso dell’11.3.22
Nella puntata di venerdì 11 marzo in diretta dalle 12 con Ludovica Valori si parlerà di Irlanda del nord con il giornalista Riccardo Michelucci autore della prefazione del libro Il piccolo di papà di Tony Doherty (Nutrimenti, 2022). A seguire il cantautore genovese Federico Sirianni con il nuovo album Maqroll e il live di questa sera a Roma. In chiusura il giornalista di Mostar Dario Terzic ci parlerà della situazione attuale in Bosnia.
Tony Doherty aveva nove anni quando il suo amatissimo padre cadde sotto il fuoco dei parà inglesi, entrando nell’elenco delle 14 vittime del Bloody Sunday. Una strage di cittadini inermi commessa alla luce del sole, durante una marcia pacifica del Movimento per i diritti civili.
A cinquant’anni dal brutale massacro di cui si macchiò l’esercito britannico in Irlanda del Nord, Doherty racconta nel suo memoir l’Irlanda in cui è cresciuto e in cui gradualmente si è insinuato il conflitto. Primo libro di una trilogia dedicata alla città di Derry e al padre scomparso, Il piccolo di papà è un memoir e allo stesso tempo una saga familiare, epica dell’infanzia e testimonianza da un mondo vicino al punto di rottura. Partendo dalla storia della sua famiglia, risalendo all’incontro tra i genitori e fino alle vicende altalenanti dei bisnonni, Doherty narra la vita quotidiana di un bambino nella Derry operaia degli anni Settanta, un mondo fatto di giochi, intimità familiare, piccole e grandi scoperte, di tutta una comunità di personaggi particolari e indimenticabili. In questo mondo intimo, si insinuano gradualmente gli scontri e il pericolo, mentre il giovanissimo protagonista si trova a dover imparare parole nuove, come B-men, Ira, informatore, per descrivere una realtà che non capisce ancora.
Doherty entrò nell’Ira e conobbe presto il carcere. Una volta in libertà, divenne promotore di una campagna popolare senza precedenti, ottenendo finalmente nel 2010 il riconoscimento dell’innocenza delle vittime. L’impegno politico dell’autore trova qui una declinazione più personale, in cui si trovano l’uno accanto all’altro biglie, tamburelli di latta e un compagno di classe travolto da un blindato. Lo sguardo del bambino, in cui si trasfigura la consapevolezza dell’adulto, dona luce e calore a un passato amaro, superando non solo il dolore, ma soprattutto il silenzio che troppo a lungo ha continuato a cancellare tanto i morti quanto i sopravvissuti.
Federico Sirianni (Genova, 1968) è un cantautore italiano. È considerato uno degli eredi del cantautorato genovese.
Nei primi anni 90, assieme ad Augusto Forin, Marco Spiccio e Fabrizio Casalino fonda il gruppo La Giostra dei Pazzi, con cui vince il Festival degli sconosciuti di Ariccia nel 1992. Parallelamente all’attività col gruppo, Sirianni porta avanti la propria carriera di cantautore, nel 1993 partecipa al premio Tenco con i tre brani Caldo da impazzire, Estranei e I canti di Natale, con cui si aggiudica il premio come miglior esordiente, e nel 1994 vince il Premio Regionale Ligure per la Musica. In questi anni frequenta il teatro di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, coi quali scrive alcuni spettacoli di teatro canzone che verranno poi messi in scena nei teatri genovesi e soprattutto con Sergio Maifredi del teatro della Tosse mette in scena Delitti esemplari in concerto, tratto dal testo di Max Aub e la collaborazione di Giorgio Gallione che porta allo spettacolo Leggende metropolitane. Dopo un lungo viaggio nella Bulgaria post sovietica, forma la Molotov Orchestra con cui intraprende una intensa attività di concerti e registra nel 2002 il primo album Onde Clandestine, prodotto da Giangilberto Monti. Nel 2004 rappresenta Genova – Città della Cultura presso la Literature Hause di Monaco come rappresentante nell’ambito musicale di Genova – Città della Cultura. Nello stesso anno la partecipazione alla prima edizione del Mantova Musica Festival e il ricevimento del Premio Recanati della Critica con la canzone Alle 7 della sera.
Nel 2006 esce il secondo lavoro discografico Dal basso dei cieli, che contiene il brano Perché la vita con cui si aggiudica il premio Umberto Bindi.
Affascinato dalla cultura del Portogallo, nel 2007 riprende a fare teatro e mette in scena Soy poeta y nada más reading-concerto dedicato alle poesie di Pedro Pietri grazie al quale viene invitato al Festival internazionale di poesia di Genova. Sempre nel 2007 è in Grecia ad Atene, Kilkis e Salonicco con lo spettacolo d’arte varia Amarkord Varieté, produzione greco-italiana, con la partecipazione di Jango Edwards e nel 2009 rilegge l’opera di John Fante Chiedi alla polvere realizzando insieme a Silvia Bacigalupo il reading-concerto Chiedete di Camilla Lopez. Nel 2010 riceve il Premio Lunezia DOC per il valore musical-letterario delle sue opere. Nel 2013 esce il terzo album in studio, Nella prossima vita, suonato e arrangiato insieme agli Gnu Quartet e nel dicembre dello stesso anno esce Vinile di Natale – Dio dei Baraccati, album stampato in vinile in sole 100 copie numerate. Nel novembre 2016 esce l’album Il santo a cui hanno partecipato tra gli altri Gnu Quartet, Giua, Paolo Bonfanti e Arturo Brachetti.
Di Maqroll, il nuovo album uscito nel 2021, hanno scritto:
Federico Sirianni, nato vecchio e cresciuto bambino, nel suo nuovo concept album, Maqroll, incrocia le proprie parole con quelle di Álvaro Mutis, prende per mano le storie di tutti noi, le mette in fila, cuce con pazienza riferimenti alti a Keats e Chopin, Kavafis e Melville, Borges e Bolaño, insieme alla fatica triviale e prosaica del mestiere di vivere, e ci porta in una navigazione composta di dieci tracce e dodici racconti, in un cargo che trasporta parole e immagini, musica e fotografie, riflessioni e folgorazioni, piccole allegrie e ruggine di salsedine, ché siamo tutti naviganti con l’acqua alla gola, succubi e eroi dell’incollocabilità.
E in questo Tramp Steamer, che sembra sul punto di affondare, eppure (r)esiste a pelo dell’acqua, fra marosi dell’anima, catastrofi del cuore e bonacce minacciose, siamo in ottima compagnia: oltre alle canzoni, troviamo un libro – antologia di scrittori, poeti, illustratori e fotografi, come Anna Lamberti-Bocconi, Vincenzo Costantino Cinaski, Guido Catalano, Giorgio Olmoti, Saba Anglana, Riccardo Cecchetti, e perfino Martha Canfield, traduttrice e amica di Álvaro Mutis, che compongono una poliedrica “Ballata dell’incollocabilità”, un libro prezioso e originale. (Laura Bianchi, Mescalina)
Giornalista e scrittore bosniaco, conduttore radiofonico e corrispondente da Mostar per Osservatorio Balcani e Caucaso, Dario Terzic ci parlerà dell’attuale situazione in Bosnia, altro conflitto “dimenticato” che si è svolto nel cuore dell’Europa lasciando cicatrici profonde che sono visibili ancora oggi.
Dario Terzić è nato a Mostar nel 1965. La sua carriera del giornalista inizia nel 1985 da studente. Dopo aver preso la laurea in giornalismo presso la Facoltà di scienze politiche nel 1998. Scrive per vari giornali a Sarajevo e a Mostar. Dopo i giornali si confronta con un’altra dimensione giornalistica: la radio. Per uno che da piccolo balbettava fare un giornalista radiofonico è stata davvero una sfida. La radio, che all’ inizio era “un esperimento”, si trasforma presto in passione e in un lavoro duraturo. Dal 1992 è giornalista presso Ratni studio (Studio di guerra) di Mostar e poi per alcuni anni è caporedattore di Omladinski Radio X di Mostar (radio giovanile): durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina lavora come interprete per varie testate (Rai1, Rai2 Rai3, RTBF, La Cinquieme) e poi come collaboratore per Osservatorio sui Balcani, Caposud e altre realtà. Per un breve periodo dopo la fine della guerra in Bosnia vive a Bologna. Dal 2012 inizia la sua carriera universitaria. Negli ultimi anni ha fatto varie ricerche sulle città divise (Berlino, Mostar, Sarajevo, Belfast, Kaduna, Kirkuk…). Il suo dottorato (discusso presso la Facoltà di Scienze politiche di Sarajevo) si intitola “Codici cromatici nella comunicazione conflittuale delle città in transizione” e affronta il tema del colore come fattore di conflitto nelle città divise.
VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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