Gli era505 ci parlano del singolo d’esordio “Nudi in spiaggia”, tra rime urban rap e una produzione indie pop
E’ disponibile su tutte le piattaforme digitali “Nudi in spiaggia”, il singolo d’esordio della formazione romana era505.
Gli era505 sono Flavio Guarasci e Pietro Cencioni: il duo debutta con un brano che unisce rime urban rap a una produzione indie pop, che mescolandosi insieme cristallizzano in un colpo solo tutte le sonorità e le sensazioni di una generazione.
“Nudi in spiaggia” è accompagnato dall’omonimo videoclip realizzato da Ferdinando Montone per Himalaya Studio, dove i due cantanti interpretano il loro playback nelle soleggiate spiagge di Fregene. Tra una nevicata estiva e cinque anonimi manichini co-protagonisti, il duo si ritrova -appunto- nudo sulla spiaggia.
Ho avuto il piacere di intervistare Flavio e Pietro. Ecco cosa mi hanno raccontato.
- Cosa significa il vostro nome era505?
Il significato di “era” è nato dal tempo che abbiamo trascorso insieme, il “505” nasce da un nostro gioco di
mettere “SOS” alla fine delle parole, che abbiamo convertito in 505.
- Come definireste il vostro sound?
Veniamo dal rap, ci siamo approcciati alla scrittura grazie a questo, quindi le metriche sono influenzate da
quel genere, ma stiamo studiando canto e musica e negli ultimi anni stiamo conoscendo tante cose nuove,
ci stiamo spostando verso una sorta di pop-rap. Ma siamo in evoluzione.
- Come è nato il singolo “Nudi in spiaggia” e che cosa raccontate con esso?
Nudi in Spiaggia è nato con la voglia di raccontare un viaggio, e si è evoluto nel processo di scrittura in un
viaggio che porta alla liberazione dalla società, fino ad arrivare appunto, nudi in spiaggia, come simbolo
della liberazione.
- Ad un certo punto del brano, al minuto 00.50 circa, parte inaspettata una bella “cassa dritta” che
conferisce al pezzo un ritmo coinvolgente che invita chi l’ascolta a muoversi e ballare… come mai questa scelta? Vi piace andare a ballare sonorità tipo la techno?
Non ci piace così tanto andare a ballare, preferiamo stare dalla parte del palco. La scelta è stata fatta
proprio per renderlo un brano da ballare.
- Come mai nel videoclip la scelta della nevicata estiva e di cinque anonimi manichini come co-
protagonisti? Cosa rappresentano?
L’idea del video è stata abbozzata da noi, poi insieme al regista Ferdinando Montone, abbiamo
concretizzato le idee. La nevicata estiva rappresenta un qualsiasi evento spiacevole e inaspettato, come
appunto una nevicata estiva, che, come dice la canzone, passerà.
- Chi sono i destinatari della vostra musica?
Principalmente i nostri coetanei. È normale che il nostro linguaggio sia più comprensibile dagli stessi.
- Vi siete mai esibiti live? Se sì, che emozioni avete provato?
Abbiamo suonato live solo tre volte, ed è sempre stato un mix di ansia e commozione, nonostante siano
stati piccoli eventi.
- Come avete vissuto il periodo appena concluso delle restrizioni dovute alla pandemia? E come state vivendo l’inizio di questa estate che si prospetta carica di date a livello di eventi musicali e concerti?
Sembra stia finendo, le serate ricominciano, speriamo continui così. Per un musicista è indispensabile poter
suonare dal vivo la propria musica, mantenere un rapporto diretto con il pubblico che non sia solo mediato
dai social.
Pubblicato il: 13/06/2022 da Skatèna