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Il genocidio dimenticato del Tigray a VALORI IN CORSO con LUDOVICA VALORI del 24-06-2022

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In apertura della puntata di venerdì 24 giugno in diretta con Ludovica Valori  l’attivista tigrino Tomas ha parlato del genocidio dimenticato nel suo paese, il Tigray: regione dell’Etiopia settentrionale al confine con l’Eritrea, è teatro da mesi di un conflitto che vede l’esercito di Addis Abeba, a cui si sono unite le truppe della vicina Eritrea, in lotta contro il Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf). Il conflitto ha provocato lo sfollamento interno di migliaia di persone e la fuga di oltre 63mila tigrini nelle regioni confinanti del Sudan orientale, mentre l’Onu ha confermato che i militari bloccano l’accesso alle vie di comunicazione impedendo la distribuzione di cibo e aiuti nella regione dove ormai l’80% della popolazione (6 milioni di persone) rischia di morire di fame. Come se non bastasse, a denunciare il ricorso agli stupri come arma di guerra sono diverse associazioni sul territorio, mentre nella capitale proseguono gli arresti ai danni di giornalisti. Le testimonianze riferiscono di violenze sessuali “diffuse e sistematiche” perpetrate da uomini in uniforme. Nel suo briefing al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite il 15 aprile, Mark Lowcock, coordinatore dei soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite, ha dichiarato che “non c’è dubbio che la violenza sessuale sia usata in questo conflitto come arma di guerra, come mezzo per umiliare, terrorizzare e traumatizzare un’intera popolazione oggi e una generazione successiva domani”.
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A seguire, il cantautore Pier Adduce (già frontman dei Guignol) che presenterà in tour il suo primo lavoro da solista “La bottiglia blu” e sarà in concerto a Roma il 30 giugno al Jey.

“La bottiglia blu” rompe – anche se solo temporaneamente – un’inerzia fatta di dischi, tour, suoni, versi e vicende condivise con la sua storica formazione nell’arco di quasi 23 anni – nelle varie e diverse incarnazioni succedutesi nel tempo – pur conservando con essa, in parte, quella continuità narrativa e di attitudine, che caratterizzano da sempre la cifra stilistica dell’autore.

“Contenitore trasparente e insieme torbido: contiene un nettare dall’aroma e dal gusto che inebria, ed esalta, ma poi tradisce e schianta: vino o veleno, nettare o fiele…”.
Piena e vuota di messaggi, spiriti e demoni – un po’ come il mitologico vaso di Pandora – esala il gusto e l’aroma di assortite solitudini, irrinunciabili vizi, insaziabili avidità, divoranti ambizioni, manipolazioni impercettibili, dipendenze psicologiche e fisiche, sottomissione, prevaricazione, razzismo, vendetta, rivolta, riscatto.

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In chiusura intervista a Nora Tigges voce di Zenìa, gruppo folk che sarà presente alla Festa per la Cultura 2022 alla Garbatella.

Scrive Rockit: “Il progetto Zenìa-Folk Immaginario può essere considerato a tutti gli effetti un esperimento combinato di musica e letteratura. Nora Tigges e Massimiliano Felice hanno deciso di inventarsi un luogo, un posto della mente chiamato Zenìa. Poi lo hanno messo sulla terra, stretto fra le montagne e il mare; ne hanno inventato la lingua, i suoni, le tradizioni provando in un disco di otto brani a raccontarne la storia e le leggende.

Suoni e Storie di un paese immaginario è questo, un pazzesco racconto di fantasia ma acceso da un realismo che solo la musica può spiegare. Un esperimento linguistico e folkloristico che parte da zero, completamente studiato a tavolino e finalizzato a restituire a chi ascolta una parte di quel luogo della mente che i due autori hanno consolidato nella loro immaginazione. E così ci perdiamo in mezzo al folk tradizionale di un posto che non esiste e ascoltiamo una lingua inventata di sana pianta, esattamente come se stessimo leggendo una versione musicale de Le città invisibili di Calvino o percorrendo Il deserto dei tartari di Buzzati ma senza il filtro di chi racconta, bensì con quello di chi abita quei posti da sempre. Ghemaya ZemàVulje Valje, Shu Vi: tutti titoli a noi incomprensibili ma pieni di magia e di esoterismo musicale.

Il disco-libro degli Zenìa è un percorso mistico attraverso la musica e la poetica di un non-luogo, una prova di forza della superiorità del linguaggio musicale su tutto. Parecchio affascinante. E perfettamente riuscito”.

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La scaletta
Sharon Van Etten – Darkness Fades
Calibro 35 feat. Matthew Bellamy – Arena
Tegaru Artists United – Tigrai
Intervista all’attivista tigrino Tomas
Tegaru Artists United – Seb Qedem
Almamegretta – Homo Transient
Lou Reed – I’m Waiting for the Man (demo version)
Intervista a Pier Adduce
Pier Adduce – La bottiglia blu
Pier Adduce – Se ci manchiamo
Pier Adduce – Non per amore
La maschera – Sotto chi tene core
Angel Olsen – Through The Fires
Intervista a Zenìa per la Festa per la cultura
Zenìa – Vulje Valje
Zenia – Moitai
Beirut – Now I’m Gone

VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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