“BIG TEUTONIC FOUR” – NEUROTIC VIBES / NECROTIC MINDS
La terra teutonica è sempre stata molto ricettiva riguardo la musica. E questo vale per tutto, sia per le scene, veri e proprio movimenti, sia per i diversi generi musicali. La Germania ha contribuito tantissimo riguardo produzioni musicali, band seminali, festival enormi, concerti ovunque, studi di registrazione all’avanguardia, fonici e ingegneri del suono preparatissimi. Non è un caso che anche un personaggio di spessore assoluto, come Giorgio Moroder, più volte premio Oscar, nonchè considerato uno dei musicisti più innovativi nel mondo della musica elettronica e disco music in generale, si trasferì a Berlino nel 1967. Per far capire bene l’importanza di questo uomo, basti ricordare il seguente anedotto: nel 1977, presso gli Hansa TonStudio di Berlino, Brian Eno e David Bowie, erano alle prese con la registrazione di Heroes. Anche Moroder era lì, per la registrazione di I Feel Love, di Donna Summer. Quando Eno ascoltò parte di quelle registrazioni, esclamò: “Ho sentito il suono del futuro”. “Eccolo qui. Non cercate oltre. Questo disco cambierà la musica da discoteca per i prossimi 15 anni”. Tali frasi, dette da un visionario, genio e avanguardista come Brian Eno, bastano a far capire l’importanza di quello che stava succedendo in quel di Berlino, al tempo ancora divisa dal muro.
Ancora prima che questi pesi massimi della musica si trovassero, come abbiamo visto, presso gli Hansa TonStudio berlinesi, a cavallo tra i ’60 e ’70, successero molti altri eventi di una certa importanza. Nacque il così detto Kraut-Rock, anche chiamato Kosmiche Musik (musica cosmica), dove si fondevano insieme psichedelia, avantguarde, elettronica, ma anche ritmi ipnotici, musica concreta, si usavano i primissimi sintetizzatori (ricordiamoci che si era in anni dove i dispositivi elettronici erano ancora appannaggio di pochi, avendo costi elevatissimi, erano complessi da usare, e in più, avevano dimensioni mastodontiche). Neu, Can, Ash Ra Temple, Popol Vuh, Amon Düül II, Tangerine Dream…la lista è infinita.
Questo movimento era fortemente legato ai giovani che protestavano contro lo Status-Quo di allora, difatti nacque dai moti del 1968, e quindi, era fortemente radicalizzato. Furono le basi per poi far nascere altre correnti, come la New-Wave, che in terra tedesca prese il nome di Neue-Deutsche-Welle, ed ovviamente aveva forti caratteristiche specifiche.
Anche per quanto riguarda la musica elettronica, c’è solo da inchinarsi. Intanto i Kraftwerk, dei quali i primi 3 album, fanno ancora parte del movimento sopra citato, e cioè quello del Kraut-Rock, essendo molto sperimentali e diversi dai lavori con i quali la gran parte delle persone li identifica. Album che poi faranno conoscere gli umani-robotici in tutto il mondo, e la loro influenza sarà immensa, senza precedenti, e arriverà veramente a un infinità di generi. Io dico sempre che sono i Black Sabbath dell’altro emisfero, quello elettronico, rispetto a quello degli strumenti tradizionali, del quale ovviamente fanno parte i 4 di Birmingham.
Poi ci sono i DAF (Deutsch-Amerikanische Freundschaft), che condividevano la stessa città d’origine della “Centrale Elettrica“, (questo è il significato del nome Kraftwerk), quindi sempre da Düsseldorf , che hanno attraversato vari generi, tra i quali anche l’EBM (Electronic-Body-Music). Seminali anche loro.
Questo giusto per dare un idea di quanto è importante questo paese nell’ambito musicale. Dopo l’Inghilterra, in Europa, è proprio la Germania la terra più prolifica e importante, musicalmente parlando, e potremmo aggiungere, e non solo.
E anche riguardo la musica pesante, non si fanno certo eccezioni.
Heavy, Power, Speed e Thrash, non sono mai stati da meno a queste latitudini, difatti hanno da sempre avuto un grandissimo seguito, proprio per le infinite bands nate in terra crucca. Faccio un altro esempio che ci da modo di capire quanto è importante anche riguardo i fans, il paese più popoloso d’Europa.
I Motörhead, per le loro date live in Germania, avevano il drop gigante che raffigurava lo Snaggletooth, la loro mascotte, usato come sfondo, da scenografia, che cambiava la scritta in basso, e cioè, invece di riportare il nome del loro paese d’origine, come avveniva in ogni parte del mondo, ossia “England”, qui (io vivo a Berlino da diversi anni), era customizzato, e raffigurava la dicitura “Deutschland“. Ripeto, unico caso rispetto a tutte le altre nazioni, toccate nei loro tour. Questo perchè il seguito che avevano quei Bad Boys inglesi, da queste parti, era ed è, veramente massiccio, ed ancora oggi, ci sono un numero infinito di loro fans ovunque in questo paese.
Ma ora veniamo ai Big-Teutonic-Four, Kreator, Destruction, Sodom, Tankard.
Nome che riprende quello dei famigerati Big-Four statunitensi, ossia Metallica, Megadeth, Slayer, Anthrax.
Una delle affinità di questi Thrashers Teutonici, oltre ovviamente a venire tutti e 4 dalla Germania, è quella del loro anno di fondazione. Difatti, queste bands, si sono formate tutte nel 1982.
Cominciamo con i Kreator, la Thrash-Band tedesca che ha venduto più dischi nel mondo e con un fanbase in tutto il globo.
- KREATOR :
Current line-up:
Jürgen “Ventor” Reil: Drums
Miland “Mille” Petrozza: Vocals, Guitar
Marco Minnemann: Drums live member
Sami Yli-Sirniö: Guitar
Frédéric Leclercq: Bass
Former/Past members:
Roberto “Rob” Fioretti: Bass [1982-1992]
Andreas Herz: Bass [1992-1994]
Christian “Speesy” Giesler: Bass [1994-2019]
Joe Cangelosi: Drums [1994-1996]
Thomas “Tommy” Vetterli: Guitar [1996-2001]
Frank “Blackfire” Gosdzik: Guitar [1989-1996]
Jörg “Tritze” Trzebiatowski: Guitar [1986-1989]
Michael Wulf: Guitar [1986], died
Nati nel 1982 e provenienti dalla città di Essen, un tempo famosa per le sue miniere e le sue acciaierie della famiglia Krupp, tristemente nota in Italia per la vicenda Thyssen-Krupp, dove a Torino, in uno dei loro stabilimenti, tra la notte del 5 e 6 dicembre del 2007, 8 operai furono coinvilti in una esplosione, 7 dei quali rimasero uccisi.
Nati come Metal Militia, nei primi 2 anni il loro monicker divenne Tyrant, poi nel 1984 per un brevissimo periodo si chiamarono anche Tormentor, con il quale, proprio nel 1984, registrarono due demo-tape; End Of The World e Blitzkrieg Demo’84.
Dopo più di 40 anni di attività, e tantissimi cambi di Line-up, soltanto due membri sono gli stessi degli albori, il frontman, chitarra ritmica e voce, Miland “Millie” Petrozza, che è anche colui che scrive la maggior parte dei testi, e il batterista Jürgen“Ventor” Reil.
Una volta adottato il nome Kreator, nel 1985 diedero alle stampe il loro primo album, Endless Pain, registrato in appena 10 giorni. Nel tour che seguì la promozione del loro esordio, come seconda chitarra, c’era Michael Wulf, al tempo nei Sodom.
Da questo album venne anche fatto uscire il loro primo Ep 12″, con il singolo “Flag Of Hate” sul lato A, mentre sul lato B troviamo due inediti, “Take Their Lives” e “Awakening Of The Gods“.
Negli anni a seguire, i ragazzi di Essen, diedero alla luce un album ogni 12 mesi, e i 3 Full-Lenght che seguirono il loro primo lavoro, sono considerati dei classici del genere. Pleasure To Kill (1986), Terrible Certainty (1987), Extreme Aggression (1989). Con queste perle, i Kreator cominciarono a farsi conoscere anche al di fuori della Germania, cominciando ad andare in Tour, sia in Europa che in US. Per la loro efferatezza in termini sonori e di testi, questi album influenzarono in parte anche la nascente scena Death-Metal.
Nel 1990 uscì Coma Of Souls, un pochino sotto le aspettative, ma non era certamente facile, continuare sulla scia dei lavori precedenti.
Arrivano gli anni ’90, e quello che è successo a livello musicale è stato un vero e proprio terremoto. Complici vari fattori, come l’esplosione della scena proveniente da Seattle, il così detto Grunge, i vari generi musicali che sempre di più si mischiavano tra loro, dando vita al Crossover, (che certamente già esisteva da metà anni ’80, ma all’inizio del nuovo decennio, divenne un fenomeno alquanto ingombrante), l’elettronica sempre più a portata di tutti, solo per citare i Main-Factors. Tutto questo diede vita ad una vera e propria rivoluzione, che ovviamente, ha investito anche il Thrash-Metal. Tantissime bands della prima ora, si ritrovarono senza una direzione ben precisa da seguire, sembrava che i fans erano diminuiti ovunque e sostanzialmente non c’era più il forte interesse che aveva caratterrizzato il decennio precedente. Inevitabilmente questa situazione portò diversi gruppi allo scioglimento vero e proprio, altri a percorrere strade inusuali, alcuni facendo dei tonfi clamorosi, altri manetendo una dignità, nonostante avessero cambiato i propri riferimenti che avevano avuto fino a quel momento. I Kreator, in questo Zeitgeist, se ne uscirono con un lavoro che ovviamente non fu acclamato dai puristi (forse il vero problema della musica tutta, sono proprio loro), in quanto aveva elementi atipici per il loro Sound. Addirittura c’erano intrusioni nell’ Industrial. Io ovviamente l’ho adorato da subito. L’album in questione è Renewal, e già dal titolo, si capisce che la strada intrapesa sarà diversa dal passato.
Subito, dall’opener, “Winter Martyrium“, si capisce la differenza con il passato. Rullante secco, voce grezza come mai lo era stata fino ad ora, parti rallentate, un brano stupendo, con finale epico. Senza interruzione si passa alla title-track, “Renewal”, dove il chorus recita “Without fear, Renewal Of Our Minds“, e direi, che è il vero manifesto dell’intero album. Sempre senza pausa, si passa alla terza traccia, “Reflection“, dove sentiamo “Mille” che all’inizio sussura le parole, e la musica sembra un mix tra una filastrocca infernale e una colonna sonora di un film spaventoso. Poi si susseguono vari cambi di tempo e atmosfere. Questo difatti è il brano più lungo dell’album, ben 6 minuti e 15 secondi. Si arriva così a “Brainseed“, song tiratissima, dove la particolarità è un inizio con battiti che sembrano presi dagli Einstürzende Neubauten, suoni che ritornano anche nel bel mezzo del brano e nel finale. A seguire “Karmic Wheel” che è l’unico altro brano che supera i 6 minuti, con vari parti diverse all’interno della song, Circa a metà traccia si rallenta, quasi fermandosi, arrivando ad un atmosfera per certi versi eterea, per poi riprendersi in un crescendo tra la voce che cresce e gli strumenti che tornano ad essere suonati pesantemente, per finire con una coda di sole percussioni. “Realitätskontrolle” è un intramezzo strumentale che rasenta il noise/industrial. “Zero To None” ha un testo da società distopica, mentre la seguente “Europe After Rain” si scaglia contro l’estrema destra; questo è un estratto dal testo:
Dopo un soldalizio durato diversi anni con la Noise International, dal loro esordio nel 1985 al 1992, sarà proprio l’uscita di Renewal, a chiudere il l’esperienza con questa label.
Per i restanti 3 album usciti negli anni ’90, Cause For Conflict (1995), Oukast (1997) ed Endorama (1999), le label di riferimento saranno la GUN, acronimo che sta per Great Unlimited Noises e la BMG.
C’è da notare che Cause For Conflict, si chiude con la splendida cover, “State Oppression“, degli italiani Raw Power, tra le band punk/hc sicuramente con più seguito all’estero che nel proprio paese.
Se con Cause For Conflict, si rimane sempre in territori affini, ossia brani veloci, tirati, in sostanza un Thrash evoluto rispetto agli anni passati, ma pur sempre Thrash, con Endorama, c’è di nuovo un rimescolamento totale di carte in tavola. Le songs sono molte più soft, suoni aperti, a tratti sembrano i Paradise Lost di metà anni ’90, quelli di Draconian Times per intenderci.
Gli anni post 2000, passano tra album in studio e diversi live, quasi alternati, un uscita di songs inedite e un album dal vivo ufficiale, (Violent Revolution / Live Kreation – Enemy Of God/ Live In East Bearlin – Hordes Of Chaos / Live At Rock Hard -).
Nel 2012 esce il doppio 12″ LP, “Phantom Antichrist”, dal quale verranno estratti diversi singoli, usciti anche i formato Shape.
Per arrivare ai nostri giorni con l’ultima fatica, uscita a giugno dell’anno in corso, 2022, con Hate Über Alles.
Qui di seguito dei titoli in extra limited edition, tra 7″, shape e picture.
Per concudere, i Kreator come abbiamo avuto modo di vedere, hanno sempre mantenuto un forte legame con le scene underground, con i gruppi Punk/HC. E questo legame non è solo di facciata, visto che i loro testi si sono sempre occupati di tematiche sociali, conflitti, guerre, povertà, ingiustizie. Miland “Mille” Petrozza è Vegan e insieme a sua moglie, oltre ad essere sostenitori attivi di diverse associazioni animaliste, prime tra tutte la Peta, contribuiscono regolarmente al Vegan Magazine “Kochen Ohne Knochen”, che vuol dire “Cucinare senza osso”. Insomma, il supporto a “Mille” e alla sua band, almeno da parte mia, è totale.
- SODOM :
Current line-up:
* Tom Angelripper – vocals, bass
* Frank “Blackfire” Gosdzik – guitar (1987-1989, 2018-)
* Yorck Segatz – guitar
* Stefan “Husky” Hüskens – drums
Former band members:
# Frank Testegen – guitar (1983-1984, 2007)
# Josef Dominic – guitar (1984-1985, 2007)
# Michael Wulf – guitar (1985-1986)
# Uwe Christophers – guitar (on tour in 1986)
# Uwe Baltrusch – guitar (on tour in 1989/1990)
# Michael Hoffman – guitar (1990)
# Andy Brings – guitar (1991-1995)
# Dirk Strahlimeier – guitar (1995-1996)
# Bernd “Bernemann” Kost – guitar (1996-2018)
# Christian “Witchhunter” Dudek – drums (1983-1992), died on 7 September 2008 from liver failure after a long battle with the illness.
# Guido “Atomic Steif” Richter – drums (1992-1995)
# Konrad “Bobby” Schottkowski – drums (1996-2010)
# Markus “Makka” Freiwald – drums (2010-2018)
Provenienti da Gelsenkirche, sono sicuramente la band più nota dopo i Kreator, e anche quella che, sempre dopo la creatura di Millie, vantano un numero non indifferente di seguaci nel mondo, e un altissima quantità di albums venduti. Anche loro hanno visto succedersi diversi cambi di line-up nel corso degli anni, tanto che l’unico membro rimasto dall’inizo è Tom Angelripper, bassista, cantante, nonchè colui che scrive gran parte delle songs. Il loro monicker viene da un brano dei Venom, “One Thousand Days In Sodom”. Inizialmente infatti si inspiravano proprio al trio di Newcastle, in quanto i loro primi songwritings erano incentrati sulla magia nera, il mondo dell’horror, i temi occulti e il satanismo. Dopo il loro esordio su 12″, In The Sign Of Evil del 1984,
e il loro primo Full-Lenght, Obsessed By Cruelty, uscito nel 1986, sempre sulla falsa riga del loro esordio, in quanto a temi trattatati,
con il successivo Persecution Mania (1987), cominciarono a trattare tematiche legate alla guerra, e questo rimarrà il loro marchio di fabbrica, per tutta la loro esistenza. In questo album figura anche il brano “Iron Fist“, cover dei Motörhead.
Nel 1988, appena rientrati dal tour “Sodomania“, daranno alle stampe, il loro primo live ufficiale, Mortal Way Of Live, che sarà un doppio album, e, leggenda vuole, sarà il primo live doppio, nel genere Thrash-Metal.
Ma sarà l’anno successivo, ovvero il 1989, a consacrarli nell’olimpo del Thrash-Metal. Difatti, il full-lenght Agent Orange, venderà più di 100.000 copie, nella sola Germania. Ancora ad oggi, è l’album che ha venduto di più al mondo, riguardo il Thrash-Metal teutonico.
Nella scritta in alto c’è scritto il seguente monito:
” This Album Is Dedicated To All People – Soldiers And Civilians – Who Died By Senseless Aggressions Of Wars All Over The World”.
Questo per rimarcare il loro totale disprezzo e contrarietà riguardo tutte le guerre. Purtroppo negli anni, sono state diverse le occasioni in cui si è provato a strumentalizzare la loro ossessione per la guerra, in chiave di supporto a questa. Niente di più lontano dalla realtà.
Tra problemi personali, alcolismo dilagante e cambi di line-up ( il chitarista Frank Gosdzik passerà ai Kreator), con una nuova formazione, arrivano al 1990, dando alle stampe, Better Of Dead.
Il 15 settembre del 1991, i SODOM suoneranno in Bulgaria, davanti ad una folla di diverse migliaia di persone, per il primo evento con una Metal Band, a seguito della caduta del comunismo.
Negli anni a seguire, per tutti i ’90, produranno un album ogni 2 anni circa. Di questi, è da menzionare ‘Til Death Do Us Unite, uscito nel 1997, con diverse crititche al seguito, sia per l’artwork, nel quale ci sono due corpi di profilo, uno di una donna incinta, l’altro di un uomo, il quale ha praticamente lo stesso volume della pancia di lei, ma, questo, evidentemente, per quantità di alcol immesso nel suo corpo. Ad unire queste due pretuberanze, al centro, un teschio. Da questo album verrà fatto anche un video-clip, per il brano Fuck The Police.
Il nuovo millennio viene salutato con M-16, un concept album su Apocalypse Now.
Nel 2021, per il ventennale, uscì un box davvero ben fatto.
Nel 2003 uscirà il doppio live, One Night In Bangkok, riguardo la loro esperienza in Thailandia. Questo lavoro uscirà nel 2003 solo in CD, per poi essere stampato in vinile, dalla nostrana Night Of The Vinyl Dead.
I Thrashers di Gelsenkirchen continueranno senza sosta il loro percorso, tra album in studio e tour, arrivando fino ai nostri giorni, così da festeggiare i 40 anni di attività.
Dal 2017, sono stati ristampati i loro primi 2 demo, Witching Metal (1982) e Victims Of Death (1984).
A seguire, alcune produzioni in diversi formati.
E per chiudere il capitolo SODOM, il bootlegone “Official Bootleg / The WitchHunter Decade” (2012), veramente ben assortito.
- DESTRUCTION :
Current line-up:
Marcel Schirmer alias Schmier – Bass & Vocals (1982-1989, 1999-)
Mike Sifringer – Guitar (1982-)
Damir Eskic – Guitar (2019-)
Randy Black – Drums (2018-)
Former/past member(s)
Vocals:
André Grieder (Poltergeist (Che)) (1990)
Thomas Rosenmerkel (Ephemera’s Party, Jesus Chrysler Superskunk) (1993-1999)
Guitars:
Harry Wilkens (1987-1990)
Michael Piranio (Ephemera’s Party, Jesus Chrysler Superskunk) (1993-1999)
Bass:
Christian Engler (Necronomicon (Ger)) (1994-1998)
Drums:
Thomas “Tommy” Sandmann (1982-1987)
Oliver “Olli” Kaiser (1987-1999)
Sven Vormann (Jesus Chrysler Superskunk, Abandoned, Cryonix, The Lie) (1999-2002)
Marc Reign (2002-2010)
Wawrzyniec Dramowicz (2010-2018)
Guest(s):
Chris Witchhunter (Sodom) (‘Eternal Devastation’ tour) (R.I.P. 7th September 2008)
Provenienti dalla sconosciuta Weil am Rhein, cittadina situata nei pressi della foresta nera e incastonata tra Germania, Svizzera e Francia, solo per poche settimana dopo la loro nascita, il loro monicker fu, Knight Of Demon. L’esordio a nome Destruction avverà invece il 10 agosto del 1984 con il demo Bestial Invasion Of Hell.
Dopo questa tape, comincerà per loro il sodalizio con la Steamhammer, che li accompagnerà per tutto il decennio ’80, fino all’uscita di Cracked Brain, nel 1990. Dopodichè, dal 1994 al 1998, con una line-up completamente differente ad eccezione del chitarrista Mike Sifringer, faranno uscire dei lavori autoprodotti dalla loro Brain Butcher Compact, creata appositamente per le uscite di questi anni, tra l’altro solo in formato CD, che in seguito saranno disconosciute dalla band, per venire poi denominati con la dicitura Neo-Destruction. Mentre dal 2000 , passeranno anche loro con Nuclear Blast, con una parentesi durata 4 anni per 3 album, 2005-2009, con la sempre tedesca AFM records, per poi approdare con l’austriaca Napalm Records, storia di questi ultimi anni.
Il primo lavoro ufficale sarà l’Ep Sentence Of Death,1984, mentre il primo Full-Lenght, uscirà l’anno successivo, nel 1985, e dal titolo Infernal Overkill.
Dall’anno dell’uscita del loro demo, nel 1984, fino al 1990, soltanto nel 1988 non faranno uscire nulla. Praticamente una produzione ogni anno.
Questi sono gli anni in cui il Thrash-Metal come genere musicale riscuote maggior consenso, e difatti anche i Destruction vedranno crescere la propria popolarità.
Ed ecco Cracked Brain (1990), il primo lavoro senza Marcel Schirmer alla voce.
Rientrerà nella line-up della band, esattamente 10 anni dopo, per l’uscita di All Hell Breaks Loose (2000).
Il ventunesimo secolo sarà ricco di produzioni, seppur minori, tra live e albums in studio.
L’ultima uscita è l’8 aprile del 2022, Diabolical, con a chiudere la setlist, la cover City Baby Attacked By Rats, dei veterani del Punk inglese, GBH. Altro esempio di come le scene sia unite più di quanto pensano i vari detrattori.
- TANKARD :
Current Line-up:
Andreas “Gerre” Geremia – vocals
Andreas “Andy” Gutjahr – guitars
Frank Thorwarth – bass
Olaf Zissel – drums
Past members:
Bernhard Rapprich – guitar(1982)
Axel Katzmann – guitar (1982-1995)
Andy Boulgaropoulos – guitar (1982-1998)
Oliver Werner – drums (1982-1989)
Arnulf Tunn – drums(1989-1993)
Sempre nel 1982, ma in questo caso, da Francoforte, arrivano i Tankard. A differenza dei loro compagni delle altre 3 bands, dove i testi, come abbiamo visto, sono incentrati per lo più su temi sociali e riguardano le guerre, come nel caso specifico dei Sodom, ovviamente con approccio critico, la politica, la violenza, e nel caso dei Kreator, anche l’antifascismo, i 4 Thrashers di cui invece scriverò ora, sono quelli che assecondano di più l’aspetto “Funny”, concentrati su un (quasi) unico concept, ossia quello della birra e di tutto ciò connesso ad essa ed alle grandi bevute, hangover compreso.
Già dal loro monicker, si capisce benissimo il loro intento, difatti Tankard, vuol dire semplicemente boccale, nello specifico, boccale di birra. Quando ancora erano studenti, nel 1983, non potevano portarsi l’alcol a scuola, e per riuscire a bere anche durante l’orario scolastico, lo nascondevano nei cartoni del latte. Il padre di Bernhard Rapprich, il secondo chitarrista arruolato poco dopo che la band si era formata, vietò a suo figlio di continuare a suonare nella band, perchè considerava il gruppo, una band di alcolizzati casinisti. Rapprich fu rimpiazzato da Andy Bulgaropoulos, e nel 1984, dopo alcuni concerti amatoriali, tra scuole e sala prove, realizzarono il demo Heavy Metal Vanguard. Da subito, andarono in tour, insieme ai Sodom, e nel 1985, già dal secondo demo, cominciarono i loro rifermienti al mondo dell’alcol. Non a caso, il titolo di questo era Alcoholic Metal.
Così riuscirono a procurarsi un contratto con la Noise, e nel luglio del 1986, debuttarono con l’album, Zombie Attack.
Dal 1986, anno del loro esordio, fino al 1993, produranno un Full-Lenght di inediti, ogni 12 mesi, con le uniche eccezioni, del doppio live, Fat, Ugly & Live, uscito nel 1991.
Nonostante hanno continuato a suonare anche nei decenni successivi, e tra album in studio e tour non si sono mai fermati, i componenti del gruppo, non sono muscisti professionisti, questo vuol dire che hanno da sempre mantenuto i loro lavori quotidiani. Motivo in più per supportarli senza sè e senza mà.
E per concludere questa panoramica, direi che non c’è modo migliore con i due lavori, denominati proprio “THE BIG TEUTONIC 4“. Dove le 4 bands teutoniche, si dilettano a coverizzare le bands che amano, alle quali si sono ispirati in gioventù, e che molto probailmente sono il motivo per le quali hanno dato vita a questa avventura.
Track-List / Part.1 (2013) :
- Kreator – Number Of the Beast (Iron Maiden)
- Sodom – Ace Of Spades (Motörhead)
- Destruction – The Hammer (Motörhead)
- Tankard – The Prisoner (Iron Maiden)
Track-List / Part.2 (2015) :
- Kreator – Lambs To The Slaughter (Raven)
- Sodom – Don’t Walk Away (Tank)
- Destruction – Princess Of The Night (Saxon)
- Tankard – Iron Maiden (Iron Maiden)
Questo articolo è dedicato a Lele (VG- Metal Militia).
Pubblicato il: 02/12/2022 da Alessandro Cola