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VALORI IN CORSO (REPLICA) con LUDOVICA VALORI

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VALORI IN CORSO (REPLICA) con LUDOVICA VALORI

“Avevamo ragione noi” – verso Genova 2001 [Podcast intervista a Lorenzo Guadagnucci]

“Avevamo ragione noi” – verso Genova 2001 [Podcast intervista a Lorenzo Guadagnucci]

di Valentino De Luca

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I ricordi sono tanti… E’ stata una serata scioccante, perché trovarsi aggrediti da dipendenti dello Stato, da agenti di polizia, in quel modo così brutale, selvaggio, prendendosi dei rischi massimi (perchè i manganelli “Tonfa” utilizzati in quel modo non a caso hanno portato alcune persone in coma) quindi con la possibilità di esiti letali, ha rappresentato una situazione sconvolgente per chiunque. Quello che rimane impresso sono delle cicatrici e, a livello più profondo,un senso di fragilità, di pericolo, di non sicurezza nel proprio vivere quotidiano. Si…questo è ciò che resta.”

A 20 anni dall’irruzione della Polizia di Stato all’interno della scuola Armando Diaz di Genova la sera del 21 luglio 2001, al giornalista Lorenzo Guadagnucci (autore del libro “Noi della Diaz” e fondatore del Comitato Verità e Giustizia per Genova) rimane un’amarezza che pare quasi di sentire mentre ai microfoni di RCA ricorda quei momenti così dolorosi.

E di dolore in quelle ore ne provò parecchio se, come testimoniato più volte, a causa delle percosse ricevute venne ricoverato per 2 giorni all’Ospedale Galliera in stato di arresto.
Passata alla Storia come una vendetta di Stato per la magra figura della gestione dell’ordine pubblico durante i giorni del G8, l’irruzione alla Diaz viene ancor oggi ricordata con quell’espressione utilizzata dal vicequestore Michelangelo Fournier durante uno degli innumerevoli processi per accertare le responsabilità: “una macelleria messicana”.

Oltre ai gravissimi danni fisici e psicologici, l’onta di un’accusa infamante, quella di nascondere delle bottiglie molotov usate nelle ore precedenti contro le Forze dell’Ordine, accusa che si rivelerà del tutto falsa con il corpo del reato (2 bottiglie incendiarie) addirittura introdotto furtivamente all’interno del plesso scolastico proprio da appartenenti alle forze di Polizia, come accertato in sede processuale, per peggiorare la posizione dei ragazzi all’interno.

Amnesty International definì i fatti di Genova “La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale“, per la Diaz vi furono condanne e sanzioni anche pecuniarie. Eppure, sentendo la voce di Guadagnucci, l’impressione finale è che nessuna delle pene comminate da quei tribunali sia servita a sanare le cicatrici dei ragazzi pestati a sangue dentro la scuola.

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Pubblicato il: 30/06/2021 da Valentino De Luca