Contro l’emarginazione del Covid, a Roma ci pensa “Akkittate”[Podcast]
di Valentino De Luca
L’arrivo del Covid ha impattato pesantemente nelle vite di tutti noi costringendo a modificare le nostre abitudini e il normale stile di vita che eravamo soliti condurre fino a un anno fa.
Purtroppo però, per una parte della popolazione la Pandemia è andata ad aggravare ulteriormente una situazione già di forte difficoltà economica, di disagio sociale,di marginalità in termini di salute o denaro.
A Roma, dove le contraddizioni e le differenze sociali seguono di pari passo lo sviluppo magmatico della città, una parte della popolazione è in forte affanno: sono circa 7000 i senza fissa dimora che ogni giorno attraversano le strade della Capitale, quanto un paese di medie dimensioni.
Tra di loro molti hanno perso il lavoro a causa del Covid e non riescono a reinserirsi nel Mercato, alcuni erano in transito per altri Paesi e sono rimasti bloccati in Italia, altri ancora avevano proprio lo Stivale come meta finale, ma le difficoltà create dal morbo non consentono loro di trovare un posto,per quanto precario.
Per aiutare, ascoltare, fornire assistenza sanitaria e legale a tutti coloro che necessitano di una mano,ma soprattutto per creare una Comunità attorno a quest’opera di assistenza che possa così formare un senso comune di appartenenza e non già ragionare ognuno per conto suo,come delle monadi disperate, è nata la rete Akkittate.
Akkittate è un progetto di Mutuo Soccorso di Arci Pianeta Sonoro in rete con Arci Roma, rivolto ai senza fissa dimora che ha come obiettivo immediato quello di aiutare la persona per fare in modo che, nel lungo termine,possa iniziare un percorso di inserimento nella Società.
I volontari di Akkittate si vedono nelle strade a raccogliere e distribuire generi di prima necessità, a fornire aiuto e ascolto a tutti coloro che sono esclusi e marginalizzati dai processi sociali in atto nella Capitale.
A L’Ottavo Giorno ho intervistato Davide Conte, ideatore assieme a Veronica Cappello, del progetto Akkittate.
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