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Gennaio 2020 : l’OMS conferma lo stato di emergenza per il Virus

Gennaio 2020 : l’OMS conferma lo stato di emergenza per il Virus

A cura di Massimiliano Montenz

Ricorderemo il mese di gennaio 2020 appena trascorso, come il mese più terribile di questo inizio di millennio. L’essere umano si scopre fragile non più (e non solo) a causa di fenomeni naturali ben conosciuti come terremoti, eruzioni, tsunami. Questa volta abbiamo la conferma di essere entrati in una situazione di Stato di Emergenza Mondiale (lo ha confermato l’Oms lo scorso 30 gennaio) dopo aver selezionato un nuovo ceppo di tremendo virus scoperto alla fine dello scorso anno in Cina.

La prima data ufficiale in cui inizia la storia di questo virus è il 31 dicembre, quando le autorità sanitarie cinesi avevano dato notizia di questi casi insoliti. All’inizio di gennaio 2020 la città di Wuhan aveva riscontrato decine di casi e centinaia di persone erano sotto osservazione. Dalle prime indagini infatti, è emerso che i contagiati erano frequentatori assidui del mercato Huanan Seafood Wholesale Market , che è stato chiuso dal 1 gennaio 2020, di qui l’ipotesi che il contagio possa essere stato causato da qualche prodotto di origine animale venduto nel mercato. Il 9 gennaio le autorità cinesi hanno dichiarato ai media locali che il patogeno responsabile è un nuovo ceppo di coronavirus, della stessa famiglia dei coronavirus responsabili Sars e della Mers e di banali raffreddori.

Il 7 gennaio il virus viene isolato e pochi giorni dopo, il 12 gennaio, anche sequenziato con la condivisione da parte dei cinesi. Il 21 gennaio le autorità sanitarie locali e l’Organizzazione mondiale della sanità annunciano che il nuovo coronavirus, passato probabilmente dall’animale all’essere umano (il temuto salto di specie), si trasmette anche da uomo a uomo. Ma ancora gli esperti non rivelano quanto facilmente questo possa avvenire. Il ministero della Salute ha iniziato a raccomandare di non andare in Cina salvo stretta necessità. Nel frattempo Wuhan diviene una città isolata e i festeggiamenti per il capodanno cinese vengono annullati lì e in altre città cinesi, come Pechino e Macao.

In Italia per ora i casi sono pochissimi e tutti provenienti dalla Cina: a partire dal 29 gennaio infatti si registrano due turisti cinesi di Wuhan contagiati, ricoverati allo Spallanzani – uno degli ospedali italiani divenuti subito protagonisti di questa vicenda. C’è poi un ricercatore italiano positivo al virus e proveniente dalla Cina e un diciassettenne, rimasto bloccato a lungo a Wuhan a causa di sintomi simil-influenzali, non positivo al coronavirus ma ugualmente tenuto sotto osservazione e ricoverato allo Spallanzani.

Alla fine di gennaio il rischio che l’epidemia si diffonda rapidamente passa da moderato a alto. Il 30 gennaio infine la temuta dichiarazione dell’Oms che conferma che siamo di fronte ad un emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale .  A seguire l’Italia blocca i voli da e per la Cina, unica in Europa.

Nel momento in cui vi scrivo , l’Oms sembra confermare che i contagi in Cina si stanno stabilizzando grazie al calo del numero dei nuovi giornalieri e poche ora fa, in questo 11 febbraio si da anche un nome alla nuova malattia , Covid-19: Co e vi per indicare la famiglia dei coronavirus, d per indicare la malattia (disease in inglese) e infine 19 per sottolineare che sia stata scoperta nel 2019.Questo per quanto riguarda la malattia, mentre il virus cambia nome e non si chiama più 2019-nCoV, ma Sars-CoV-2.

Per ora non resta che affidarsi agli studi delle comunità scientifiche e forse iniziare ad usare un p0′ di prudenza.

Massimiliano Montenz

 

Pubblicato il: 11/02/2020 da Massimiliano Montenz