Il Presidente Unione Camere Penali: “Arresto di Battisti? Mai vista una pagliacciata del genere”
“Vergognoso” e “Grottesco“.
Questi gli aggettivi scelti dall’Unione delle Camere Penali Italiane in una nota ufficiale per descrivere lo spettacolare sbarco di Cesare Battisti all’aeroporto di Ciampino lo scorso 14 gennaio direttamente dalla Bolivia, che ha messo fine alla latitanza (a volte letterale, altre volte solo nominale poiché si sapeva chiaramente dove Battisti fosse e cosa facesse, soprattutto nel periodo in cui si è dedicato alla scrittura) dell’ex terrorista durata 37 anni.
Accusato di 4 omicidi (di cui 2 compiuti direttamente altre come organizzazione) e condannato in contumacia all’ergastolo in quanto a suo tempo latitante, Battisti si è sempre proclamato innocente.
Protagonista di un periodo travagliato della nostra Storia, qui potete leggere i dubbi (non pochi) che riguardano la sua vicenda giudiziaria.
Ad aspettarlo il Ministro degli Interni Matteo Salvini, vestito con la casacca della Polizia di Stato e quello della Giustizia Alfonso Bonafede.
I toni usati da Salvini per comunicare la cattura di Battisti hanno segnato l’ennesima escalation verso la definitiva rottura di distinzione tra una figura pubblica istituzionale e l’avventore di un bar di quartiere: su Twitter ed in conferenza stampa il “Capitano” si è lasciato andare ad espressioni come “assassino comunista” (vi è dunque relazione tra le due cose?) che merita di “marcire in galera fino alla fine dei suoi giorni“.
Il ministro Bonafede poi, dal suo canto, per non esser secondo a nessuno (o secondino, secondo una battuta circolata in questi giorni) ha scattato numeroso foto diffuse sui suoi social con indosso la divisa della Polizia Penitenziaria ed ha rilasciato un video inerente all’arresto.
Mentre infatti Battisti viaggiava verso il carcere di Oristano dove sconterà la sua pena all’ergastolo con i primi 6 mesi in isolamento, sul sito del Ministero di Giustizia compariva un video molto particolare
Fotografia in bianco e nero, musica emotional coinvolgente, il pericoloso latitante ed assassino braccato ed alfine preso grazie alle Forze dell’Ordine…
Questo video, dal pomposo titolo “Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo”, mostra il detenuto (e non solo, anche un agente sotto copertura a quanto pare) come una volpe stanata da cacciatori che, dopo lunga rincorsa attraverso boschi e pianure, finalmente si prendono la propria rivincita e si abbandonano a muscolari prove di forza, psicologica e non, facendosi foto ricordo con la preda.
Peccato che la volpe sia un essere umano ed i cacciatori siano rappresentanti dello Stato democratico Italiano nello svolgimento delle loro funzioni.
Inoltre ricordiamo come l’articolo 114 del codice di procedura penale vieti “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica” e ai sensi dell’ articolo 42 bis dell’Ordinamento penitenziario si dovrebbero adottare “opportune cautele per proteggere” gli arrestati “dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità“.
Tra le(poche) voci levatesi contro questa rappresentazione grottesca di un cittadino affidato alla custodia della Repubblica Italiana, proprio l’Unione delle Camere Penali Italiane (non propriamente il Congresso dei Soviet) che, in una nota ufficiale, ha deprecato in maniera netta e senza fraintendimento alcuno, tutto l’apparato teatrale costruito attorno all’arrivo in Italia di Cesare Battisti.
Abbiamo dunque intervistato il Presidente dell’UCPI, Giandomenico Caiazza, che ai microfoni di Radio Città Aperta ha ulteriormente ribadito il totale diniego a queste “feste con filmini come fossimo a una Prima Comunione“.
“Accogliere una persona come un trofeo di caccia ed usare linguaggio esultante come se si stesse parlando di una preda catturata, è incivile e indegno”
Ecco l’intervista all’Avv. Caiazza
Pubblicato il: 21/01/2019 da Redazione Radio Città Aperta