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Kimba, il leone di Ladispoli, ci ricorda l’urgenza di un superamento dell’uso degli animali nei circhi

Kimba, il leone di Ladispoli, ci ricorda l’urgenza di un superamento dell’uso degli animali nei circhi

Il triste episodio di Kimba, il leone di 8 anni che nel pomeriggio di ieri, 11 novembre 2023, è fuggito dal circo Rony Roller a Ladispoli, e che poi è stato catturato sul litorale nord di Roma e rimesso in gabbia dopo esser stato raggiunto da un “dardo narcotizzante”, ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica italiana una questione ancora irrisolta sebbene molto dibattuta da anni, ovvero quella dell’ammissibilità, al giorno d’oggi, dei circhi che sfruttano gli animali.

In tutto ciò, nella giornata odierna, Rony Vassallo, gestore dello spettacolo itinerante, ha affermato quanto segue:

I leoni non aprono le gabbie da soli. Non sono in grado di aprire un lucchetto. È stata un’azione studiata nei minimi dettagli. Hanno aspettato che eravamo a pranzo e qualcuno ha aperto la gabbia”.

Quindi per lui, a far scappare l’animale non sarebbe stata la distrazione di uno dei custodi, ma un gesto premeditato di qualcuno che voleva colpire il suo circo.

Il sindaco di Ladispoli Grando ha affermato di non aver autorizzato nulla: “Purtroppo non possiamo vietare ai circhi con animali di venire qui: nel 2017 ci abbiamo provato, ma abbiamo perso il ricorso al Tar. Le norme sono queste e fino a che non verranno cambiate a livello nazionale non potremo fare nulla. Spero che questo episodio possa smuovere qualche coscienza, e che finalmente si possa mettere la parola fine allo sfruttamento degli animali nei circhi”.

Fatto sta che gli animali dei circhi sono dei veri e propri prigionieri e vivono delle situazioni alquanto difficili: viaggiano in Italia e all’estero, rinchiusi in gabbie e camion, affrontando pesanti trasferte che si susseguono una dopo l’altra. Inoltre sono addestrati con metodi severissimi e forzati a esibirsi davanti a un pubblico che sembra non capire la cruda realtà nascosta dietro spettacoli assolutamente anacronistici.

 

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La LAV Lega Anti Vivisezione – associazione ambientalista italiana che si occupa dal 1977 della salvaguardia della vita e dei diritti degli animali con azioni dirette, investigazioni e interventi in emergenza e che da più di quarantacinque anni propone uno stile di vita consapevole, interamente cruelty-free, che possa rappresentare per tutti la scelta più giusta, sul proprio sito ha dedicato una sezione apposita proprio alla questione dei circhi con gli animali, pubblicando, tra le altre cose, i risultati di un sondaggio DOXA BVA (commissionato lo scorso settembre per raccogliere le opinioni sull’utilizzo degli animali nei circhi) che confermano che gli italiani sono dalla parte degli animali.

lo sforzo disperato che compie l'uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro (3)

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lo sforzo disperato che compie l'uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro (1)

lo sforzo disperato che compie l'uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro

Si stima ci siano oggi ancora 2.000 animali nei circhi italiani, costretti a esercizi innaturali, sottoposti ad addestramenti basati anche su violenza fisica e psicologica, rinchiusi in piccoli spazi, spesso in ambienti inadeguati e sottoposti a spostamenti che costituiscono per loro un ulteriore stress.
Si potrebbe porre fine a tutto questo con l’approvazione da parte del Ministro della Cultura dello Schema di Decreto Legislativo che prevede il divieto d’utilizzo di animali nei circhi (sono già più di cinquanta i Paesi che in Europa e nel resto del mondo hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi).

Sono state condotte:
– 1.001 interviste online ad un campione nazionale rappresentativo della popolazione italiana di 18-74 anni.
Le interviste sono state realizzate nel mese di settembre 2023.

Oltre ¾ degli italiani (76%) sono contrari all’uso degli animali nei circhi, senza differenze significative secondo età, area geografica ed orientamento politico. Si registra invece un’accentuazione fra le donne (81%). Quasi 4 italiani su 5 (79%) sono favorevoli a destinare i fondi pubblici attualmente destinati ai circhi con animali solamente a favore dei circhi che si riconvertiranno proponendo spettacoli con giocolieri, trapezisti e altri numeri, senza l’uso di animali. Anche in questo caso è stato rilevato un valore più elevato fra le donne (82%). Del tutto simile (80%) la quota di popolazione che si dichiara propensa ad andare a vedere un circo senza l’uso di animali. Entrando un po’ più nel dettaglio risultano particolarmente interessati ai circhi senza animali le donne (83%), i soggetti di 40-59 anni (84%) e i cittadini residenti nelle regioni del Centro (83%) e del Sud+Isole (84%).

QUI SI POSSONO SCARICARE TUTTI I RISULTATI DEL SONDAGGIO

I risultati del sondaggio DOXA BVA  che la LAV ha commissionato questo settembre per raccogliere le opinioni sull’utilizzo degli animali nei circhi confermano che gli italiani sono dalla parte degli animali.

  • La  stragrande maggioranza degli italiani (76%) è contraria agli animali nei circhi, senza differenze significative di età, area geografica ed orientamento politico.
  • Il 79% si è dichiarato favorevole a destinare i fondi pubblici attualmente devoluti anche ai circhi con animali esclusivamente ai dei circhi senza l’uso di animali. 
  • Gli italiani sono propensi ad andare  a vedere uno spettacolo circense senza animaliL’80%  degli intervistati ha risposto 
  • Il 45%  ha dichiarato di non andare al circo da oltre 10 anni e solo il 9% ci è stato nell’ultimo anno.

Cosa dice la legge italiana sull’utilizzo degli animali nei circhi?

Mentre diversi Paesi dell’Unione Europea e del mondo hanno già proibito totalmente o parzialmente l’uso di animali nei circhi, in qualunque forma di spettacolo, al fine di tutelare il benessere e la dignità delle specie sfruttate, in Italia c’è una legge vecchia di 55 anni fa, la n. 337 del 18 marzo 1968, che all’art. 1 stabilisce che il nostro Stato “riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante” e “pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Si tratta di una normativa abbastanza scarna, non contenente alcun obbligo relativo alla gestione degli animali, né criteri da rispettare a garanzia delle loro condizioni di vita. A ciò si aggiunge che attualmente i circhi con animali nel nostro Paese stanno attraversando una fase di grave crisi economica, come ha rilevato il Rapporto 2017 dell’Istituto di Ricerca CENSIS commissionato da LAV, per cui urge una riconversione per poter offrire un futuro occupazionale diverso e senza animali ad un settore destinato alla scomparsa.

Ecco invece cosa prevede la nostra Carta Costituzionale all’art. 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

La LAV, dunque, insieme alla maggioranza degli italiani, chiede al Presidente Meloni e al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano di attuare la Legge delega del  luglio 2022 in materia di spettacolo che prevede “il superamento dell’uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”. C’è tempo fino al 18 agosto 2024.

Sempre dal sito della LAV, apprendiamo che

  • attualmente gli animali nei nostri circhi sono poco meno di 2.000. Al momento, la Legge non impone limiti di numero o di specie per gli animali impiegati nei circhi e non esiste un Registro Nazionale pubblico che indichi quanti di loro siano effettivamente detenuti e la localizzazione. I circhi cambiano nome e insegneo si raggruppano tra loro e spesso affittano animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e la tracciabilità sono quindi difficili, se non impossibili. Tutti sono detenuti e costretti a esibirsi in ambienti non adatti alla loro natura e alle esigenze della loro specie…

La LAV ha ottenuto delle vittorie, come quella relativa al sequestro, nel 2014, degli animali del Circo Martin in seguito a segnalazioni di maltrattamento.

Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare la nostra parte affinché gli animali non vengano più impiegati in esibizioni anacronistiche e coercitive. Per esempio, boicottare i circhi con animali e portare i nostri figli a vedere gli spettacoli dei circhi senza animali, evitare gli zoo e i vari parchi acquatici sparsi nel Paese, e diffondere informazioni sulla crudeltà dei circhi, sensibilizzando tutti.


Fonte informazioni: sito della LAV.

Fonte immagine in evidenza: https://www.flickr.com/photos/funky64/11666211226/


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 12/11/2023 da Skatèna