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Mattarella bis: il risultato migliore e peggiore che potesse arrivare da Montecitorio

Mattarella bis: il risultato migliore e peggiore che potesse arrivare da Montecitorio

Dopo una settimana a tratti surreale, oggi si è arrivati alla conclusione che l’unica soluzione possibile è quella di rieleggere Sergio Mattarella. Evitati guai peggiori, è però un tracollo per la politica.

di Alessio Ramaccioni

Draghi, Berlusconi, Casellati, Belloni, Cassese, Casini, Cartabia. Il presidente sarà una donna, anzi no, ma comunque una personalità super partes, lo deve proporre il centro destra, non deve essere divisivo. Facciamo il conclave a pane ed acqua! Parole, parole, parole… ed alla fine il nuovo presidente della Repubblica è Mattarella. Perchè non c’è altra soluzione, o meglio perchè non si è riusciti a trovare di meglio. Un uomo di ottanta anni che aveva espresso chiaramente e ripetutamente la sua indisponibilità a ricandidarsi è l’unica soluzione possibile: questo è. Questi sono i fatti.

Un’implosione della politica, tutta, che si dimostra in grado solo di essere commissariata. Anzi, addirittura in questo caso a forza di errori tragicomici e di grotteschi tentativi di spallate, l’idea è quella di un clamoroso auto commissariamento. Draghi a Palazzo Chigi, Mattarella al Quirinale: con la pandemia ancora da gestire, il Pnrr, la crisi Ucraina, il rincaro dei prezzi l’unico modo per evitare rischi è quello di congelare tutto. Poi magari, nel 2023, dopo le elezioni sarà possibile eleggere Draghi. Che poi, forse, non è nemmeno il peggio che potesse capitare all’Italia: ma la consapevolezza che i partiti, senza “tutor”, non siano in grado di allacciarsi nemmeno le scarpe non è piacevole.

Il disastro del centrodestra, l’inutilità del centrosinistra

Questi sette giorni di votazioni qualche risultato lo hanno prodotto, in ogni caso: che siano risultati positivi o negativi lo capiremo nei prossimi mesi. Il centrodestra è devastato: spaccato in tre, con Matteo Salvini che ha sbagliato tutto quel che poteva essere sbagliato, la Meloni ormai in concorrenza diretta con la Lega, Forza Italia che viaggia ormai per conto suo. Il PD c non ha determinato nulla, assistendo e forse, tutto sommato, portando a casa il risultato più vicino a quello che sperava si verificasse. Il Movimento 5 Stelle è altrettanto spaccato, con Conte e Di Maio quasi in concorrenza tra loro. Renzi che, nonostante l’irrilevanza di Italia Viva, continua a risultare un gigante in mezzo ad una pletora di nani.

Non è un bene per la democrazia, quel che è successo: sia chiaro. Il Parlamento è il luogo di rappresentanza politica per eccellenza, e non è possibile che sia così irrilevante. Ma così è: irrilevanza politica, incapacità di visione, assenza totale di legame con la realtà di un paese in crisi, sempre più povero, sempre più privo di diritti. In tanti, pensando a Berlusconi, alla Casellati, a Casini stanno tirando un sospiro di sollievo. Ma attenzione: era già accaduto con Napolitano, è risuccesso ora. Ed esattamente un anno fa, lo stesso Mattarella era stato costretto a chiamare Draghi per sopperire all’incapacità dei partiti, della politica a dare un governo all’Italia. La democrazia non va molto d’accordo con i commissariamenti della politica: teniamolo sempre presente.

Pubblicato il: 29/01/2022 da Alessio Ramaccioni