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Mattarella BIS dopo il BIS di Napolitano. Perde di nuovo la politica

Mattarella BIS dopo il BIS di Napolitano. Perde di nuovo la politica

di Massimiliano Montenz

In questi minuti è finita la conta dell’ottava elezione. Con 759 voti a favore, è quindi di nuovo Re Mattarella Presidente. Tante le domande. Fa bene al paese Italia ? Chi ha vinto? Chi ha perso? Che segnale diamo al mondo all’Europa in primis?

Qualcuno sta anche velocemente ringraziando Il Presidente che più volte si era detto non più disponibile anche perché – ricordiamolo – è pratica non in linea con l’indirizzo della Costituzione. Già il bis di Napolitano rappresentò una forzatura. Ma avevamo la scusa di una crisi dura da affrontare. Oggi la scusa della Pandemia o della definizione del PNRR a mio avviso non reggono. Quindi la prima delusione è nella disponibilità in extremis del Presidente.

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Mi trovo d’accordo con chi oggi pomeriggio ha detto di vedere come vincitori i gruppi parlamentari che avrebbero eseguito un lavoro di ricucitura (votando sempre e trasversalmente Mattarella) mentre i leader di partito non riuscivano a trovare un accordo sui nomi. Fra l’altro mettere sul piatto candidature subito dopo bruciate, non ha fatto bene né ai candidabili né al paese che ha assistito a quello che è diventato un bieco siparietto che nulla ha che fare con la liturgia delle votazioni presidenziali. Perdono i principali leader dei partiti. In primis Enrico Letta che – sceso dalla Francia alcuni mesi fa  per salvare il PD – si è trovato a perdere internamente (voleva a tutti i costi Draghi osteggiato da Franceschini) ed esternamente. Forse faceva bene a seguire il consiglio del rivale Renzi che gli ha sbattuto nuovamente in faccio lo stai sereno del tempo che fu. Renzi al quale va il merito se così lo vogliamo chiamare, di non aver voluto Draghi lui neppure e oggi plaude al bis di Mattarella. Di Berlusconi poco da dire, l’età , le condizioni di salute precarie e il suo partito oramai tenuto in piedi solo con i fili della ragnatela, gli dovevano consigliare di stare nelle retrovie per magari cercare di consigliare saggiamente gli alleati più giovani e inesperti come Salvini & C. Invece la sua mania di protagonismo e l’ultimo tentativo di poter contare ancora qualcosa lo hanno spinto ad autocandidarsi (operazione del tutto fuori luogo) per poi dover far un passo indietro difronte all’ostracismo di oltre mezzo parlamento (suoi compresi). Di Salvini che dire, salvo ribadire la sua incapacità a tollerare le alleanze (ricordiamo il primo governo Conte che ha fatto cadere) che lo limiterà nel ruolo politico a meno che la Lega nelle prossime elezioni non raggiunga il 50% dei voti. Forse Conte ha tentato di avere un ruolo. Non voleva Draghi, non voleva neppure Mattarella. Proponeva una donna. Non a prescindere, ma ha tentato di far eleggere per la prima volta una donna. Su questo non è seguito neppure da larga parte del M5S che presiede. Lo stesso M5S che alle origini della sua presenza in Parlamento, si era battuto per proporre candidature di novità (Gabbanelli, Rodotà). Resta la Meloni, vincitrice se non altro per la coerenza di essersi dichiarata fuori dal governo (unica fazione politica all’opposizione) ed unica ad aver confermato sempre la contrarietà alla conferma di Mattarella. Ha fatto le sue proposte ma non ne ha ricevuta alcuna da avallare. Ma se vuole diventare la leader di un Centro destra che sfaldato è dir poco, anche Lei dovrà fare di più.

Inizia quindi il Mattarella bis, ma non è uno nuovo governo semmai un rimpasto dove tutto cambia perché nullo cambi

Pubblicato il: 29/01/2022 da Massimiliano Montenz