Per fermare gli haters il Giornale di Brescia sospende la propria pagina Facebook [Intervista alla Direttrice Nunzia Vallini]
di Valentino De Luca
Una scelta radicale.
Come quelle che a volta tocca prendere dopo aver verificato che non vi sono alternative.
“Ci siamo tirati fuori, in controtendenza e con convinzione. Troppe parole in libertà, troppi insulti, troppo astio” – si legge sull’editoriale del 17 novembre a firma della direttrice Nunzia Vallini.
E così dal 2 novembre scorso il profilo Facebook del quotidiano nato nel 1945 all’indomani della fine della guerra di liberazione e che vanta la maggior tiratura tra i quotidiani a carattere locale, non viene più aggiornato.
A detta della Vallini infatti l’hate speech, la presenza pervasiva di numerosi bot incontrollabili nonchè la volontà di gruppi di flamers (lett. “Infiammatori” – polemisti sterili di professione la cui azione nei social è quella di esasperare il discorso) hanno creato un mix letale di odio, rancore, frustrazione mal indirizzata che ha ottenuto il merito di intossicare anche le notizie apparentemente positive o innocue (cultura, sport, solidarietà, etc…).
In un’epoca storica in cui il giornalismo tradizionale sembra inesorabilmente avviato verso il viale del tramonto, soppiantato dalla logica del clickbaiting (lett. “titoli/contenuti acchiappaclick“) divenuta egemone anche per i giornali più blasonati e con maggiori risorse economiche, ecco che il Giornale di Brescia ha fatto un gesto quasi storico, rifiutando la logica dell’algoritmo social che premia l’odio e lo strillo e preferendo altre vie di comunicazione con il proprio lettore.
Avrà ragione? Sarà l’inizio di un nuovo giornalismo che recupera il senso della misura ed il rispetto del lettore?
Ne abbiamo parlato proprio con la Direttrice del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini.
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Pubblicato il: 21/11/2020 da Valentino De Luca