Vecchia, rancorosa e impaurita: ecco l’Italia 2018 secondo il Censis
Rancorosi, impauriti ed affetti da una sorta di “sovranismo psichico”.
E’un ritratto del Belpaese poco lusinghiero quello tratteggiato dal 52° Rapporto Censis sullo stato di salute dell’Italia: una nazione sempre più anziana (20,8% di giovani di 15-34 anni sulla popolazione complessiva), che non vede spiragli di uscita dalla Crisi del 2008 (“L’Italia è ormai il Paese dell’Unione europea con la più bassa quota di cittadini che affermano di aver raggiunto una condizione socio-economica migliore di quella dei genitori: il 23%, contro una media Ue del 30%. L’89% di quelle a basso reddito sono convinte che resteranno nella loro condizione attuale, ritenendo irrealistico poter diventare benestanti nel corso della propria vita“) ed in preda ad uno stato di ansia, come se fosse perennemente sotto attacco.
Ho invitato ai microfoni de L’Ottavo Giorno, Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, per analizzare meglio i dati contenuti nel Rapporto ed avere una fotografia quanto più nitida di una nazione che da una parte vede 5 milioni dei propri abitanti sotto la soglia di povertà dall’altro un aumento della richiesta di sicurezza e di porto d’armi per difesa personale (a fronte di una diminuzione generale dei reati, secondo i dati ufficiali del Viminale).
Senza dimenticare la continua ricerca, alimentata dai media mainstream e dai social, del capro espiatorio su cui riversare tutte le colpe e i fallimenti di una società sempre più stanca e smarrita (
Il 63% degli italiani vede in modo negativo l’immigrazione da Paesi non comunitari (contro una media Ue del 52%) e il 45% anche da quelli comunitari (rispetto al 29% medio). I più ostili verso gli extracomunitari sono gli italiani più fragili: il 71% di chi ha più di 55 anni e il 78% dei disoccupati, mentre il dato scende al 23% tra gli imprenditori.
Il 58% degli italiani pensa che gli immigrati sottraggano posti di lavoro ai nostri connazionali, il 63% che rappresentano un peso per il nostro sistema di welfare e solo il 37% sottolinea il loro impatto favorevole sull’economia. Per il 75% l’immigrazione aumenta il rischio di criminalità. Cosa attendersi per il futuro? Il 59,3% degli italiani è convinto che tra dieci anni nel nostro Paese non ci sarà un buon livello di integrazione tra etnie e culture diverse“)
Ecco il podcast dell’intervista:
Pubblicato il: 31/12/2018 da Redazione Radio Città Aperta