Karkum Project e Andrea Cassese a Valori in Corso del 28.4.23
Musica italiana protagonista nella puntata di Valori in Corso di venerdì 28 aprile in diretta dalle 12 con Ludovica Valori. I Karkum Project ospiti in studio presenteranno il nuovo concept album Sahira e ci regaleranno alcuni brani dal vivo. A seguire il cantautore napoletano Andrea Cassese presenta il suo terzo album Paesi semplici.
Sahira – Storie di donne eroiche è il secondo disco di Karkum Project. L’album, distribuito sia in formato cd fisico che digitale sulla piattaforma Bandcamp, è un omaggio al femminile eroico e divino. Il lavoro degli artisti Claudio Merico e Giulia Tripoti è stato presentato per la prima volta al “Teatro Manlio” di Magliano Sabina lo scorso sabato 4 Marzo. Una prima presentazione a cui ha seguito la seconda a Roma alla “Scuola popolare delle arti CIP Alessandrino” venerdì 21 Aprile.
“Siamo davvero felici di poter presentare questo nuovo lavoro che ha avuto una gestazione molto lunga. Un album che racchiude le nostre passioni musicali, le ricerche e gli studi degli ultimi cinque anni. Un traguardo importante che volevamo condividere con voi”.
Undici tracce, undici storie tutte al femminile, che partono dal Mediterraneo per approdare, con diverse fusioni, fino in Africa e in India. Un lavoro che vanta collaborazioni da tutto il mondo quali: Manish Madankar (India) alle tabla; Milena Jeliazkova (Bulgaria) alle voci bulgare; Ousmane Coulibaly GRIOT (Burkina Faso) alla kora e voce; Mübin Dünen (Kurdistan-Turchia) a santur/duduk/ney e voce kurda; Esharef Alì Mhagag (Libia) al canto arabo; Francesca Turchetti (Spagna/Italia) alla chitarra flamenca.
“Sahira nome di donna, dall’arabo “Primavera eterna”. Simboleggia l’equilibrio tra Terra e Luna. Così come la nostra Sahira, un personaggio che racchiude in sé tutte le qualità del femminile. Prima su tutte, la capacità di donare la vita, dal suo grembo. Di essere Madre. La Madre Terra”.
Un omaggio alla figura archetipica femminile, tra storia e mitologia. Dalla gitana Carmen, all’amazzone Cleta (matrigna di Pentesilea e fondatrice mitologica dell’antica città calabrese di Cleto). Dalla Principessa di Entella (ultimo avamposto arabo siculo medievale), alla principessa Yennenga la guerriera del Burkina Faso, fino alla “ Regina piratessa Sayyda” dell’antica Al Andalus. Un’opera ricca di simbolismi archetipici che rappresentano la forza femminile, l’equilibrio e la rinascita.
Dice Andrea Cassese su Rockit dell’album Paesi semplici: “Potrebbe considerarsi un concept album, essendo i dieci brani che lo compongono (nove canzoni e un brano strumentale), scritti a distanza ravvicinata l’uno dall’altro, tutti incentrati sulla tematica comune del paesaggio (inteso nell’accezione più “pavesiana” del termine) facendosi messaggio corale a mo’ di scuse nei confronti di ciò che continua a dimostrarsi sempre più spesso la misura più vicina all’uomo quale quella del paese. Quel paese il cui ritmo vitale non viene poi così alterato dai grandi black -out a cui il mondo sempre più speculativamente inurbato sta andando incontro a causa di un’insostenibile crescita.
Il Paesaggio, le campane, la luna, la campagna, la periferia, il terzo paesaggio, la banda… sono tutti elementi (parte di quelle che possiamo definire “realtà particolari” _ P.P.P.) che si scambiano di ruolo come colori primari e che in ordini differenti o mescolati tra loro costituiscono la trama dei dieci “quadri” proposti.
Del resto, la stessa pittura (prevalentemente novecentesca ed in particolare quella di mio padre Francesco Cassese), unitamente alla letteratura (Cesare Pavese in particolare, a cui va la dedica del disco attraverso il titolo – rimando a “paesi tuoi”-, come Pier Paolo Pasolini, Carlo Levi, Rocco Scotellaro, Ignazio Silone…) hanno alimentato nel tempo la già personale inclinazione verso una semplicità offerta da tutto ciò che sembra essere dimenticato o, al contrario, pretesto di speculazione.
Iniziato ad essere scritto ancor prima della consapevolezza del disco e prima ancora della pandemia, canzoni come “Una Pausa”, “Beata la casa” o proprio “Paesi Semplici” hanno assunto un valore personale ancora più significativo dato il bisogno cantato di invertire la rotta rispetto alla insostenibilità del modello capitalistico in atto.
A tal riguardo, uno degli strumenti adoperati per l’elaborazione del materiale tematico a disposizione è stato proprio quello della musica folk e della canzone popolare, cardini su cui si è costruito fino ad oggi il personale background.
Ecco che dunque, così come le canzoni hanno avuto una stesura quasi conseguenziale l’una dopo l’altra fino a costituire il corpo di un lavoro discografico involontariamente coerente, la condivisione stessa di una determinata visione artistico-politica ha favorito la configurazione del gruppo di lavoro che ha portato al disco in questione con punte di diamante come Giovanna Marini, Nino Buonocore, Rita Botto, Kaw Sissoko (Orchestra di Piazza Vittorio), Brunella Selo etc…”
VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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