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KATZENJAMMER (REPLICA) con MIRO BARSA

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La Brianza di Lorenzo Monguzzi e Dvoràk raccontato da Danilo Blaiotta a Valori in Corso del 10.3.23

La Brianza di Lorenzo Monguzzi e Dvoràk raccontato da Danilo Blaiotta a Valori in Corso del 10.3.23

Nella puntata di venerdì 10 marzo in diretta dalle 12 con Ludovica Valori partiamo con Lorenzo Monguzzi e il suo nuovo album Zyngher – Live in Brianza e a seguire il pianista e compositore Danilo Blaiotta ci presenterà il suo libro Il Jazz e l’Europa – Antonín Dvorák, un boemo a New York.

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Zyngher – Live in Brianza (Maremmano Records/Ird) è il nuovo album dal vivo di Lorenzo Monguzzi, fondatore degli Zoo, gruppo con il quale nel ’97 ha vinto Arezzo Wave, e anima del trio acustico Mercanti di Liquore.

Registrato nella campagna brianzola, con tanto di uccellini e far da sottofondo, l’album contiene dieci tracce: otto sono quelle contenute nell’omonimo album in studio uscito nel novembre del 2020, in piena pandemia, con l’aggiunta di Portavèrta, title track del suo disco del 2013, primo da solista, con cui arrivò anche nella cinquina del Tenco sezione Opera Prima, e America, un inedito presentato qui nella sua forma primordiale, voce e chitarra.

Zyngher è un disco in dialetto brianzolo, per metà nato per gioco: “Ho provato a tradurre nel mio dialetto una manciata di canzoni ‘anglofone’ a cui sono legato – ha raccontato Monguzzi – . In alcuni casi l’operazione si è rivelata impossibile, perché il dialetto certe parole non le contempla o più semplicemente perché alla prova del nove, il canto per intenderci, il risultato suonava male o in qualche modo tradiva il senso poetico dell’originale. Con alcune canzoni invece tutto è filato liscio, molto più facile che con l’italiano così povero di tronche e di onomatopee.

Quello che le mie versioni mi sembrano evocare è indubbiamente più ruspante degli originali, ma l’ambizioso tentativo non è mai stato quello di fare delle parodie, bensì trascinare il dialetto in territori avventurosi quali la poesia o almeno la letteratura”.

Così il dialetto cavalca le melodie di Gypsy di Suzanne Vega che diventa, appunto, Zyngher, Henry Lee di Nick Cave, The guns of Brixton dei Clash che si trasforma in I rivultèi de Brixton, Folsom Prison Blues di Johnny Cash che prende il titolo di San Vitùr Blues e The girl from the Greenbrair shore, tradizionale del repertorio bluegrass americano, che muta in La tusa de Lisùn.

L’album contiene, inoltre, cinque brani originali che sono stati scelti appositamente per mantenere una consonanza con quelli tradotti dall’inglese. Raccontano piccole storie in bilico tra l’autobiografico e l’invenzione “con un occhio sempre al micro per stare alla larga dalle facili retoriche del macro”. “Direi – spiega l’artista – che questa è sempre stata la mia attitudine, sulla scia dei grandi maestri del passato. Sono storie periferiche, narrate da personaggi orgogliosamente perdenti e capaci di raccontare la loro realtà con una buona dose di ironia e un briciolo di poesia inconsapevole, almeno apparentemente”.

Dalla nostalgia per un passato che non trova riscontro nemmeno nei luoghi della giovinezza (Un alter cafè), alla confessione di un delinquente che rivendica il diritto di poter parlare con Dio, nonostante gli errori evidenti della sua esistenza (La preghiera del làder), fino all’America raccontata da un improbabile emigrante che al bar si vanta delle sue esperienze oltre oceano, esagerando e enfatizzando la sua narrazione (America).

Torna ai nostri microfoni il pianista e compositore Danilo Blaiotta, già conduttore e autore del bellissimo programma Speak Low andato in onda per diverse stagioni a Radio Città Aperta: stavolta ci racconta in musica il viaggio del compositore Antonìn Dvoràk negli USA con un libro molto particolare: Il Jazz e l’Europa vol.1: Antonìn Dvoràk, un boemo a New York

Il primo volume della collana Il Jazz e l’Europa è la genesi di una pubblicazione multipla dedicata al rapporto tra compositori eurocolti di fine ‘800/primi ‘900 e la musica jazz dei primordi.
Questo libro narra dunque le vicende artistiche del compositore tardo-romantico Antonin Dvoràk durante la sua permanenza negli Stati Uniti d’America tra il 1892 e il 1895, anni in cui viene chiamato a dirigere il Conservatorio di New York.

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Nei 7 capitoli di questa breve pubblicazione vengono analizzate alcune importanti opere come il quartetto per archi n.12  L’americano, la sinfonia n.9 op.95  Dal nuovo mondo e le 8 Humoresques op. 101, all’interno delle quali ritroviamo diverse peculiarità riguardanti la nuova musica d’oltreoceano, come quelle contenute negli Spiritual o nei Ragtime.
Ogni copia del libro, edito da Gaele Edizioni, contiene un’opera originale della pittrice e restauratrice Aurora Parrella e una prefazione del Prof. Marco Gatto, docente universitario, compositore e saggista.

VALORI IN CORSO con Ludovica Valori
Ogni venerdì dalle 12 alle 14 e in replica il giovedì alle 12
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Pubblicato il: 06/03/2023 da Ludovica Valori