Marco W Lippini e Irish Film Festa a Valori in Corso del 29.3.24
In questo nuovo album l’obiettivo principale è l’introduzione di brani in lingua italiana, la mia lingua nativa, che per varie ragioni a vari livelli, non sentivo precedentemente di poter materializzare. Fare un disco essenzialmente bilingue è senza dubbio una scelta coraggiosa, ma lo è stata anche fare un disco più semplice, essenziale, con pochi brani un po’ più movimentati, ma generalmente molto folk.
L’idea essenziale che ha dato il mood al disco e che il produttore Andrea Franchi ha accettato, è stata di creare un piccolo studio nello studio, creare un ambiente intimo, familiare, meno asettico dello studio di registrazione, in cui in poco meno di due mesi è stato fatto tutto il lavoro, dalla produzione dei brani, alla registrazione e al mixaggio.
Il disco si basa sul paradosso che la semplicità è l’ultima delle sofisticazioni. Questo apparente paradosso insegna che nella vita, noi attribuiamo importanza alle cose secondo le nostre visioni, percezioni e credenze, ma più le cose sono semplici e spesso sembrano difficili, perché siamo meno abituati all’essenziale, siamo spesso immersi in una realtà fatta di orpelli e di superficialità.
Anticipato dai singoli The Catcher e Simple Great Food (quest’ultimo accompagnato da un videoclip bucolico diretto da Duccio Burberi), “Simple Stories” è uscito il primo Marzo 2024 per la label indipendente Entusiasta Dischi.
Otto tracce che fanno tornare in mente artisti come Steve Wynn, Tre Allegri Ragazzi Morti, The Smiths e A Classic Education, ma con una personalità, un gusto per gli arrangiamenti e una passione per la musica di una genuinità fuori dal comune.Al via una nuova ricchissima edizione di Irish Film Festa, il Festival italiano dedicato al cinema e alla cultura irlandesi: alla Casa del Cinema di Roma, dal 4 al 7 aprile, quattro giorni di proiezioni e incontri con un programma che comprende 26 nuovi film tra lungometraggi di finzione, documentari e cortometraggi, tutti in anteprima nazionale, più due classici, di cui uno inedito in Italia, e numerosi ospiti tra registi, attori e produttori, in arrivo dall’Irlanda proprio per incontrare il pubblico di Irish Film Festa.
Il concorso, per cortometraggi, vede 15 titoli in gara e una proiezione fuori concorso, tutti titoli in anteprima nazionale, a fronte di oltre 200 candidature ricevute. Molto ampia la sezione Documentari, a testimoniare il fatto che il “cinema del reale” in Irlanda è in continua crescita, e davvero interessanti i lungometraggi di finzione, scelti tra le migliori novità presentate nei festival irlandesi.
Spiega Susanna Pellis, direttore artistico: “Il cinema irlandese è più vivo che mai e, anche grazie a un pubblico italiano sempre più affezionato, Irish Film Festa arriva alla sua 15esima edizione. Quest’anno abbiamo voluto seguire diversi percorsi, che si rincorrono e si sovrappongono. Ne sottolineo un paio: la significativa presenza di documentari, molto vari per temi e toni, e decisamente tutti di grande qualità, e i diversi titoli legati alla letteratura, con una messa a fuoco in particolare sullo scrittore John McGahern e sul film tratto dal suo ultimo romanzo, That They May Face the Rising Sun. Interpretato da un magnifico cast corale e diretto da Pat Collins, il più irlandese dei registi, che sarà l’ospite d’onore di questa edizione”.
Pat Collins, regista di documentari e film di finzione, presenterà in anteprima italiana il suo That They May Face The Rising Sun, straordinario adattamento dell’omonimo romanzo dell’acclamato scrittore irlandese John McGahern (1934-2006), di cui in Italia sono state tradotte alcune delle principali opere (Moran tra le donne, Einaudi 1990; Il pornografo, Einaudi 1994; The Dark, Minimum Fax 2016, Cose impossibili di tutti i tipi, Racconti 2020). Attore protagonista il pluripremiato Barry Ward, già ospite di Irish Film Festa, divenuto celebre in Italia nel ruolo di Jimmy Gralton in Jimmy’s Hall di Ken Loach.
McGahern ha descritto in modo incomparabile l’Irlanda rurale, i suoi rituali e la sua durezza, l’incanto della natura ma anche le ipocrisie e le violenze nascoste delle piccole comunità. That They May Face the Rising Sun segue un anno di vita di Joe e Kate Ruttledge, tornati a vivere in un villaggio di campagna, e dei memorabili personaggi del luogo (caricaturali e insieme incredibilmente autentici), assecondando il ritmo del lavoro, gli accadimenti quotidiani, il passare delle stagioni.
Nel cast anche Lalor Roddy, già conosciuto al pubblico di IFF, Philip Dolan, Seán McGinley, Declan Conlon, Anna Bederke, John Olohan, Ruth McCabe, Brendan Conroy e Philip Dolan. 11 candidature agli IFTA – Irish Film & Television Academy Awards 2024, tra cui Miglior Film e Miglior Regia.
In collaborazione con Irish Film Festa, il film sarà proiettato successivamente al 72. Trento Film Festival (26 aprile – 5 maggio) nell’ambito della sezione dedicata al Paese ospite “Destinazione…Irlanda”. [Leggi il programma completo]
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