Un Jack Lemmon da Oscar per Salvate la tigre | Bottega del Forno 20-11-23
Nel 1973 Jack Lemmon lascia temporaneamente i toni della commedia brillante-soprattutto sotto la direzione di Billy Wilder– con cui si è fatto apprezzare grazie a film come A qualcuno piace caldo, Irma la dolce, L’appartamento e torna ad interpretare un ruolo drammatico, come in I giorni del vino e delle rose: il risultato è un’intensa performance per Salvate la tigre, in cui il personaggio dell’imprenditore californiano Harry Stoner ben si adatta al mood malinconico e crepuscolare di Lemmon, al punto da valergli il secondo Oscar. Di Lemmon e di questa pellicola parleremo con il nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi nella consueta rubrica Visti in prima visione, dedicata ai più importanti film usciti 50 anni fa.
Per la musica del 1973, ci occuperemo finalmente di Welcome dei Santana, trascurato la scorsa settimana per assoluta mancanza di tempo. Affronteremo poi Fabrizio De Andrè e il suo Storia di un impiegato ma anche Quincy Jones, Hall & Oates e l’interessante progetto Triumvirate che vede collaborare tre mostri sacri del rock blues come Mike Bloomfield, John Hammond e Dr. John.
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