GIULIA VAZZOLER – THE ITALIAN PIANOGIRL
shows GIULIA VAZZOLER – THE ITALIAN PIANOGIRL
Giulia Vazzoler conduce Pianoforte senza coda
Quello che mi interessa maggiormente è raccontare la mia visione della musica, che è eclettica e inclusiva allo stesso tempo.
1) Che cos’è per te la Radio e cosa rappresenta Radio Città Aperta?
Rispondo con una citazione di Julius Lester: “La radio libera è una forma d’arte. Le onde radio sono la tela vuota, il produttore è l’artista e il suono la pittura”. Per me, che sono pianista, la radio è una forma di espressione artistica — che si declina in modo senz’altro diverso dal suonare uno strumento, ma che resta sempre tale.
Radio Città Aperta è un ambiente serio e professionale dove però sono libera di essere me stessa e di comunicare la mia visione della musica e della cultura. Sono alla prima esperienza radiofonica ufficiale, e sarò sempre grata e debitrice a RCA per aver creduto in me e avermi dato questa opportunità.
2) Racconta la tua trasmissione
La mia trasmissione si chiama “Pianoforte senza coda”. Parliamo di pianoforte, a 360 gradi, con eleganza ma anche con un pizzico di irriverenza. Gli ospiti sono di grande levatura, ma quello che mi interessa maggiormente è raccontare la mia visione della musica, che è eclettica e inclusiva allo stesso tempo. Vengo dal mondo della musica classica, di fatto sono una pianista classica tour-court e non rinnegherò mai l’importanza degli studi accademici e dei conservatori italiani, nei quali peraltro mi pregio di insegnare. Ma la musica classica va svecchiata, bisogna avvicinarsi al pubblico d’oggi, saper comunicare e, soprattutto, non avere pregiudizi. Non esiste una musica di serie A e una di serie B. “Pianoforte senza coda” vuole fare proprio questo: arrivare al cuore delle persone senza sovrastrutture, senza orpelli.
3) La cosa più bella che ricordi da quando trasmetti?
Le risate. Quando in trasmissione scherziamo, vuol dire che siamo a nostro agio, che stiamo bene. La musica deve servire a questo, a far star bene chi la suona e chi la ascolta.
4) Devi comunicare con gli alieni per convincerli a venire sulla Terra. Che cosa diresti al microfono e che brano passeresti?
Li inviterei a mangiare una teglia di scampi al sale. Sono una brava cuoca, magari il buon pesce piace anche agli alieni. Poi trasmetterei Aural, di Stefano Bollani, tratto dal disco “Arrivano gli alieni”…
Battute a parte, è un brano splendido, una sorta di omaggio alla musique d’ameublement di Satie. Uno dei miei pezzi preferiti.