2010-2019: i dieci migliori album di Black Music secondo ForNo One
Il decennio che si chiude ha prodotto ottimi album anche in ambito Black, al netto della cospicua produzione di Hip Hop, genere poco frequentato dall’autore di questo articolo, ovvero Fabrizio Mr. ForNo One, speaker del programma For No One, in onda il giovedì su Radio Città Aperta dalle 14 alle 16.
Ecco quindi una top ten di uscite degli ultimi dieci anni, una breve ma intensa esplorazione nella Black Music, con un paio di artisti bianchi che a pieno diritto, per titoli e meriti, rientrano ampiamente nella categoria:
10) Sharon Jones – Soul of a Woman 2017
Album postumo di un’artista giunta tardivamente alla fama, dopo aver anche lavorato come secondina nel penitenziario di Ryker’s Island e purtroppo scomparsa a soli 60 anni poco prima che questo album venisse alla luce. Soul, r’n’b, qualche venatura gospel e tanto tanto calore, grazie anche all’essenziale contributo dei fidi Dap-Kings.
09) Prince – HitNRun Phase 1&2 2015
Di certo non gli album più importanti del principe di Minneapolis, ma un doveroso omaggio all’intera carriera di uno dei geni indiscussi della musica tout-court, che ci ha lasciato troppo presto un triste giorno di aprile del 2016
08) Rocket Juice & the Moon – Rocket Juice & the Moon 2012
Uno dei tanti progetti del leader dei Blur, Damon Albarn, qui accompagnato da Flea dei RHCP e da Tony Allen, già batterista di Fela Kuti. Con grandi ospiti come Erykah Badu e Fatoumata Diawara, un piccolo compendio di Afrobeat, Funky, Alternative hip hop , Neo soul e chi più ne ha più ne metta.
07)Angelique Kidjo – Remain In Light 2018
Bisogna avere una bella faccia tosta o essere un’artista di razza per osare avvicinarsi al capolavoro del 1980 dei Talking Heads e riproporlo per intero senza temere il confronto. Io protendo per la seconda ipotesi: l’artista del Benin nella sua ormai quarantennale carriera ha dimostrato di essere all’altezza di qualsiasi prova e questo album ne è una chiara dimostrazione
06)Lalah Hathaway – Honestly 2017
Buon sangue non mente: la figlia di cotanto padre, ovvero il grande, immenso Donny Hathaway dimostra di aver ereditato il buon gusto, il senso della misura e le capacità interpretative del genitore. Nu-soul mai banale e scontato, orecchiabile al punto giusto senza mai scadere nel pop insipido di tante colleghe della sua generazione.
05)Elvis Costello & the Roots – Wise Up Ghost 2013
Dopo aver affiancato gente del calibro di Paul McCartney, Burt Bacarach, Allen Toussaint e Annie Sofie von Otter, l’allora quasi sessantenne Declan Patrick MacManus ci offriva con questo disco l’ennesima riprova della sua classe e duttilità: groove, funk e un suono solido e massiccio che sorprende ogni volta che lo si ascolta e il sodalizio con Black Thought e ?uestlove risulta tanto originale quanto azzeccato.
04)Fatoumata Diawara – Fenfo 2018
Una delle nuove regine nere, degna erede di Erykah Badu, attrice, modella e performer di rango, si è imposta nell’ultimo decennio grazie a collaborazioni di lusso con nomi del calibro di Herbie Hancock e Mulatu Astatke e anche ai dischi a suo nome, tra cui questo Fenfo, in cui il suo talento brilla come un diamante raro.
03)Mavis Staples – If All I Was Was Black 2017
Ottant’anni e non sentirli. Nuova vita per la grande voce gospel per eccellenza, contesa anche in terza età da alcuni grandi nomi che hanno fatto di tutto per produrle un album; dopo Ry Cooder e prima di Ben Harper, qui è Jeff Tweedy dei Wilco ad averla affiancata, in un album di cui papà Pops Staples sarebbe stato fiero.
02)Marvin Gaye – You’re the Man 2019
L’album perduto e ritrovato dopo più di quarant’anni. Non un fondo di magazzino come troppo spesso accade con gli artisti scomparsi, ma un vero e proprio capolavoro risalente al periodo di grazia di What’s Goin’ On e che tra le tante perle contiene anche un paio di brani a tema natalizio molto adatte a questi giorni di festa.
01)Sudan Archives – Athena 2019
Con un colpo di coda, a poche settimane dalla sua fine, il decennio ci regala un ultimo sussulto, un brivido, un’emozione che vale per i dieci anni appena conclusi e probabilmente per i prossimi dieci. Sudan Archives, aka Brittney Parks, ci dona un concentrato di good vibrations sotto l’insegna di “less is more”, per un album ricco, vario e indimenticabile.