Auguri a Iggy Pop, l’iguana del Rock
di Davide Calcabrina
Oggi è il compleanno del punk rock.
Oggi è il compleanno di Iggy Pop!
Nato a Muskegon, nel Michigan, il 21 aprile 1947, James Newell Osterber Jr, alias Iggy Pop, è la più pura incarnazione dell’anima e della dannazione del Rock.
Gli eccessi, l’autolesionismo, la rabbia, la violenza, tutta la sua incredibile vita sono un tripudio dell’essenza più vittima e al contempo artefice del rock nella versione più maleducata che si conosca: il punk.
Prendiamo il 1967, vita pubblica e vita privata.
Nel pubblico è l’anno degli esordi degli Psychedelic Stooges. Debuttarono la notte di Halloween in una festa all’Ann Arbor. La loro esibizione stava per iniziare, per Iggy, in realtà, era già iniziata: vestito con una camicia da notte logora e una parrucca creata incollando delle strisce di stagnola su di una cuffia da bagno, era seduto e suonava un ukulele accordato su una sola nota, continuò l’improvviso check sound aggiungendo il rumore di un aspirapolvere e un frullatore scassato riempito a metà d’acqua in cui era inserito un microfono. La band iniziò a colpire pesante ogni strumento, il tutto risultò clamorosamente tossico, pazzo, per i gestori del locale ed altri pezzi grossi dell’ambiente musicale del Michigan, pericoloso: «Non avevo mai assistito a nulla del genere, pensai “Oh Gesù, sentiranno questo baccano ovunque in città!”» disse John Sinclair manager degli MC5.
Quelli erano gli anni della guerra in Vietnam. Nel 1967 Iggy ricevette la chiamata alle armi e all’inizio dell’anno seguente dovette presentarsi alla visita militare.
L’unico modo per evitare di prender parte al conflitto era far sì che si venisse clinicamente definiti pazzi.
Iggy si presentò strafatto e senza mutande. Non appena a tutti i ragazzi presenti venne impartito l’ordine di levarsi i pantaloni, lui iniziò a toccarsi fino a procurarsi una bella erezione.
Fu spedito dallo psicologo, di fronte al quale non solo cavalcò l’onda della pazzia ma sostenne, grazie ad un’interpretazione da oscar con tanto di pianto disperato, la tesi dell’omosessualità.
Addio Vietnam.
Già, la sessualità. Centinaia sono gli aneddoti sulla sua vita sessuale.
Ha una vera e propria ossessione per le ascelle delle donne. Guai se depilate.
Più di una volta si è presentato sul palco col membro in bella vista.
Rischiò anche di far saltare un concerto; era nel backstage, la band aveva cominciato a suonare e lui sarebbe dovuto entrare in scena scatenando il delirio degli astanti. Sulla porta del camerino, però, si trovò una fan… “se scopo prima di tutto questo, verrà fuori qualcosa d’indimenticabile”, confessò di aver pensato.
Ma l’incipit di un brano non dura poi così tanto, per quanto la band si sforzò di prolungarlo. Il manager, preoccupato e adirato in egual misura, irruppe nel camerino, lo prese di forza e lo buttò così come era, nel pieno di un’erezione, sul palco.
Ebbe ragione Iggy, venne fuori qualcosa di indimenticabile!
Eccessi sempre, eccessi ovunque. Le droghe non mancano davvero.
Non si è mai presentato lucido su un palco, confidò nel 2006.
Nella vita privata non era da meno. Altruista e animalista, in qualche modo, anche nella sua tossicodipendenza.
Nel 1973 frequentava la modella statunitense Bebe Buell. Ella un giorno lo ritrovò strafatto nella vasca da bagno in compagnia dei suoi due cani, drogati anche loro. “Io amo gli animali! Volevo solo condividere, ora so molte più cose su di loro” dichiarò Iggy.
Dannato folle.
David Bowie, che di Iggy fu grande amico nonché produttore, disse che mai aveva visto Iggy Pop in difficoltà come nel 1974 quando si rinchiuse in una clinica per disintossicarsi o almeno, per allentare la pressione che media e polizia esercitavano sempre più sulla sua vita. Il duca bianco si presentò in clinica come farebbe qualsiasi amico, solo che al posto di fiori o cioccolatini, aveva una busta piena di droghe; chissà perché non gliela fecero mai passare…
Ho aperto il pezzo dicendo che oggi è il compleanno del punk rock e prima di attirarmi le critiche dei fans dei Sex Pistols e dei Clash, lasciate che chiuda con un ultimo aneddoto.
È il 15 luglio 1972, Iggy Pop fa il suo debutto nel Regno unito al Kings Cross Cinema e ridefinì il concetto di terrificante dando fisicità al punk.
In quell’occasione, Iggy rese noto il look che sarebbe apparso sulla copertina di Raw Power: pantaloni argentati, un make-up glam e uno sbavato eyeliner che moriva sugli zigomi. A un certo punto, iniziò a fissare con sguardo assente una ragazza e per poco non si mise a picchiare un povero disgraziato che osò ridere di lui. “Il pubblico era spaventato a morte, con Iggy che si arrampicava sopra di loro e la direzione del locale decise che ci avrebbe fatto arrestare se avessimo fatto qualche altro spettacolo”, riferì in seguito James Williamson. Lo spettacolo colpì nel profondo due persone fra il pubblico, John Lydon e Mick Jones che, in seguito, sarebbero diventati parte rispettivamente dei Sex Pistols e dei Clash.
Oggi compie gli anni un autentico mito. Uno che è diventato una leggenda vivente semplicemente assecondando ogni frammento di follia presente in sé stesso.
Auguri all’iguana del Rock, Iggy Pop.